
Questo il comunicato contenente la dichiarazione del segretario PD Amantea Enzo Giacco in merito alla decisione di prorogare il trasferimento della tenenza della GDF di Amantea
“Tengo ad esprimere la mia soddisfazione, e quella del Partito Democratico di Amantea, per la decisione di mantenere la Tenenza della GdF di Amantea.
Il nostro territorio, negli scorsi mesi, è stato vittima di diversi episodi che hanno turbato la serenità della comunità che qui conduce la propria vita. In questo quadro, rinunciare alla fondamentale presenza della GdF – in un Comprensorio che, tra l’altro, già soffre un palese sottodimensionamento di presidi a garanzia della sicurezza dei cittadini – sarebbe un segnale assai preoccupante.
L’ulteriore proroga deve essere interpretata come una buona notizia. Certamente permette di intensificare il lavoro di convincimento per far si che il presidio di legalità, rappresentato dalla nostra Tenenza della GdF, resti in città e qui continui a svolgere la propria preziosa funzione.
A tal riguardo, ritengo doveroso ringraziare l’On. Enza Bruno Bossio, che da mesi si prodiga in favore di questa causa a noi cara, e il Ministro dell’Interno, On. Marco Minniti, che già nello scorso mese di maggio si era interessato all’istanza da noi posta.
Un bel segnale che ci dice quanto sia importante che la politica sia vicina al territorio, e che ci sia un Ministro calabrese a raccogliere le sensibilità provenienti dalle nostre istituzioni e dai nostri cittadini.
Dal canto nostro, ribadisco la disponibilità del Partito Democratico ad intraprendere collettivamente le azioni che saranno necessarie per raggiungere l’obiettivo di mantenere un importante presidio di sicurezza e di democrazia nel Comprensorio, qual è la Tenenza della GdF.
Enzo Giacco Segretario PD Amantea”
E lo fa con il titolo “ Uno sguardo sulla verità”
Ecco la sua nota
''Uno sguardo sulla Verità''
Con il seguente documento, rispondo in merito all'articolo ''Uno sguardo sul Ponte'' pubblicato qualche giorno fa dal Sig. Gigino A Pellegrini & G El Tarik sul quotidiano online Tirreno News, autore ''ignorante'' delle attività che ho, di mia spontanea iniziativa e senza aiuti esterni, iniziato e portato avanti in questi anni. Vorrei precisare che, onde evitare fraintendimenti, con il termine ignorante mi riferisco al primo significato che il vocabolario Treccani della lingua italiana fornisce [dal lat.ignorans-antis, ignorare], ovvero che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni. Mi riferisco a tutti i documenti (relazioni tecniche ed elaborati grafici, tra l'altro corredati da foto dettagliate della struttura) che ho redatto e consegnato ufficialmente presso l'Ufficio Protocollo del Comune di Amantea negli anni 2012, 2013 e 2014. Riporto di seguito, per completezza, i documenti a cui mi riferisco:
1) Analisi dello Stato Attuale ed Ipotesi di Adeguamento Statico/Sismico
(Caruso C., Dicembre 2012)
2) Linee Guida per la Caratterizzazione Statica e Sismica del Ponte in Ferro sul Fiume Catocastro (Caruso C., Agosto 2013)
3) Costruzione del Modello Matematico agli Elementi Finiti e Valutazione della Risposta Strutturale in accordo ai carichi del D.M. 14-01-2008 (Caruso C., Dicembre 2014)
Nella prima parte dell'articolo, l'autore scrive in merito alla tutela della cosa pubblica e dell'atteggiamento disinteressato con il quale si dovrebbe operare per salvaguardare i beni comuni. Concordo appieno, corretto! È per tale motivo che domenica 3 ottobre 2010 mi recai di mia spontanea volontà sul ponte in questione per eseguire un mero rilievo fotografico e geometrico di massima, al fine di familiarizzare con l'entità del problema statico che avrei dovuto affrontare. Le ragioni che mi spinsero a farlo: tutela della cosa pubblica, tenendo presente le precarie condizioni della struttura, di ciò che accadde l'anno precedente a L'Aquila (si tenga presente che la Calabria e' un territorio ad alta sismicità) e pura curiosità da giovane laureato in Ingegneria Civile, appassionato di ponti. Di seguito ripropongo, tra le tante foto acquisite, quella che più si avvicina all'immagine da Lei pubblicata nell'articolo di qualche giorno fa, tanto per fornire ai lettori un confronto tra ''ieri'' ed ''oggi'' e fare luce sulla questione ''solchi profondi''.
