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Amantea: Travolto e ferito il vigile Urbano Franco Policicchio
Giovedì, 03 Aprile 2014 16:47 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaImpatto violento tra la Volswagen della signora Conforti, in viaggio per raggiungere il proprio lavoro ed il Land Rover guidato dal Vigile Policicchio. Trasportata all'ospedale di Paola la conducente della Volswagen munita di collare, per Policicchio forte shock ed evidente stato confuzionale anche lui a Paola. Non risultano presenti frenate a quanto sembra.
Era il primo pomeriggio quando il vigile urbano Franco Policicchio alla guida di una Land Rover si immetteva sulla provinciale Amantea-Lago uscendo da una stradella privata.
Nel mentre da ovest, lato Amantea, proveniva una Volkswagen con alla guida la signora Conforti Maria di anni 40 circa in viaggio per lavoro verso San Pietro in Amantea.
Inevitabile l’impatto.
Il fortissimo impatto che riecheggiava nella vallata del Catocastro.
Immediati i soccorsi ed in particolare l’autoambulanza del 118 che provvedeva a soccorrere i due conducenti
La signora Conforti per quanto sorretta dalla cintura di sicurezza sbatteva il capo al vetro anteriore della Volkswagen e veniva munita di collare prima di essere portata al vicino nosocomio di Paola.
Stante le dichiarazioni dei presenti il vigile Policicchio, invece, colpito lateralmente esattamente allo sportello lato guida presentava uno stato confusionale sicuramente dovuto alla forte botta.
Sulla strada non sono stati rilevati segni di frenata.
L’urto quindi è stato violentissimo.
La Volkswagen come si rileva dalla foto in conseguenza dell’impatto ha ruotato la sua posizione.
Similmente la Land Rover del Policicchio.
Anche il Policicchio è stato soccorso e trasportato all’ospedale di Paola
Per le Forze dell’Ordine sono intervenuti Vigili Urbani di Amantea che hanno provveduto al controllo del traffico ed i carabinieri del 112 che hanno proceduto alle rilevazioni del caso.
Per la movimentazione degli automezzi è stato chiamato il carro attrezzi della Sicurcar con sede in Amantea Vi aggiorneremo sullo stato dei due infortunati.
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Caso Asp, la Procura verso le richieste di rinvio a giudizio
Giovedì, 03 Aprile 2014 14:20 Pubblicato in PaolaLa Procura di Cosenza si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dei protagonisti dell’inchiesta sulle “consulenze d’oro” erogate dall’Asp di Cosenza.
Nei giorni scorsi, si è svolto l’interrogatorio di Maria Rita Iannini, l’ultima indagata che aveva chiesto di essere sentita dal pm Domenico Assumma.
A quest’ultimo, dunque, toccherà ora tirare le fila dell’inchiesta, chiedendo al gip l’incriminazione o meno delle persone coinvolte. L’indagine, avviata a settembre del 2013, riguarda nove persone ai quali sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa.
Oltre a sei dirigenti dell’Azienda sanitaria cosentina, con in testa il direttore generale Gianfranco Scarpelli – attualmente sospeso dall’incarico su disposizione del Tribunale troviamo i legali Dario e Nicola Gaetano.
Con loro, si entra nel vivo della faccenda.
Dicevamo, infatti, delle parcelle milionarie. A trarne i benefici sarebbe stato proprio Nicola Gaetano che, tra il 2009 e il 2012, avrebbe ottenuto una sfilza di incarichi di patrocinio legale per conto dell’Asp, «senza alcuna procedura di evidenza pubblica e con modalità strettamente fiduciarie», incassando qualcosa come 800mila euro.
Del resto, che vi fosse un eccesso di spese legali nei bilanci dell’Asp se n’era accorta in precedenza anche la Corte dei Conti, ma i successivi accertamenti disposti dai finanzieri, hanno consentito di stabilire, ad esempio, che solo nel 2010, l’Azienda ha conferito 119 incarichi legali spendendo 1,3 milioni di euro; l’anno successivo gli incarichi distribuiti erano 58 per 700mila euro di parcelle e, dulcis in fundo, nel 2012: 52 incarichi e 500mila euro in meno dalle casse aziendali.
L’ipotesi, dunque, è che in tale contesto, a fare la parte del leone sia stato proprio Nicola Gaetano, il cui periodo aureo si sarebbe dispiegato a cavallo tra la gestione commissariale di Franco De Rose e l’attuale direzione di Scarpelli.
E non a caso, entrambi sono ora indagati per abuso d’ufficio insieme al direttore dell’Area legale dell’Asp, Giovanni Lauricella.
Eccesso di spese legali, dunque, circostanza che, un paio d’anni fa, Scarpelli giustificò con «la carenza di personale interno».
Penuria di avvocati, insomma, al punto tale che l’Asp sarebbe stata costretta a farsi difendere da chi avvocato non lo era.
Dario Gaetano, ad esempio, già impiegato dell’Afor con la qualifica di sorvegliante idraulico che, un bel giorno, si è ritrovato a svolgere la mansione di “legale” per conto dell’Asp cosentina.
Diciotto, in tal senso, i processi da lui seguiti nel Tribunale di Paola, ma l’aver indossato la toga potrebbe costargli ora l’incriminazione per esercizio abusivo della professione, dal momento che la Procura ritiene che egli fosse sprovvisto di abilitazione alla pratica legale.
Proprio il presunto abusivismo di Gaetano, inguaia per il momento Scarpelli e la stessa Iannini, dirigente dell’Ufficio legale di Paola: nessuno dei due, infatti, si sarebbe “accorto” di aver ingaggiato un abusivo.
La vicenda in questione segna anche il coinvolgimento di Andrea Gentile, figlio del senatore Tonino, la cui posizione però è stata stralciata ed è ora oggetto di valutazione da parte della Procura di Paola.
Nel frattempo, si è sempre in attesa che il Tribunale della libertà decida se revocare o meno il provvedimento interdittivo emesso contro Scarpelli. A tal proposito, i giudici decideranno il prossimo 10 aprile
Da L’Ora della Calabria del 3.4.2014
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3 aprile 2014.Nicola Cosentino, ex parlamentare del Pdl, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Caserta insieme con i fratelli Giovanni e Antonio nell’ambito di un’inchiesta sulla vendita di carburanti in provincia: per lui le accuse sono di estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica
I tre fratelli Cosentino sono stati arrestati insieme ad altre dieci persone per estorsione e concorrenza sleale con metodo mafioso nel settore dei distributori di carburanti in provincia di Caserta.
Coinvolti i fratelli Zagaria.
L'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nicola Cosentino, emessa dal gip di Napoli su richiesta dei pm Antonello Arbituro, Francesco Curcio e Fabrizio Vanorio ed eseguita dai carabinieri di Caserta, fa parte di un insieme di 13 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tra cui Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli di Michele, boss del clan dei Casalesi.
La famiglia Cosentino, proprietaria di vari distributori di carburante, avrebbe agito con pratiche commerciali lesive della concorrenza.
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