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Scalea . Politica e ’ndrine in affari, le prime otto condanne
Martedì, 01 Aprile 2014 07:57 Pubblicato in Alto TirrenoInflitti 7 anni e 4 mesi all’ex assessore Francesco Galiano, 4 anni e 8 mesi al suo collega Antonio Stummo. La sentenza vergata dal gup Assunta Maiore ricalca l’impostazione accusatoria: nella cittadina del Tirreno la mafia aveva messo le mani anche sul Comune
Il gup distrettuale di Catanzaro, Assunta Maiore, ha condannato gli otto imputati che avevano scelto il rito abbreviato per essere giudicati. Questo il riepilogo della sentenza: Roberto Cesareo, 46 anni, di Cetraro, 3 anni e 4 mesi di reclusione; Andrea Esposito, 38 anni, di Cetraro, 3 anni e 4 mesi; Francesco Galiano, 44 anni, ex assessore alla protezione civile ed all’arredo urbano di Scalea, sette anni e 4 mesi; Francesco Saverio La Greca, 38 anni, di Santa Domenica Talao, 4 anni e 8 mesi; Antonio Pignataro alias “Tonino Cicchitella”, 50 anni, di Cetraro, 3 anni e 4 mesi; Franco Valente, 59 anni, di Scalea, 3 anni e 4 mesi; Pietro Valente, 51 anni, di Scalea, 12 anni e 8 mesi; Antonio Stummo, detto “Gianmarco”, 30 anni, assessore al commercio di Scalea,4 anni e 8 mesi. Foto Gazzettadelsud
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Padre Fedele attende per oggi la sentenza della Cassazione.
Martedì, 01 Aprile 2014 07:49 Pubblicato in Cosenza9 anni e 3 mesi la condanna per Padre Fedele Bisceglie
6 anni e 3 mesi la sentenza per il suo segretario Antonio Gaudio
Queste le sentenze pronunciate Corte di Appello di Catanzaro a fine 2013.
Il processo d'appello era iniziato con la denuncia della « scarsa attendibilità della denunciante che l'ha vista coinvolta, nelle more di questo processo, in ben altri tre episodi di violenza sessuale ad opera di ignoti».
Ma il sostituto procuratore generale Raffaella Sforza ha chiesto la conferma della sentenza emessa in primo grado perchè la ricostruzione della suora «è priva di contraddizioni e salti logici ed espone con coerenza, logicità e lucidità tutti gli episodi cristallizzati nei diversi capi di imputazione».
A nulla sono valse le preghiere di padre fedele che rosario in mano ha costantemente dichiarato la propria innocenza
E così è andata. In tutto questo tempo padre Fedele – che ha partecipato a ogni udienza dei due processi con il Rosario in mano – si è sempre dichiarato innocente, definendosi vittima di un complotto
Da qui il ricorso in Cassazione
La data della decisione era gi stabilita per dicembre 2013 , data poi rinviata per «impedimento di un consigliere».
Oggi 1 aprile la sentenza.
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"Stiamo scegliendo i candidati per le europee” lo ha detto Paolo Parentela.
Non solo, aggiungiamo noi.
M5S è pronto anche a scegliere i candidati per le regionali.
E sempre Parentela aggiunge "I nostri candidati saranno scelti con la solita formula della pulizia assoluta. Chi prenderà più voti sarà il candidato a presidente".
Proprio in ragione della certezza delle elezioni regionali a breve aggiunge Parentela "Tra poco partiremo per il programma per le elezioni regionali, che sarà, come al solito, partecipato e condiviso".
E poi ha concluso "I punti del nostro programma verteranno, come al solito, sulle nostre 5 Stelle: acqua, ambiente, energia, connettività e trasporti".
"C'e' tanto da fare. Come membro della Commissione agricoltura, ho scoperto che anche alcuni aeroporti prendevano i fondi della PAC. Noi li vogliamo dare ai veri agricoltori".
Un viaggio da soli, quindi.
Ed infatti la Nesci a detto no alla ipotesi di un percorso comune con il PD lanciato da Laratta, anzi ha dichiarato che : «Ncd, Fi e Pd sono la stessa cosa; i nuovi renziani dei Magorno, della famiglia Adamo ed Enza Bruno Bossio sono quelli che hanno portato la Regione allo sfascio»».
Ha fatto eco Il senatore Morra affermando che: «In Calabria molti cittadini, precari, piccoli imprenditori si rivolgono al movimento perché abbiamo una dote: la credibilità che altri partiti non hanno».
Critiche contro una parte del sistema dell'informazione locale, Rai regionale compresa «connivente con il sistema» che ha «censurato le malefatte della casta politica».
Trattato il problema dei «giovani che se non hanno una tutela familiare sono costretti o alla disoccupazione o ad emigrare».
Poi il grido : «Siamo tutti sulla stessa barca, o ci svegliamo o non ci sarà futuro per la Calabria»
Ed infine l’affondo della Nesci contro Umberto De Rose cui «la casta politica ha regalato 5 milioni di euro con un condono tombale» e che ora «se ne deve andare» dalla Fincalabra «non prima di aver riassunto i dipendenti di Calabria.It che ha licenziato».
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