
Redazione TirrenoNews
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Amantea: Ecco dove saranno accese le luminarie natalizie
Mercoledì, 25 Novembre 2015 18:53 Pubblicato in CronacaAvviata la gara per le luminarie natalizie.
La accensione è prevista per il 6 dicembre e fino al 10 gennaio compreso. La accensione avverrà dalle ore 16.30 e fino alla ore 01.30 della notte.
Ed ecco, strada per strada, dove saranno impiantate le luminarie e quante:
Via Margherita n 30
Via V Emanuele ed un tratto di via R Mirabelli n 23
Corso Umberto Primo n 18
Via Dogana ( da Via Garibaldi e fino a via Baldacchini) n 20
Via della Libertà n 20
Corso Italia n 30
Piazza San Francesco n 1
Coreca n 6
Piazza Commercio n 1
Piazza cappu8ccini n 1
Palazzo del Municipio n 1
Piazza Falcone n 1
Inizio via Margherita n 1
Inizio corso Italia n 1
Piazza Mercato nuovo n 4
Piazza Mercato vecchio n 4
Inizio Via Cavour n 1
Via Indipendenza dalla chiesa di san Biagio e fino all’inizio di corso Umberto primo n 5
Piazza santa croce n 1
Via Garibaldi uscita piazza stazione n 1
Via Baldacchini n 12
Gradinata san Bernardino n 6
Via Santa Maria dopo il ponte e fino alla azienda sanitaria n 6
Via delle Ginestre n 5
Via Nazionale chiesa Collegio n 2 ( quella vicina al Collegio si chiama via Indipendenza; via Nazionale è quella che collega via V Emanuele con la piazza)
Via Nazionale vicino Calvario n 2 ( quella vicina al Calvario si chiama via Dogana)
Via Venezia vicino presepe permanente n 1
Castello a ridosso delle antiche mura 1 stella luminosa.
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Consorzio Valle Lao. Gravina chiama Oliverio.
Mercoledì, 25 Novembre 2015 16:38 Pubblicato in Alto TirrenoIl Presidente del consorzio Valle Lao, Davide Gravina, ha indetto un incontro con i quindici consiglieri dell'ente di via Fiume Lao per fare il punto della situazione sulla nota vicenda dell’annullamento delle recenti elezioni della terza fascia promosso dalla struttura di controllo della Regione Calabria.
Al vertice, tenutosi all’interno del palazzo consortile di Scalea, ha partecipato anche il sindaco di Orsomarso Antonio De Caprio in qualità di rappresentante dei trentasei sindaci del comprensorio consortile.
L’incontro si è svolto serenamente e responsabilmente.
Dopo lunga discussione sono emerse ed approvate le seguenti proposte operative per tutelare e difendere gli interessi dell’Ente consortile e dei suoi consorziati.
Un lettera alla struttura di controllo, con allegato il parere dell’Anbi, per chiedere la revoca delle decisioni assunte in merito alle elezioni della terza fascia.
La costituzione in giudizio presso il tribunale amministrativo regionale della Calabria nel caso in cui la richiesta non trovi accoglimento.
La richiesta da parte di tutti i quindici consiglieri dell’ente consortile di incontrare il presidente Oliverio per descrivere lo stato di profondo disagio e difficoltà in cui sono costretti a lavorare i dipendenti e gli amministratori del consorzio.
Una riunione informativa con i sindaci del comprensorio consortile.
Una assemblea con il personale dell’ente, che si terrà venerdì 27 novembre, per manifestare pubblicamente lo stato di preoccupazione.
Nell’importante incontro il presidente Gravina ha confermato tutte le deleghe assegnate ai consiglieri consortili:
Ciro Campilongo (vice presidente),
Tonino Miceli (membro della deputazione).
Deputati di zona:
Tonino D’Angelo (Paola);
Perrone Francesco (Buonvicino, Maierà, Diamante),
Aloise Francesco (Fiumefreddo, Longobardi, Belmonte),
Durante Marcello (S. Maria del Cedro, Grisolia),
Vadacchino Michele (Amantea, Cleto),
Bruno Elena (Cetraro, Bonifati, Sangineto),
Zicarelli Ottavio (Fuscaldo, Guardia Piemontese, Acquappesa),
Filippo Francesco (San Lucido, Falconara Albanese),
Elisa Guzzo Bonifacio (Aiello Calabro, Lago, Serra d’Aiello, S. Pietro di Amantea),
Licursi Gennaro (Scalea, S. Nicola Arcella),
Anselmo Sangiovanni (Orsomarso, Verbicaro, Santa Domenica di Talao),
Fortunato Agostino (Praia a Mare, Tortora).