Le foto su mostrate, sono state scattate dal lato Centro Storico (la bicicletta blu sul lato destro della carreggiata è la mia) che mostra come i ''solchi profondi'' di cui l'autore ''ignorante'' scrive, sono in realtà già presenti nel 2010, circa quattro anni prima dell'esecuzione delle prove (Agosto 2014).
A meno che non si parli di ritorno al futuro o di magia nera, non riesco a spiegarmi come tali solchi possano essere stati causati dalle prove di carico statico/dinamiche che ho prescritto, pianificato ed eseguito con estrema cura ed attenzione, proprio come se la cosa pubblica fosse mia, senza arrecare alcun danno ad essa. Infatti, le prove di carico adottate per il ponte in ferro, a differenza delle tipologie di prove in-situ normalmente condotte (per mezzo di accelerometri - tecnica di contatto), tra l'altro molto più costose (altro che € 9.997,90), sono definite in ambito tecnico ''senza contatto'', proprio per il fatto che non prevedono l'installazione di strumenti ed apparecchiature sulla struttura da analizzare che possano arrecare danni o malfunzionamenti della stessa. Inoltre, le prove di carico approvate per il ponte sul fiume Catocastro, sono state eseguite con veicoli ordinari dotati di pneumatici in gomma e non con mezzi militari equipaggiati con cingolati in acciaio. Mi piacerebbe veramente capire come si siano potuti formare questi ''solchi profondi''! Ci tengo a precisare che il coordinamento e l'esecuzione delle prove di monitoraggio in-situ è avvenuto in soli sei giorni di lavoro (Agosto 2014), durante i dieci giorni di vacanza che avevo a disposizione: non rientravo in Italia da mesi ed invece di godermi la mia famiglia, che non vedevo da tempo, mi sono dedicato alla cosa pubblica, caro Sig. El Tarik! Non entro qui nel merito tecnico di quanto è stato svolto dato che, le relazioni depositate presso l'Ufficio Tecnico, ripercorrono chiaramente ciò che è stato fatto e sono liberamente consultabili. Ci tengo a sottolineare che il sottoscritto, è stato selezionato dal Politecnico di Torino ed invitato dalla stessa Università, ad esporre il lavoro di Assessment and Rehabilitation of an Existing Iron Bridge nell'ambito della 7th International Conference on Structural Health Monitoring of Intelligent Infrastructure Turin (Italy), July 2015, a cui parteciparono docenti provenienti da prestigiose Università e centri di ricerca internazionali, tra cui la Columbia University ed il MIT di Boston. Il lavoro svolto ad Amantea ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica, la quale ha deciso di pubblicarlo nel volume Conference Proceedings SHMII 7 Turin che sono pronto a fornire, qualora Le interessasse. A settembre di quest'anno, sono stato invitato dall'Institution of Civil Engineers (ICE - Regno Unito) a tenere una presentazione sulla riabilitazione strutturale di ponti nella prestigiosa Lecture Hall della Sultan Qaboos Grand Mosque, sita nel Sultanato dell'Oman, con successiva pubblicazione sul sito ufficiale ICE.
Molto probabilmente il Suo articolo è frutto di pomeriggi di noia e contiene, putroppo, informazioni completamente errate, almeno per ciò che mi riguarda. Fra qualche giorno inizierà l'inverno quindi, presumo, che Lei si troverà ad affrontare molti altri pomeriggi di noia. Per evitare ciò, Le suggerisco il seguente argomento di cui occuparsi, al fine di dare un contributo prezioso alla cosa pubblica: potrebbe indicarci Lei come migliorare le prestazioni del Ponte sul Fiume Catocastro e magari, a completamento del lavoro, scrivere un articolo dal titolo ''Uno sguardo sul Ponte Ristrutturato da El Tarik''.
