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Redazione TirrenoNews

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Auguri.

Venerdì, 25 Dicembre 2015 12:18 Pubblicato in Politica

A Natale si è più buoni. Almeno questo, pur essendo, forse, un luogo comune, cela un fondo di verità. Almeno a livello tendenziale.

E comunque sia gli auguri possiamo (dobbiamo) formularli a tutti, cominciando dai più piccoli e sfortunati

Auguri, allora.

Ad Amantea, perché superi questo momento difficile della sua storia, cosa non impossibile atteso che la città ne ha avuto diversi nel corso dei millenni, ma ha trovato sempre le necessarie energie fisiche, economiche e morali per superarli .

Agli Amanteani perchè non aspettino il Principe, il Duce od il Condottiero che guidi la città verso un futuro migliore, ma “si abbazinu i manichi” e si diano da fare , se possibile tutti insieme , per se stessi e per i propri cari ed abbiano la serenità di fare le migliori scelte.

A chi ha una buona salute perché la possa conservare

A chi l’ha persa perché la possa ritrovare

A chi ha perso il lavoro perchè possa riaverlo o trovarne subito un altro

Ai giovani che non hanno mai avuto un lavoro perché non perdano la speranza di averlo e continuino a cercarlo senza aspettare il politico di turno ed a lui prostituirsi. E che soprattutto non diano soldi ai procacciatori di posti.

A chi non trovando lavoro in Amantea, od in Calabria dignitosamente è andato a cercarlo altrove dimostrando coraggio e dignità.

A chi si alza ogni mattina per aprire il proprio negozio e poi spesso sta davanti alla sua porta in attesa degli improbabili clienti. A loro di fare le scelte obbligate per salvare la propria azienda.

Ai pensionati perché possano vivere serenamente la propria futura e lunga vita magari trovando luoghi di incontro e di socializzazione e se possibile offrendo alla città un po’ del tempo libero di cui godono.

Ai 985 dipendenti regionali ai quali il Consiglio di Stato ha annullato le selezioni verticali alle categorie D1 e D3 ed oggi rischiano di essere declassati e di vedersi ridotto lo stipendio o la pensione

Ai precari che vivono da anni e decenni uno stato di precarietà vergognoso per qualsiasi essere umano, tanto più con famiglia

A chi ha perso il lavoro già precario o la speranza della stabilizzazione.

A chi ci governa se dotato di buone ed oneste intenzioni

Ai nostri lettori

Perdonateci, infine, se non formuliamo gli auguri, tra gli altri:

- a chi ha pensato a se stesso ed ai suoi vicini a danno della collettività;

-a chi sfrutta i lavoratori;

-a chi crea i precari;

- a chi usa i soldi pubblici per i propri sodali e “frichisi”;

-a chi non paga le tasse e nemmeno le contesta, ma porta le bollette ai politici di riferimento;

-a chi detiene la cultura solo per se stesso;

-agli anacoreti sociali;

-ai delinquenti;

-agli spacciatori;

- a chi illude il popolo;

-a chi impone un numero eccessivo di contravvenzioni ( se non si viene licenziati) tanto paga pantalone.

- a chi non parla per paura;

-a chi è compromesso e per questo manca ai suoi diveri sociali e politici.

PS Scusate se abbiamo dimenticato qualcuno.

Cristo, Eboli ed i figli delle due galline

Venerdì, 25 Dicembre 2015 10:56 Pubblicato in Cronaca

Si sa bene, e da sempre, in verità, che esistono almeno due galline.

Tra le prime due ce n’è una bianca ed una nera.

La bianca è quella privilegiata, e fa le uova.

La nera fa pure le uova ma non è considerata come quella bianca.

Il nero, si sa, non è bello.

Per fortuna che ,poi, quando le uova si usano non si conosce il colore della gallina che li ha fatto…

Non è andata sempre male, però; qualche volta anche il pulcino nero , ricordate Calimero, è riuscito a diventare famoso anche se si lamentava che:

"Eh, che maniere! Qui tutti ce l'hanno con me perché io sono piccolo e nero... è un'ingiustizia però".

Il suo dolore derivava dal fatto che essendo nero, Cesira, la mamma gallina, non lo riconobbe come suo e non gli volle bene come agli altri della stessa nidiata ma di colore bianco.

Eguali ma diversi, anzi eguali ma trattati in modo diverso.

Ieri una signora ( Maria) mi ha detto che secondo l’amministrazione lei abita in periferia e non ha diritto alla illuminazione natalizia.

E sempre ieri un gruppo di giovani mi hanno detto che da quando la villa è chiusa la spazzatrice comunale arriva fino al vicolo precedente alla loro casa come se loro non avessero diritto ad avere la strada pulita pur pagando lo spazzamento.

Ci chiediamo allora se le ragioni di queste dimenticanze siano le stesse di quelle per le quali Cristo si è fermato ad Eboli .

Non crediamo.

O perlomeno non ci pare destinato al successo un racconto che abbia per titolo “La spazzatrice e le luminarie si sono fermate prima di casa nostra”

E comunque , visto che babbo natale è andato via , ne parleremo con la Befana , chissà che……

2016. Dove mangiare, dove dormire, dove lavarsi

Giovedì, 24 Dicembre 2015 20:36 Pubblicato in Primo Piano

E’ stata presentata la ventiseiesima “Guida Michelin dei poveri”, quella relativa al 2016.

Nel 2011 l’Istat rilevava 47.648 senza fissa dimora, diventati 50.000 lo scorso anno

Vivono in strada soprattutto persone lontane dalla propria famiglia , tra loro immigrati e separati

Tutti comunque senza lavoro

Nella sola Roma circa 7.700 persone vivono per strada

Di queste solo 2.500 circa hanno la possibilità di dormire al riparo;

3 mila lo trovano in alloggi di fortuna;

oltre 2.000 non hanno nulla.

A Roma le associazioni che svolgono un servizio di strada sono oggi 40, tre in più rispetto all’anno scorso e sono oltre 2500 i romani che gratuitamente, tutte le settimane dell’anno, si impegnano in questo modo portando non più solo panini ma vere e proprie cene a chi vive per strada.

E’ anche effetto della predicazione e dell’insistenza di Papa Francesco sull’accoglienza nei confronti dei poveri: “Forse in questo Giubileo ci saranno meno pellegrini a Roma rispetto agli altri anni santi, ma questo aumento della solidarietà si iscrive bene nel Giubileo della Misericordia”.

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