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Redazione TirrenoNews

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“J’accuse” è il titolo del celeberrimo articolo con cui Emile Zola denunciava lo scandalo del processo Dreyfus (un caso clamoroso di condanna di un innocente in base a indizi inconsistenti e a prove costruite su un pregiudizio ideologico),

articolo che è stato sempre citato come esempio del potere della libera stampa e del ruolo di coloro che proprio da allora si cominciarono a chiamare “gli intellettuali” (termine che prima non esisteva).

Ricordiamo che quell’articolo (uscito il 13 gennaio 1898) fu decisivo per sollevare il caso, ma non bastò a risolverlo. Dreyfus ebbe confermata la condanna e lo stesso Zola fu condannato per diffamazione.

Oggi assistiamo ad un altro “J’accuse”

E’ quello lanciato nella dura nota emanata ieri 11 ottobre 2017 dalla Associazione commercianti di Amantea e cheo ha affermato( tra l’altro) che “Amantea è sporca, degradata, con strade buie e piene di buche, con una scarsa viabilità e con vari abusi e illegalità facilmente riscontrabili in giro per il paese”.

Non vogliamo, né intendiamo fare contestazioni a quanto affermato, evidentemente, in modo consapevole.

Ma una cosa riteniamo di doverla precisare.

Ed è quella relativa alla natura ed origine di questi “vari abusi e illegalità” che è difficile non vedere.

Taluni( dovremmo dire tanti) sono figli di scelte od omissioni del sistema, tutto il sistema.

Quello fatto dagli amanteani che (fatte salve alcune –poche- eccezioni) credono sia tutto possibile, “tanto chi dovrebbe vedere non “vede”, chi dovrebbe sentire non “sente”e chi vede o sente sta “zitto”.

Quello fatto da “ A mia un mi toccunu, ca si no…..!”

E potremmo continuare a lungo.

Nei giorni scorsi abbiamo segnalato il caso delle biciclette che vanno impunemente contro senso

Recentemente il caso del Catocastro e del mare neri.

Oggi segnaliamo un automobilista che blocca un camion.

Con l’aggravante che quando è stata richiamata ad un comportamento più appropriato ha fatto un bordello!

Lo scrive la Associazione commercianti di Amantea. Ecco il testo

“Da commercianti, artigiani, imprenditori quali noi siamo, abbiamo la convinzione che il Comune di Amantea sia l’azienda principale del nostro comprensorio, la più importante in assoluto,

 

e come tale, deve essere gestita da amministratori che abbiano nozioni, competenze ed esperienze soprattutto in questo campo, in quello aziendale e del commercio, campo fatto di programmazioni e di strategie, di obiettivi, di capacità gestionali e amministrative.

Lo diciamo con convinzione poiché da sempre, le scelte politiche di soggetti non strettamente legati all’imprenditoria e al commercio, non hanno mai favorito e tutelato la nostra categoria.

Anzi, da anni, stiamo purtroppo subendo decisioni che ledono il nostro lavoro e mai abbiamo visto una programmazione seria legata allo sviluppo turistico-commerciale della nostra città.

Ci troviamo di fronte una città ferma, incapace di attrarre, che piano piano sta perdendo le sue peculiarità culturali e turistiche.

Amantea è sporca, degradata, con strade buie e piene di buche, con una scarsa viabilità e con vari abusi e illegalità facilmente riscontrabili in giro per il paese.

Ogni evento degno di nota, iniziativa culturale e artistica, attrazione per i visitatori, è organizzata in questo paese solo dai commercianti e dagli operatori turistici, e dalle associazioni più volenterose, sponsorizzate comunque sempre dalla stessa categoria dei commercianti o degli albergatori.

Per il resto vediamo poche azioni, davvero troppo poche.

Qualora manchino quelle capacità imprenditoriali di cui sopra, è opportuno che ogni amministrazione comunale faccia riferimento alle associazioni di categoria, interpellando o ascoltando il parere di coloro che da sempre in questa città investono i propri guadagni e le proprie risorse, formando dei tavoli di lavoro con la nostra associazione commercianti e con le altre interessate al futuro e allo sviluppo di Amantea.

E’ necessario un cambio radicale dei programmi e dei metodi, e in questo senso i confronti seri e paritari sono fondamentali per evitare ulteriori danni al tessuto sociale ed economico della nostra città e creare situazioni e possibilità di sviluppo e di crescita.

Sappiamo bene che l’amministrazione Pizzino si è insediata da pochi mesi, capiamo anche le difficoltà gestionali riscontrate per la presenza del dissesto finanziario.

Ciò che non capiamo e che ci ha molto deluso, è stato l’atteggiamento avuto nei confronti della nostra associazione, poco coinvolta e per niente ascoltata.

Più volte in questi mesi abbiamo presentato proposte ed idee per migliorare i servizi di questa città.

Capendo la situazione finanziaria delle casse comunali, ci siamo addirittura proposti di realizzare alcuni servizi a nostre spese.