Inoltre, egregio Sig. El Tarik, la frase ''non è dato sapere i risultati delle indagini'' presente nel Suo articolo, è anch'essa completamente errata. I risultati delle analisi sono chiaramente ed ampiamente riportati nel terzo documento sopra elencato, precisamente contenute nei paragrafi Principali Inefficienze della Struttura e Criticità e Conclusioni. Mi dispiace sapere che Lei sia arrivato a tali conclusioni senza senso, avrebbe dovuto semplicemente leggere le relazioni prima di scrivere inesattezze e fare il mio nome, tra l'altro non ci conosciamo.
Rispondo con ritardo al Suo articolo dato che mi trovavo in una zona remota, non distante dal confine con lo Yemen, per una missione di lavoro e non disponevo di una connessione internet efficiente. In Medio Oriente dove vivo da anni ormai, mi occupo principalmente di progetto e calcolo di ponti stradali, alcuni dei quali già aperti al traffico, e mi impegno affinchè la cosa pubblica venga realizzata rispettando le normative tecniche in vigore ed in tempi rapidi. Pur trattandosi di un territorio difficile in cui vivere e lavorare, devo ammettere che finora non sono mai stato ostacolato in nessun modo, anzi sono molto rispettato dai colleghi del Ministero dei Trasporti nello Stato in cui lavoro, e non ho mai ricevuto alcuna lettera del tipo da Lei pubblicata. Dalla mia terra invece, ricevo le peggiori risposte e considerazioni. E pensare che mi sono occupato della cosa pubblica da migliaia di chilometri di distanza da casa (per l'esattezza 4 700 km). Continui pure, tanto la mia coscienza è pulitissima e non mi fermo davanti a niente e nessuno. Io almeno, posso dire di essermi fatto avanti per cercare di risolvere alcuni dei problemi e criticità presenti sul nostro territorio, con l'etica professionale che contraddistingue la categoria degli ingegneri e non a chiacchiere.
Concludo la mia risposta, precisando che sono sempre pronto e disponibile a confronti costruttivi, perchè di questo Amantea ha veramente bisogno e non di critiche fondate sul nulla che invece non fanno altro che creare confusione e ritardi. La invito a rimuovere o correggere immediatamente quanto scritto in merito al mio operato, evitando di infangare la mia professionalita' costruita con sacrifici e duri anni di studio e lavoro, ed a pubblicare nuovamente l'articolo corretto, altrimenti ricorrero' alle vie legali.
Firmato, Clemente Caruso (17/12/2016, Medio Oriente)
NdR. La redazione invita Gigino a leggere la seguente nota ed a rispondere all’invito dell’ingegnere Clemente.
Ieri mattina abbiamo avuto modo di ricevere le rimostranze di un cittadino che osservava che quanto scritto da Gigi El tarik nel SUO articolo “Uno sguardo sul ponte” contenesse diverse inesattezze.
Abbiamo detto alla parte che non si è trattato di un NOSTRO articolo, ma di una nota invitaci da Gigino Pellegrino, e, peraltro, come uso da parte di Gigi El tarik, stampato e distribuito in città, ed, ancora che il nostro sito è uso pubblicare automaticamente gli articoli di Gigino senza entrare nel merito di cosa viene scritto. Non potevamo , né possiamo farci GIUDICI di una questione che ha avuto ben altri giudici come, poi, chiarito dal signor GUIDO e che ha dato luogo ad una “relazione stesa sul posto dai tecnici e sottoscritta e firmata da tutte le parti in questione” ( che non ci è stata fornita e di cui chiediamo copia per poterle pubblicare a dimostrazione delle affermazioni della ultima parte).
Ovviamente non temiamo la MINACCIA di una “querela di diffamazione, sia mia che da parte del Comune di Amantea” ( a proposito non comprendiamo come la parte possa arrogarsi il diritto di supporre – o suggerire- quello che deve fare il comune). Anzi ci riserviamo di valutare se nella affermazione“…ciò che avete o ha scritto per voi il Signor "Gigino A."( quasi come se il signor Gigino A, sia un pupazzo alle nostre dipendenze od ai nostri ordini!) ci siano gli estremi della diffamazione e sentiremo per questo un legale potendosi intravvedere un tentativo di “silenziarci”, cosa che non sopportiamo e che anzi contestiamo a chiunque( anche a chi ci chiamo cancro della società amanteana) essendo, da sempre, una “voce libera”, disponibile a chiunque abbia necessità di parlare .
