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Redazione TirrenoNews

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I dispositivi pare siano stati installati con l’obiettivo di far cassa e non di evitare incidenti spesso mortali

Turisti, pendolari e residenti più volte hanno segnalato anomalie sugli autovelox della statale 106. Posti spesso sugli unici rettilinei in cui è possibile sorpassare in sicurezza.

Dispositivi apparentemente istallati, attraverso appalti affidati a ditte private, in malafede con l’unico obiettivo di far cassa. Sul caso ha indagato la Procura di Castrovillari a seguito di una denuncia anonima.

Il Tribunale di Castrovillari ieri ha rinviato al mese di maggio la prosecuzione del dibattimento a carico di sindaci e tecnici dell’Alto jonio cosentino accusati di non aver rispettato la normativa vigente nell’implementare gli autovelox.

Non solo perchè, come ripetutamente ribadito dagli automobilisti, i pannelli led che indicavano se il dispositivo fosse attivo o meno erano di regola spenti di giorno anche se le multe continuavano a fioccare.

C’è di più.

La segnaletica apposta in maniera scorretta non andava ad assecondare l’obiettivo di far rallentare le auto per evitare incidenti, ma induceva semplicemente l’automobilista in errore facendolo incorrere in ingiuste sanzioni.

Inoltre i contratti con cui la gestione degli autovelox è stata affidata a ditte private dai Comuni di Amendolara, Roseto Capo spulico, Rocca Imperiale e Montegiordano sarebbero per la pubblica accusa illeciti.

A risponderne saranno gli amministratori che erano in carica nel 2010: Mario Melfi, Francesco Belmonte, Matteo Fittipaldi, Domenico Brumacci, Giorgio Soria, Francesco Cosentino, Ottavio Chiappetta e Antonio Intorno.

Noi insistiamo.

Lo diciamo al procuratore , al Prefetto, ai parapolitici calabresi ed italiani

Volete risolvere il problema?

Volete risolvere queste porcherie e lasciare Giudici di Pace e Tribunali a giudicare ALTRE cose ?

E’ semplicissimo!

Basta dire per legge che i proventi delle contravvenzioni elevate dalla polizia municipale devono essere versati allo Stato che poi annualmente li distribuirà in proporzione alle strade comunali di TUTTI I COMUNI ITALIANI!

Così passerà la voglia di usare gli autovelox ed i photored come bancomat!

Reggio Emilia. La loro “Bibbia” era le pagine bianche dove avevano cura di trovare nomi “propri” di persona che si usavano generalmente nel primo 900 per avere la certezza di contattare persone anziane a cui i “telefonisti”, spacciandosi per “Carabinieri”, “Avvocati” o “Agenti di società assicurative”, rappresentavano un grave sinistro stradale dove era rimasto coinvolto un loro parente (generalmente figlio o nipote) chiedendo i soldi per risolvere i guai in cui era incappato il congiunto.

Truffe a raffica ai danni di anziani: arrestati dai carabinieri Reggio Emilia.

Truffavano anziani in tutta Italia: con telefonate e incontri, si spacciavano per avvocati e forze dell’ordine per derubare la vittima di turno, spesso convincendola che un suo familiare era in pericolo e aveva immediato bisogno di denaro.

I carabinieri di Reggio Emilia, come racconta nel video il colonnello Antonino Buda, hanno scoperto una presunta associazione a delinquere alla quale vengono attribuiti un centinaio di colpi messi a segno in tutta Italia, per un giro di affari da mezzo milione di euro.

Trentuno le persone indagate, una delle quali finita in manette.

Associazione a delinquere, estorsione, truffa, furto e circonvenzione di incapaci, violenza privata i reati ipotizzati nel fascicolo della procura.

Un’organizzazione criminale senza scrupoli quella sgominata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia che, unitamente ai colleghi territorialmente competenti, hanno dato corso in Puglia, Calabria, Lazio, Lombardia e Campania, all’operazione "Porta a porta" nei confronti di 31 indagati responsabili a vario titolo dei reati di estorsione, rapina, aggravata in danno di persone anziane o comunque in condizioni di minorata difesa, violenza privata e circonvenzioni di incapaci.

Sono state eseguite perquisizioni ed arresti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Emilia - su richiesta del pubblico Ministero Dr.ssa Maria Rita Pantani.

Circa 100 i colpi commessi in tutta Italia dai truffatori per un fatturato stimato in circa mezzo milione di euro.

I colpi fruttavano non meno di 4.000 euro l’uno fatta eccezione per un caso, in Liguria, dove l’anziana è stata derubata di preziosi e gioielli per 100.000 euro.

Raccapriccianti alcuni contenuti delle intercettazioni telefoniche che vedevano le vittime in lacrime preoccupate per la fine dei loro congiunti a loro prospettata dai truffatori se non pagavano.

In un caso l’anziana accortasi del raggiro in lacrime urlava dal balcone ai malviventi in fuga di restituirle almeno la fede rubata del defunto marito.

Nel corso delle indagini, grazie alle attività tecniche condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia sono state colte in flagranza di reato 12 truffatori (4 arrestati e 8 denunciati) e recuperate somme e preziosi provento dei reati.

I dettagli della complessa indagine verranno resi noti nella conferenza stampa che i vertici del Comando Provinciale reggiano terranno alle 12 di oggi 17 febbraio presso il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia

Gazzetta di Reggio

In verità il titolo esatto del convegno è “Coltiviamo Futuro, fondi europei e risorse per l’agricoltura”.

All’incontro, promosso dall’Uci di Fuscaldo, sono previsti di Gianfranco Ramundo, sindaco di Fuscaldo, di Paolo Cavaliere, assessore all’agricoltura sempre di Fuscaldo, di Roberto Perrotta sindaco di Paola.

Non manca Luigi Incarnato, commissario di Sorical spa (Società Risorse Idriche) non per farsi pubblicità perle prossime elezioni ma per confermare che senza soldi non si dicono messe e senza acqua non si fa agricoltura

Giustificata invece la presenza di Franco Laratta, consigliere di amministrazione dell’Ismea che ha tenuto la relazione introduttiva affermando che «la Calabria, per i mutamenti climatici in corso, sarà una regione che potrà disporre di sei mesi di stagione estiva, e potrà avviare produzioni agricole fino ad oggi impensabili.

Se ci sappiamo organizzare per tempo, se le istituzioni faranno il loro dovere, se ci saranno investimenti privati intelligenti, potremo veramente fare della Calabria il giardino d'Europa».

L’incontro si è svolto ieri venerdì 16 febbraio alle ore 18, presso l’Hotel Total di Fuscaldo.

Ha moderato i lavori Giovanni Folino.

Per l’Uci è stato previsto l’intervento di Monica Fiorito, presidente della sede locale dell’Unione Coltivatori Italiani, di Mario Serpillo, Presidente nazionale dell’Organizzazione, per la chiusura dei lavori.

Un incontro per agricoltori ?

Mah!

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