Il sindaco e gli assessori tutti hanno respinto quest’ultima nostra proposta, garantendoci di realizzare quanto da noi chiesto.

Purtroppo però non abbiamo visto la realizzazione dei servizi che avevamo proposto.

Per noi questo è inconcepibile.

La politica deve essere al servizio della comunità, e se un’associazione di categoria come la nostra, sicuramente la più importante del territorio, chiede la realizzazione di alcuni servizi basilari, non può accettare nessuna forma di approssimazione.

Un si deve essere un si, un impegno preso va portato a termine, perché i commercianti di Amantea, come i cittadini tutti, vanno rispettati.

Anche per quanto riguarda la tradizionale Fiera di Amantea prevista a novembre, siamo stati contattati, a parole, per essere coinvolti nell'organizzazione della stessa, ma nei fatti non abbiamo poi ricevuto nessuna convocazione per nessun tavolo di lavoro.

Il risultato è un prolungamento dei giorni di Fiera che non ci trova assolutamente d'accordo.

La Fiera è un evento che, se organizzato in modo diverso, potrebbe risultare una migliore risorsa sia per i commercianti ambulanti sia per quelli a posto fisso rappresentati dalla nostra Associazione.

Speriamo solo che verranno rispettate le norme sulla sicurezza e sulle distanze tra i banchi e che vengano garantiti gli accessi alle attività a posto fisso e le norme igienico-sanitarie.

Oggi i commercianti hanno una nuova visione delle cose.

Il nostro progetto mira a creare un’unione tra attività commerciali che detti le linee guida del futuro sviluppo del territorio e del commercio, creando un unico centro commerciale all’aperto, individuando strategie di marketing che possano portare nuovi indotti economici e commerciali nella nostra cittadina, tenendo conto anche dei centri commerciali limitrofi, inserendosi in un percorso ed itinerario commerciale da offrire ai clienti con iniziative legate ai vari periodi dell’anno.

Vogliamo migliorare l’immagine urbanistica della città, riprendere la storia e la cultura del paese e inserire lo sviluppo commerciale in questi contesti.

Un’associazione a cui l’amministrazione faccia riferimento per ogni iniziativa, allo scopo di salvaguardare il già precario equilibrio degli attuali commercianti.

Il messaggio non è stato recepito dalla nuova Amministrazione che a parole si è resa disponibile al progetto , ma nei fatti gli impegni presi non sono stati portati a termine.

Le nostre visioni, idee, programmi e progetti saranno comunque portate avanti dalla nostra associazione.

Ci auspichiamo però per il futuro un supporto da parte degli amministratori comunali ed un maggiore coinvolgimento.

Bisogna lavorare uniti e con le stesse finalità, ovvero il bene di tutta Amantea, prima che si esaurisca quel poco di ossigeno rimasto.”

NdR. Ci permettiamo di evidenziare che la nota merita una risposta, pubblica, urgente ed esaustiva.

Ormai il fiume Catocastro è un fiume costantemente iper controllato.

Ed è un bene!

Stanotte ha piovuto, come ben sappiamo.

Ed allora appena all’alba molte persone sono andate a vedere se ancora una volta le sue acque fossero diventate scure, se non nere, come è successo sabato scorso 7 ottobre .

Volevano, cioè, la conferma che il colore scuro fosse davvero frutto del dilavamento delle colline toccate dagli incendi di questa estate.

Niente.

Potete anche non crederci, ma le acque erano bianche.

Ovviamente sono stato avvertito.

E sono stato raggiunto da riflessioni di due tipi.

La prima che “ Ovviamente la ipotesi del dilavamento che scurisce le acque era una vera e propria fake, una bufala”.

La seconda che “ Ma ormai le colline erano state già lavate dalla precedente pioggia e quindi le acque del fiume sono chiare. Anzi il fatto che siano chiare è la riprova che il colore di sabato sia dipeso proprio dal dilavamento!”

Vacci a capire!

Quello che possiamo dirvi è che le acque sono rimaste pulite e limpide anche nella tarda mattinata.

La foto scattata intorno alle tredici di oggi 11 ottobre ne è la riprova

Non siamo in grado di chiarire, quindi, al momento il dubbio di questo colore, per cui aspettiamo i risultati delle analisi dell’Arpacal.

Certo ci pare il caso di ricordare che “Più creduto del vero è il verosimile”

Ci resta , così, solo una certezza che sembra cominciata l’epoca del rispetto dell’ambiente come è quella in cui il cittadino, per tutelare se stesso, diventa puntuale osservatore del mondo nel quale vive e segnala alle autorità quanto in esso avviene, chiedendone l’intervento urgente ed immediato per difendere questo bene unico.

Peraltro dai risultati dell’Arpacal un’arma per coloro che vogliono vivere in un ambiente pulito.

Come non ricordare quanto cantava gruppo rock statunitense Thirty Seconds to Mars, cioè che “ Per comprare la verità vendi una bugia. To buy the truth and sell a lie”.

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