Gravina ha sottolineato infine la vicinanza ed il sostegno concreto al Consorzio Valle lao di Scalea da parte di Coldiretti Calabria, dell’Urbi Calabria e dell’Anbi nazionale.
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Cosenza: Sequestrata la legno chimica e 15 pozzi
Mercoledì, 25 Novembre 2015 16:10 Pubblicato in CosenzaDopo una lunga attività di indagine la Procura della Repubblica di Cosenza dispone il sequestro dell’area della Legnochimica srl e di 15 pozzi.
Il sequestro preventivo dell’area sede dell’ex stabilimento della Legnochimica S.r.l. di Contrada Lecco a Rend è stato eseguito stamattina 25 novembre dal Nipaf, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza.
Il decreto di sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza arriva a seguito di una complessa attività di indagine coordinata dal Procuratore Capo Dario Granieri, dal Procuratore Aggiunto Marisa Manzini e dai Sostituti Procuratori Bruno Antonio Tridico e Domenico Assumma.
Questa mattina gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno eseguito il sequestro della vasta area, estesa per circa 90.000 metri quadri e di 15 pozzi ricadenti al suo interno alcuni dei quali usati a scopo irriguo e altri utilizzati nell’allevamento di bestiame per l’abbeveraggio degli animali.
Due di essi sono utilizzati anche a scopo industriale ed uno da una industria alimentare.
Tale provvedimento si è reso necessario poiché la falda acquifera, come emerso dalle consulenze tecniche, è risultata fortemente inquinata da metalli pesanti quali ferro, alluminio, manganese, arsenico, cromo, nichel, cobalto e piombo.
L’area, che non è mai stata caratterizzata da operazioni di bonifica o messa in sicurezza di emergenza, è stata invece periodicamente interessata da fenomeni di incendio, dovuti alla combustione dei rifiuti in essa presente che hanno sprigionato nell’aria sostanze tossiche.
Un fenomeno che non è passato inosservato e che ha visto la denuncia in passato di amministratori e cittadini.
A seguito dell’operazione odierna il liquidatore della società è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di inquinamento ambientale e omessa bonifica.
Sul caso è intervenuto il M5s con la seguente nota.
Rende (Cs) - La Procura di Cosenza ritorna sul luogo del delitto. Il nuovo provvedimento giudiziario, con il sequestro dell'area ex Legnochimica e l'inserimento nel registro degli indagati dell'attuale liquidatore per omessa bonifica, è un segnale non trascurabile che qualcosa con la nuova legge sugli Ecoreati finalmente si muove.
"Non possiamo certo mettere la parola fine a questa storia - dice il portavoce M5S al Consiglio comunale di Rende, Domenico Miceli -. Questo nuovo capitolo giudiziario, di cui aspettiamo di conoscere l'esito, potrebbe rappresentare anche un prolungamento dei tempi e speriamo che ciò non accada, laddove siamo già fuori tempo massimo per la bonifica dell'area che a quanto pare risulta essere inquinata. Come Movimento 5 Stelle ci siamo fatti promotori a marzo dello scorso anno di un Consiglio Comunale ad hoc per riaccendere i riflettori su questa incresciosa vicenda e continueremo a vigilare affinché sia tutelata la salute dei cittadini e ristabilita la corretta natura dei luoghi. Nei prossimi giorni formalizzerò la mia richiesta alla Giunta comunale di Rende di emanare al più presto una delibera così da ottenere tutta la documentazione su cui si fonda il sequestro".
"Mentre aspettiamo ancora una risposta politica sul caso ex Legnochimica - dice il portavoce M5S alla Camera dei Deputati, Paolo Parentela - con due interrogazioni depositate rimaste senza risposta dal Governo nazionale, non possiamo non prendere atto della forza dirompente che dimostra di avere la nuova legge sugli Ecoreati nel contrasto dei crimini ambientali. Ora l'assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Rizzo, deve prendere una posizione chiara sul caso in questione e anche su tutte le altre omesse bonifiche che sono di sua esclusiva responsabilità".
"<<Chi inquina paga>> è un principio cristallizato nel diritto dell'Unione europea - dice l'eurodeputata M5S, Laura Ferrara -. Dobbiamo agire subito, soprattutto in Calabria, per affermare questo principio a tutti i livelli. Come Movimento 5 Stelle continueremo ad usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per far rispettare la normativa europea in materia e presenteremo una seconda interrogazione presso la Commissione europea".
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