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Un consiglio, quello di ieri 3 maggio, all’insegna del silenzio e nel quale si sono alzate solo 4 voci, di cui due della minoranza e due della maggioranza.

 

 

 

 

 

 

Intensa quella di Francesca Menichino che ha contestato che sia stata indicata la attuale sessione consiliare quale straordinaria mentre la approvazione del bilancio è sempre ordinaria, per seguire con la osservazione che questa scelta ha determinato l’invio degli allegati di bilancio solo 1 giorno prima e non 5 come si sarebbe dovuto.

Giacco ed il sindaco hanno contestato tale affermazione

Prende poi la parola il consigliere Tommaso Signorelli il quale si associa a quanto detto dalla Menichino e subito dopo osserva che sono 2 anni che manca un tavolo di incontro sui problemi del comune di Amantea e che c’è una commissione di accesso ma nessuno ne parla.

Continuando Signorelli si chiede se i consiglieri di maggioranza sappiano cosa si accingono a votare e si augura che il loro sia un voto libero.

Prende poi la parola il sindaco Pizzino che in un appassionato intervento segnala che Amantea è un comune trasparente e che l’amministrazione comunale non teme che si accendano riflettori di ogni tipo ed intensità

Parla dell’Osl che sta esaminando i bilancio antecedenti al 2016, dell’ispettore del MEF che sta esaminando i bilanci dal 2010 al 2016 ma con attenzione anche a quelli precedenti.

Anzi segnala che il comune sta operando ,miracolosamente con pochissimo personale , molto inferiore alle 66 unità approvate dallo stesso ministero, evidenziando inoltre che nel 2019 andranno via tanti funzionari ed impiegati che creeranno ancora maggiori difficoltà alla ordinaria gestione dell’ente.

All’upo segnala che la spesa per il personale è del 18,7% tra le più basse in Italia.

Ricorda inoltre che la Osl ha segnalato un disavanzo di ben 45 milioni di euro che potrebbe anche crescere, tanto più che non si trovano tutte le carte

Conclude poi evidenziando che lui come sindaco e la sua amministrazione siano per i ponti a chi collabora per la città ma grandi muri per chi ostacola questa positiva ricerca.

Riprende la parola la consigliera Menichino che porta alla attenzione dell’aula alcuni dati del bilancio in corso di approvazione evidenziando che per la tassa sulla pubblicità nel bilancio del 2018 sono stati previste entrate per 72000 euro ma sono stati incassati solo195 euro! Per la stessa tassale previsioni sono di 72000 euro per il 2019 ed il 2020 ed 80.000 per il 2021.

E continuando per i parcometri nel 2018 sono state previste entrate per 62.000 euro ma in cassa risultano entrate zero euro(?). Sempre per i parcometri sono previste entrate di 80.000 euro per il 2019, e 100.000 per il 2020 e 2021

E non basta . La consigliera del M5s tratta poi della Tosap evidenziando che a fronte della previsione di incasso di 128 000 euro ne risultano in cassa soltanto 56000

Conclude la battagliera consigliera confermando il suo giudizio che i bilanci passati abbiano esposto dati errati se non anche falsi con entrate sovrastimate da cui sono poi derivati i dissesti e che anche quello attuale sia un bilancio sovrastimato che segnala una situazione disastrosa che potrebbe portate a possibili nuovi dissesti finanziari per i quali ancora non sono stati trovati i responsabili che comunque prima o dopo saranno individuate le relative responsabilità.

poi la approvazione del bilancio con 10 voti a 6( mancava solo la Pati)

In conclusione e dopo la chiusura della seduta la consigliera Menichino sollecita l’attenzione dell’amministrazione comunale su tre tematiche; l’Home Care premium, la perdita di acqua dal ponte di Calcato e la chiusura della strada di San Francesco d’Assisi.

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Il Sindaco PIZZINO e la sua (?) amministrazione, ancora una volta, tentano di farsi approvare l'Ipotesi di Bilancio da parte del Ministero.

Sono passati 2 anni dal giorno dell'insediamento e ancora l' ENTE non è dotato del Documento Contabile che regola la vita amministrativa.

Una vera e propria CATASTROFE ma per gli attuali amministratori è più importante infangare Robert ALOISIO, colpevolizzare Giulio VITA, disconoscere la PRO LOCO invece di pensare che la città è paralizzata grazie all"immobilismo della GIUNTA PIZZINO che NON HA PRECEDENTI nella STORIA POLITICA AMANTEANA. Amministratori INCAPACI E LATITANTI dai VERI PROBLEMI DELLA CITTÀ.

Stiamo rischiando lo SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE e il tutto passa in SECONDO PIANO per PIZZINO e la SUA (?) LISTA AZZURRA.

A distanza di 2 anni, voglio complimentarmi con Robert ALOISIO.

L'ALLONTANAMENTO DALLA LISTA AZZURRA È STATO SOLO UN BENE. E LO AVEVA FATTO GIÀ DURANTE IL CORSO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE PERCHÉ AVEVA INTUITO CHE LA LISTA AZZURRA ERA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE UN ACCOZZAGLIA DI PERSONE PRONTE A VOTARE QUALSIASI COSA PUR DI RESTARE ATTACCATI AL POTERE.

