
Non è dato sapere la verità sul perché una sola ragazza non sia stata avvertita della gita scolastica in Sicilia.
Probabilmente siamo in presenza di una vera e propria discriminazione.
Certamente di una beffa, se è vero quanto denuncia la madre della giovane: “Come ogni mattina - ha raccontato all'Ansa la mamma della quattordicenne - ho accompagnato mia figlia a scuola. Una volta arrivata nell'istituto l'insegnante di sostegno mi ha comunicato che la classe era in gita per tre giorni».
La ragazza, che soffre di una particolare sindrome che provoca un ritardo dello sviluppo, è seguita da un insegnante di sostegno, ma non ha problemi di deambulazione.
Poi, continua la mamma: “Mia figlia è fisicamente più piccola rispetto alla sua età, ma è intelligente e capisce ciò che accade; quindi stamattina è rimasta male quando ha appreso la notizia.
Io nel vederla soffrire mi sono sentita morire. Ho chiesto spiegazioni alla preside che mi ha assicurato che aveva dato direttive precise, e quindi mi avrebbero dovuto avvisare, ma l'insegnante di sostegno ha scelto di non farlo.
Un fatto gravissimo perché ha precluso a mia figlia la possibilità di vivere un'esperienza nuova con i compagni».
Inoltre, conclude: “«Un diritto fondamentale, quello di essere felice e di visitare un posto nuovo insieme ai suoi compagni le è stato negato».
Ed Infine: “Se l’avessimo saputo, avrei anche potuto accompagnarla io”
Ma nemmeno questo è potuto succedere. Nessuna delle due ha saputo niente. La scuola ha deciso per lei.
Da tempo ad Amantea sembra che abbiamo perso la capacità di indignarci
Se mai l’abbiamo avuta.
Ed un popolo che non si indigna è un popolo prono, che non si ribella.
Un popolo senza dignità, un popolo di yesman.
Perché mai, vi chiederete, queste riflessioni?
Semplice! Anticipano (speriamo che mi sbagli) il dubbio che, ancora una volta, la città elegga persone inadatte ed indegne e tali da far chiedere chi mai le abbia elette.
E’ un popolo, quindi, quello che pensa di poter sopravvivere soltanto accattivandosi la simpatia di un politico egoista, poco lungimirante, che pensa solo al suo avvenire e non a quello della sua città e della sua gente?
D’altro canto non mancano qui, giù da noi, nel meridione, popoli che non si indignano nemmeno per quelle scelte illogiche ed assurde adottate dai politici pensando, furbescamente e stupidamente, che esse riverberino, i loro effetti, verso gli altri e non verso di se?
Già, qui da noi, che eravamo l’espressione territoriale di briganti che non si piegavano agli abusi dei potenti , il popolo è come l'asino: paziente , docile e politicamente utile, e come l’asino viene bastonato.
Ma può in popolo mancare di grandezza morale?
Purtroppo penso di sì, quando questa grandezza morale manca anche all’uomo.
Storia antica, direte, se anche in passato Bernanos diceva che “Il popolo ha perduto il suo proprio carattere, la sua originalità razziale e culturale ed è diventato un immenso serbatoio di stupidi intrighi, cui si aggiunge un minuscolo semenzaio di futuri borghesi”.
Tempi passati, anche, quelli durante i quali Tolstoi affermava che «La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza»
Oggi sembra che la differenza tra le persone stia nella loro morale e nella morale della società, del popolo.
Già aveva ragione Astimede , come ricordato da Tito Livio, quando affermava che “ I popoli, come gli individui, hanno particolari inclinazioni: alcuni sono portati all'ira, altri all'audacia, altri alla viltà.”
Oggi tanta ipocrisia , tanto opportunismo e tanta viltà.
Un popolo che si divide tra la dichiarazione di Enrico De Nicola che soleva dire che “La grandezza morale di un popolo si misura dal coraggio con cui esso subisce le avversità della sorte, sopporta le sventure, affronta i pericoli, trasforma gli ostacoli in alimento di propositi e di azione, va incontro al suo incerto avvenire”.
Ben lontano da chi affermava che “Nessuno pensi di piegarci ( a noi Italiani) senza avere prima duramente combattuto”, ma parlava di un popolo” geloso del suo onore”
Ed è per questo che la frase del film “I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli” resta soltanto e sempre più nel mondo dei fumetti, lontana dalla realtà.
Probabilmente le prossime elezioni resteranno nella storia amanteana come quelle dei maggiori cambiamenti
Questo era il consiglio comunale:
Maggioranza
Sabatino Monica - non è candidata con nessuna lista
Pati Emma - Candidata con la terza lista
Morelli Ermelinda - non è candidata con nessuna lista
Morelli Giovanni Battista - non è candidato con nessuna lista
Tempo Sergio - non è candidato con nessuna lista
Ciccia Caterina - non è candidata con nessuna lista
Rubino Antonio - non è candidato con nessuna lista
Arone Elena - Candidata con la terza lista
Alessandro Salvatore - candidato a consigliere della lista di Signorelli
Osso Giusi - candidata a consigliere della lista di Signorelli
Cannata Gianluca - candidato a consigliere della lista di Signorelli
Mannarino Adelmo - non è candidato con nessuna lista
Minoranza
Mazzei Sante - non è candidato con nessuna lista
Veltri Concetta - Candidata con la terza lista
Bruno Miriam - non è candidata con nessuna lista
Menichino Francesca - Candidata a sindaco della lista del M5s
Ruggiero Sergio - non è candidato con nessuna lista
Praticamente della vecchia maggioranza abbiamo 5 candidati e 7 non candidati.
Mentre della vecchia minoranza abbiamo 2 candidati e 3 non candidati