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Il tribunale condanna il consorzio Valle Lao a risarcire l'ex direttore
Mercoledì, 04 Ottobre 2017 23:42 Pubblicato in Alto TirrenoTribunale Civile di Paola, sezione lavoro con ordinanza del 18 settembre scorso ha stabilito il risarcimento di 125.755,03 euro, alla quale vanno aggiunti gli oneri, a favore del direttore licenziato ingiustamente.
Ma chi pagherà per questo errore?
Sulla questione interviene Coldiretti con il presidente regionale Pietro Molinaro, il quale sostiene che tale situazione: “arricchisce sensibilmente il corollario e la sciaguratezza degli atti prodotti dalla gestione commissariale che dura ormai, in spregio alla legge, da febbraio 2016 e quindi oltre il massimo consentito e con la nomina di ben tre commissari che si sono via, via succeduti. Ma vi sono anche ulteriori cause di lavoro, ricorda Coldiretti, che hanno appesantito il bilancio di un milione di euro.
Sottolinea sempre Pietro Molinaro «Noi siamo fermi su una posizione certamente non gli agricoltori che sono stati scippati del loro diritto di amministrare il Consorzio e di scegliersi i propri rappresentanti stravolgendo i principi della rappresentanza democraticamente eletta».
L'ente consortile non sta attraversando un periodo di tranquillità.
E per Coldiretti: «Il commissariamento, voluto dalla Regione Calabria, è frutto di forzature, di usi e abusi che stanno favorendo la deriva economico-finanziaria del Consorzio di Bonifica.
Questo porta a dire – afferma Molinaro - che la vigilanza del Dipartimento regionale agricoltura sui Consorzi di Bonifica è ad intermittenza, rigida (spesso al limite dell’abuso di potere) con le amministrazioni elette dai consorziati e quantomeno disattenta con quelle dei Commissari nominati dalla stessa Regione.
E non dovrebbe essere così, visto che entrambe le modalità di governance devono avere come unici riferimenti la Legge e lo Statuto Consortile».
Le domande che Coldiretti pone alla Regione sono diverse: «Perché ancora, dopo oltre un anno e mezzo di gestione commissariale, nonostante la legge regionale sancisca che il commissariamento può essere confermato per una sola volta e per sei mesi, non è stato fatto alcun atto per l’elezione degli organi consortili?
Perché non è stata costituita la Consulta nonostante questa sia prevista dalla legge regionale?
Naturalmente anche i servizi del Consorzio al territorio latitano.
Tutto questo, apre scenari che non fanno onore alla Regione Calabria e di tutto questo ufficialmente non si parla.
Tra l’altro, siamo preoccupati per l’incancrenirsi della situazione economica del Consorzio, sulla quale non abbiamo notizie ufficiali.
Non vorremmo che dopo appunto oltre un anno e mezzo di commissariamento, si pensi di scaricare eventuali costi e appesantimenti economici sugli agricoltori.
Crediamo che sia venuto il momento di fare chiarezza contro, a dir poco, l'arroganza del commissario e del Dipartimento Regionale Agricoltura; un atteggiamento irresponsabile che non può ricadere neanche sui cittadini».
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Oggi le donne della Cigielle
di vera libertate la bandiera
levano al sole, per rivendicare
il sacro diritto all’
uguaglianza.
Moderni bruti, i miei contemporanei
in proprietà vorrebbero tenerle,
per farne oggetto di brutale abuso,
dimentichi che amor è elevazione
e cortesia, rispetto d’altrui stato.
Solo se pari e complementari
uomini e donne possono il piacere
provar di fare prospero il domani.
Se Venere celeste avesser nota,
di fiori, riso e grazia dispensiera,
anzi la donna sarebber riverenti,
della cultura dell’amor cortese
alunni. Mai sarebbero violenti
sul corpo e sopra l’alma delle donne.
Invece rozzi e ruvidi e incolti
si son ridotti ad essere e ignoranti.
Da questo non può nascer che violenza,
retrograda pretesa del possesso
di un corpo e di un’anima innocente,
facile preda sol perché indifesi
sono dinanzi a bruta forza maschia,
erede di caverna primordiale,
che ci riporta a prima della storia,
all’essere informe, che poi uomo
diventerà quando studio e amore
a strati costruiranno sua memoria,
per far la civiltà che poi umana
detta sarà nei secoli futuri.
Ma or si torna indietro e la memoria
si annulla. Questo agli uomini le donne
vogliono oggi ricordare in piazza,
perché uomini saggi siano e veri.
Cleto, 30 settembre 2017 Franco Pedatella
La dura e vera lotta di Minniti alla criminalita' ed alla prostituzione
Mercoledì, 04 Ottobre 2017 16:29 Pubblicato in Reggio CalabriaE poi ci si chiede perché cresce la popolarità del ministro Minniti!
Ieri a Reggio Calabria si sono attuate per la prima volta le normative contenute nel recente Decreto Minniti per contrastare la prostituzione su strada il cui sfruttamento, evidenzia la Polizia, "genera entrate indebite per la criminalità che ne gestisce i proventi illeciti".
Quattro Daspo Urbani sono stati irrogati dal questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi.
E per la prima volta destinatarie, sono state prostitute straniere
I provvedimenti sono stati presi dal Questore Grassi che , al riguardo, ha dichiarato "tolleranza zero verso fenomeni che alimentano le casse della criminalità e che indubbiamente presentano profili che incidono sul degrado urbano, generando senso di insicurezza nelle comunità.
Apertura assoluta verso quelle forme di collaborazione che consentono alle prostitute di lasciare la strada, nonché di individuare coloro che le rendono schiave".
Il tema sarà oggetto anche di un prossimo Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Michele di Bari con la presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà.
Questi interventi voluti dal Questore seguono le iniziative assunte in centro città, nei giorni scorsi, sfociate in altri D.A.SPO Urbani emessi nei confronti di soggetti stranieri, in evidente stato di ubriachezza molesta.
L’inosservanza al D.A.SPO costituisce reato e, se ricadente, sarà investita l’Autorità Giudiziaria.