Pur non essendoci affatto piaciuti questi comportamenti, come è nostro costume provvediamo alla richiesta pubblicazione integrale:
“Gentil.mo Staff di Tirreno News
Gradirei veder pubblicato sul Vs sito o testata giornalistica on-line, la replica o correzione d'informazione del Vs articolo sul ponte di Catocastro.
Le mie parole sono verificabili in Comune di Amantea, che con relazione scritta e firmata da Pubblici funzionari e agli atti comunali, ciò che avete o ha scritto per voi il Signor "Gigino A.", possono essere oggetto di una eventuale querela di diffamazione, sia mia che da parte del Comune di Amantea.
Spero si possa risolvere il tutto con una correzione integrale di come scritta da me medesimo.
Cordialmente, Giuseppe Guido!
Questa la richieata di correzione:
“Giuseppe Guido
Amantea -CS-
Spett.le
Tirreno News
Amantea -CS-
Oggetto: Precisazioni sul Vs articolo pubblicato sul sopra citato sito,
dal titolo: uno sguardo sul ponte.
Sinceramente trovo al quando strano una pubblicazione di un articolo senza fondamenta,
forse chi l’ha scritto crede di essere un giornalista che fa lo scoop per mettersi cosi in evidenza
senza prima documentarsi. E trovo al quando strano che la redazione gli permetta di scrivere senza
controllare la veridicità dei contenuti.
Così facendo, pure io che non sono un giornalista posso scrivere baggianate e tranquillamente chi leggera il mio articolo non sapendo nulla sull’argomento da per buono il tutto.
Il Signor Gigino A. che firma e sottoscrive l’articolo in questione, prima di dare informazioni
farebbe bene a informarsi meglio, in quando a volte la linea lesiva della Privacy e molto sottile,
e se da notizie veritiere nessun male, al contrario se diffama ingiustamente.
Ma veniamo ai fatti: fin quando parla del ponte, dice delle verità, infatti e da parecchio che non avvengono ristrutturazioni di ordinaria manutenzione, ma quando si riferisce alla casa antistante che non farebbe passare i residenti delle case retrostanti, si sbaglia di grosso.
E sbaglia per ben due volte: la prima perché i residenti della prima abitazione non hanno il potere di impedire un bel niente, e la seconda, dando la solita colpa al Comune secondo lui reo di non ascoltare ed intervenire facendo restare come lettera morta.
Ebbene se si fosse documentato, saprebbe che il Comune (anche se con i suoi tempi), è intervenuto a Giugno/Luglio 2016, (non ricordo bene). Per prima ha preso un tecnico esterno per creare una relazione dettagliata sui confini comunali e privati, in secondo luogo e intervenuto sul posto citato alla presenza di: Tecnico Comunale credo all’urbanizzazione, Ingegnere Comunale, tecnico di parte esterno al comune, e quattro Vigili Urbani, e sottolineo ben quattro. Tutti insieme hanno provveduto a stabilire i limiti del passaggio comunale ed i limiti di proprietà privata, usando la procedura prevista che consiste nella “pichettatura” dei citati limiti. Nessuna opposizione è stata fatta dai residenti della prima casa, ne è prova la relazione stesa sul posto dai tecnici e sottoscritta e firmata da tutte le parti in questione.
Quindi i residenti retrostanti hanno l’aggio ed il passaggio sia per le macchine che per piccoli veicoli industriali, (camion).
Ciò che scrivo e facilmente verificabile in qualsiasi momento, cosa che non avrà sicuramente fatto il Signor Gigino, recandosi sul posto e guardare la delimitazione che ha provveduto ad effettuare il Comune, che secondo sempre il Signor Gigino e reo di menefreghismo.
Amantea 16/12/2016 “