
Abbiamo ricevuto un interessantissimo articolo sulle prossime elezioni che coinvolgeranno Amantea e gli amanteani.
Ci è stato solo chiesto di non pubblicare il nome del suo autore.
Richiesta che facciamo nostra perché in questo paese occorre riabituare il popolo a parlare di politica.
Quella vera.
Anzi prima ancora di pubblicare le prime riflessioni pervenuteci, vogliamo invitare chiunque altri voglia partecipare a questo gioco popolare di democrazia ad inviarci le proprie riflessioni su temi connessi alle prossime consultazioni.
Sia che si parli dei partiti che dei movimenti, sia che si parli di liste, sia che si parli di componenti.
Felici soprattutto se si volesse indicare quali sono i problemi di Amantea che debbano diventare tra gli obiettivi delle prossime liste.
In tal modo le liste ed in politici che ne fanno parte potranno formulare programmi che siano vicini al popolo e senza che i cittadini debbano far finta di averli conosciuti e compresi.
Vogliamo, soprattutto, aiutare la politica ad essere vicina al popolo, ed il popolo ad essere vicina alla politica e non ai politici.
Occorre che finisca il famoso “ma vidu iu”!
E’inaccettabile che si debba sentire “ Iu vuotu ad illu, almeno quannu t’incontre nmenz’a via ti salute”.
Ed ancora più che si debba sentire “ almeno quannu c‘ere dillu……, ancuna cosa ninni venie…..
E’ inaccettabile cioè che il cittadino-elettore debba votare non già per quanto poi la politica farà per il paese, ma solo perché il saluto “ Cummà-compà” sottenda non tanto il rispetto-affetto ma la percezione della sua importanza avvertita da chi vede il saluto !
Il gioco del rapporto elettore-eletto infatti è il primo responsabile della impropria valutazione della qualità della politica e del fatto che egli politico stia attento non agli interessi generali per la città ma agli interessi del suo elettore.
E se Amantea muore non si dica che la colpa è dei politici soltanto…
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del PD di Amantea.
È emblematico come l’entusiasmo per l’avvio dell’ esperienza della “lista Rosa Arcobaleno” - con una giovane donna alla guida della città e tanti volti nuovi presenti in Consiglio - in due anni e mezzo si sia tramutato in foga per l’epilogo!
Questo comune umore popolare riteniamo sia il risultato di due ordini di errori.
Da una parte, un eccesso di presunzione: la passata è stata un’amministrazione convinta di “possedere i requisiti” e colpevolmente sorda rispetto alle istanze e ai suggerimenti provenienti dalla città.
Un’autosufficienza ostentata tradottasi in plateale mediocrità dei risultati raggiunti ed in uno scollamento senza precedenti con la città e i cittadini.
Sarebbe stata necessaria maggiore umiltà: un sentimento che la nostra comunità ha bisogno di riscoprire. Dall’altra, l’eterogeneità presente all’interno di quella coalizione (un elenco di persone, con poco in comune, unite dal solo desiderio della vittoria), che oggi suggerisce con forza una riflessione sul reale beneficio che alcune aggregazioni possono portare alla città ed ai cittadini.
A ciò si aggiunga un certo grado di inadeguatezza mista ad ingenuità.
Fatto che dovrebbe portare ad affrontare il tema delle competenze in politica.
Sono i motivi per cui come PD abbiamo disconosciuto la passata esperienza amministrativa come riconducibile al Partito, ponendoci nei fatti all’opposizione.
Questa storia, come tutte le storie, deve insegnare qualcosa.
Alle forze politiche, ai cittadini, alla città. Le considerazioni di oggi, infatti, devono trovare la loro utilità per il futuro, soprattutto per quello prossimo.
Devono aiutare a capire che le “sommatorie fine a se stesse” portano le coalizioni all’inevitabile implosione, sottraendo energie alla città perché tutte impegnate in giochi d’equilibrio (o meglio “di potere”) atti ad assecondare le mire individuali ed individualiste, unico collante dell’aggregazione.
Non si ha memoria di un’esperienza consiliare terminata per la mancata realizzazione di un progetto in favore di Amantea; tutte le amministrazioni sfiduciate - anche questa - sono cadute per via di un assessorato, una delega, o per qualcosa non dato.
Non è più accettabile.
Perché è una logica che riguarda esclusivamente le aspirazioni e le prospettive del singolo e non l’interesse della città.
Riteniamo che Amantea abbia bisogno di idee rientranti in una più vasta e complessiva visione, capace di muoversi sul doppio binario della crescita economica e dello sviluppo civile, che vuol dire anche adoperarsi per affrontare le fragilità presenti nel nostro tessuto comunitario.
La città ha bisogno di individuare le sue vere priorità e di creare indotto.
Necessita di ritrovare la sua antica strada, fatta di legalità, di culture, di tradizioni, di sentimenti comunitari. Deve riscoprire se stessa.
Amantea ha bisogno di donne ed uomini, delle loro storie che devono esprimere una prospettiva di coesione.
Perché la valorizzazione dei luoghi della città e l’emersione delle potenzialità della stessa, il passato ci insegna, passano da essa.
Amantea, 18.01.2017 Per la Segreteria del Circolo
Il Segretario
Enzo Giacco
Questo il comunicato: «Da pochi giorni si è conclusa la mia esperienza amministrativa, so di essere stata leale e corretta nell’adempiere al mio ruolo di assessore con delega all’istruzione.
In questi due anni e mezzo siamo riusciti ad aprire la scuola dell’infanzia di Campora San Giovanni, dando risposte ad una comunità che chiedeva un intervento in tal senso.
Quella scuola è oggi un nido sicuro dotato, tra le altre cose, anche di un defibrillatore.
Dopo non so quanti anni abbiamo riaperto la palestra del plesso Giovanni Pascoli in via Baldacchini: una pagina di storia recente di questa città.
La palestra è adesso perfettamente attrezzata e consentirà a tanti giovani di rafforzare i propri valori.
Una menzione a parte spetta al nido comunale.
Quando gli arredi sono arrivati ho finalmente capito che avremmo portato a termine un’opera che avrebbe aiutato le famiglie di Amantea.
E così è stato.
Parlare con le mamme ed i papà che indicano le positiva di questa struttura è una delle gioie più grandi che mi porterò nel cuore.
È questa la politica che genera interesse e considerazione.
Null’altro.
Non meno importanti i lavori di adeguamento che sono stati terminati presso la scuola elementare di Santa Maria: quella cupola che generava un effetto serra insopportabile ora non farà altra che offrire luce e speranza.
In quella stessa scuola abbiamo adeguato anche dei locali per uso sportivo.
Infine, grazie al lavoro dei tecnici comunali, abbiamo ottenuto un finanziamento che ha dato seguito alla sistemazione dei solai di diversi istituti cittadini, rendendoli più sicuri per accogliere studenti ed alunni».
«Rivolgo un sentito ringraziamento a Monica Sabatino per avermi supportato e dato fiducia in questo percorso, ai miei colleghi di maggioranza, ai dirigenti, ai docenti, al personale delle scuole e ai dipendenti del comune .
Grazie soprattutto alla mia famiglia che ha saputo comprendermi e sostenere.
Infine vorrei ringraziare tutti i cittadini che hanno creduto in me e permesso di servire la mia città»