In 2 anni non abbiamo mai avuto l'onore di fare una COMMISSIONE BILANCIO E DISCUTERE DEI PROBLEMI REALI DELL'ENTE.

Anche questa volta, non si sono smentiti.

Giorno 3 maggio abbiamo Consiglio Comunale e nessuna COMMISSIONE in merito è stata convocata.

Eppure il Sindaco Pizzino, quando ricopriva la carica di Consigliere Comunale, convocava 2 barra 3 Commissioni a settimana.....RIFLETTETE SUL PERCHÉ CONVOCAVA QUESTE COMMISSIONI.

Ma i CONSIGLIERI di Maggioranza conoscono realmente i DATI DEL BILANCIO? SONO TUTTI VERITIERI?

Sono CONSAPEVOLI che più volte è stato VOTATO un BILANCIO che non ha mai ottenuto l'approvazione da parte del MINISTERO?

CONOSCONO I RISCHI DEL FALSO IN BILANCIO?

OPPURE OCCORRE VOTARE SOLO PERCHÉ SI E' COMPONENTI DELLA LISTA AZZURRA?

SINDACO PIZZINO, SONO 25 ANNI CHE SEI AL COMUNE DI AMANTEA E HAI RICOPERTO TUTTI I RUOLI POSSIBILI E IMMAGINABILI.

Ti mancava solo quello di SINDACO.

PUR DI RIUSCIRE TI SEI ACCORDATO CON IL DIAVOLO METTENDO A REPENTAGLIO L'INTERA CITTÀ. HO SEMPRE SOSTENUTO CHE AMANTEA NON AVEVA BISOGNO DI UN SINDACO ESTERNO.

CERTAMENTE AVEVA BISOGNO DI UN ASSESSORE AL BILANCIO ESTERNO. HAI DELUSO TUTTI....ONESTAMENTE, NEMMENO IO PENSAVO CHE SARESTI STATO CAPACE DI DISTRUGGERE LA NOSTRA BELLISSIMA CITTÀ....

Altro che RISANATORE.....

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Ai nostri lettori una attenta e completa analisi del voto in Sicilia a cura di Francesco Gagliardi

Un grande uomo politico ormai scomparso da diversi anni, l’On. Pietro Nenni, in occasione delle elezioni politiche nazionali del 1948, nell’imminenza del voto così commentava:- Piazze piene, urne vuote-. Ed aveva perfettamente ragione. E la storia si ripete. Domenica scorsa si è votato in Sicilia in quasi quaranta comuni per eleggere i Sindaci e i Consigli Comunali e si sono recati alle urne soltanto il 58% degli aventi diritti al voto. Percentuale un pochino bassa. Da queste elezioni comunali i partiti che governano il Bel Paese cioè Lega e Movimento 5 Stelle e il Pd, partito di opposizione, guidato ora in questa tornata elettorale dal nuovo segretario Zingaretti, si aspettavano una valanga di voti. Sono rimasti delusi. Salvini era stato accolto nell’isola siciliana come una grande rock star, le piazze dove si esibiva erano stracolme di gente entusiasta e plaudente. Non credeva ai suoi occhi e aveva invitato i suoi follewer su Facebook di postare le immagini perché, secondo lui, le televisioni e i giornalini, non le avrebbero pubblicate. Era sicurissimo che avrebbe vinto ovunque e che avrebbe sbaragliato non solo gli amici del centro destra ma anche gli attuali compagni di viaggio e di avventura cioè il M5Stelle. Si aspettava un trionfo, una apoteosi. Ma trionfo non c’è stato. Forse per questo in molti comuni aveva scelto di correre da solo, voleva evidentemente testare la propria forza in vista delle elezioni europee del 26 maggio p.v. Flop non c’è stato, ma nemmeno un trionfo. Domenica sera, ad urne chiuse, ha dovuto constatare di avere avuto più spettatori nelle piazze che voti. L’amarezza, secondo me, è stata grande, come grande fu per l’On. Pietro Nenni in quel lontano 18 aprile del 1948. E’ contento lo stesso. Il 10% sono poi tanto se si considera che partiva da zero e se si pensa che 5 o 10 anni fa Salvini in Sicilia sarebbe stato accolto non solo a pernacchie ma a sassate, a pomodori, a uova marce, a pesci in faccia.

E il Movimento 5 Stelle come è andato? Malissimo. Ne è uscito con le ossa rotte. I suoi candidati sono usciti dalle urne a mani vuote. Quel grande e rumoroso botto di alcuni anni fa che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva fatto finta di non averlo sentito Domenica scorsa non c’è stato. Avevano due Sindaci e li hanno persi. Ma Di Maio è contento lo stesso. E’ felice del risultato ottenuto dal suo Movimento. Si consola perché non solo a Caltanissetta e a Castelvetrano due pentastellati candidati sindaci sono andati al ballottaggio del 12 maggio prossimo, ma anche perché Salvini non ha sfondato. Gode del passo falso del suo antagonista.

E il Pd? Esulta. Esulta perché ha vinto? No. Esulta perché la Lega in Sicilia non è al 50%. Bella soddisfazione. Il Pd non va oltre il 17% a Castelvetrano, unica città al voto con il proprio simbolo e nella quale ha comiziato addirittura il Segretario nazionale del partito Nicola Zingaretti.

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