BANNER-ALTO2
A+ A A-

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Magorno e l’ultimo miracolo di San Precario

Sabato, 26 Dicembre 2015 10:46 Pubblicato in Italia

Scrive l’onore vole Ernesto Magorno che “ Nonostante gli ostacoli posti da Forza Italia e Lega, che rischia vano di vanifi care gli sforzi dei parlamentari democratici in commissione Bilancio per l’approvazione dell’emendamento al Giubileo, il governo nazionale e il premier Matteo Renzi dimostrano ancora una volta la propria vicinanza alla Calabria”.( ps: ma i precari sono solo in Calabria?)

Siamo al miracolo!

E poi continua sostenendo che la norma approvata “consentirà al governo regionale di dare una maggiore spinta al processo di stabilizzazione dei precari in corso di attuazione”

E siamo alla conferma del miracolo!

Poi, conclude Magorno che nel decreto Milleproroghe “è stata inserita una norma che consentirà agli Lsu-Lsu della nostra regione di trascorrere davvero un sereno Natale, nella consapevolezza di poter contare su un futuro occupazionale sempre più stabile”. ( ps: 1,2,3,… ma fino a quando dovranno contare?)

E spiega che “Il gruppo parlamentare democratico continuerà a lavorare con determinazione per la definizione della situazione occupazionale degli Lpu-Lsu calabresi, nell’interesse della tutela dei diritti di questi lavoratori con il fine ultimo della contrattualizzazione di tutti”. ( ps: Ecco abbiamo la conferma che i precari sono soltanto calabresi)

Ma il miracolo, se miracolo sarà, non appartiene certamente né a Magorno, né, e tantomeno, al PD.

Come si fa , mi chiedo, a dimenticare San Precario il fantastico protettore dei precari italiani?

Come non sospettare che il miracolo , forse, è proprio quello della mancata stabilizzazione che, in taluni casi, può significare la espulsione dalla stessa “area della speranza” e la discesa agli inferi della stabile disoccupazione?

Sig Magorno la precarietà può attenere al lavoro, al reddito, ma non certo alla intelligenza! Non lo dimentichi!

Un paese di…brava gente.

Sabato, 26 Dicembre 2015 10:11 Pubblicato in Economia - Ambiente - Eventi

Appena ritor nato dal lonta no Canada, Gigi El Tarik si cala nelle brume morali del suo (no stro) paese e ne trae una sollecitazione per chiunque abbia la one stà intellet tuale e morale di accettarla più che di comprenderla. Sospettiamo che ognuno pensi che queste sollecitazioni siano dirette ad altri!

In una qualsiasi cittadina con un minimo di sensibilità “liberal democratica” quello che sta accadendo da noi sarebbe considerato inammissibile. Nei prossimi giorni si celebreranno le false “festività”, liturgia ormai inutile in quanto insignificante; ma che – nell’immaginario dell’Amministrazione sola al comando e dei suoi vassalli – significherà “ascolto e consenso”, come i sondaggi pilotati, gli incontri blindati, i Nazareni e le Leopolde. Nonostante tutto, la cittadinanza silenziosa continua a sostenerla, proprio con il silenzio, nella sua rovinosa progressione. A qualcuno potrebbe sembrare strano questo silenzio assenso. In realtà ci sono motivi atavici. La forza di questa Amministrazione è composta anche da una schiera ciarliera di Sparaballe, di giornalai che hanno dimenticato che l’adulazione e il servilismo minano profondamente la qualità della già barcollante situazione sociale. Il silenzio degli intellettuali locali in questo periodo ci dà un quadro che ricorda tristemente l’arroccamento nella turris eburnea della cultura ai tempi del Fascismo. Intellettuali: non dovreste avere a cuore la libertà? Dove è finita la responsabilità civile, sociale e politica che vi sono state affidate da donne e uomini coraggiosi vissuti prima di voi, che vi hanno consegnato un Paese che credeva nel proprio futuro, che anche l’oltraggioso silenzio della maggior parte di voi sta riducendo ad una farsa da operetta? Mentre in Municipio si “discute” con parole sempre più vuote di soluzioni per risollevare la città, si continua ostinatamente a ignorare le persone che soffrono. Disoccupati costretti a lavorare in nero, precari imprigionati nel limbo dei contratti a termine, pensionati che stentano ad arrivare alla fine del mese, immigrati preda dello sfruttamento, giovani che non studiano e hanno abbandonato la ricerca di un lavoro stabile. Persone, queste, che rappresentano una fetta consistente della popolazione: si tratta di una maggioranza invisibile, perché ignorata da politici e benpensanti, è silenziosa, perché incapace di riconoscere la sua forza. Bisognerebbe far luce sulle ragioni del disagio sociale che oggi paralizza questa parte della Calabria e ricostruire gli eventi che hanno condotto alla crisi in cui siamo impantanati, proponendoci una nuova visione progressista capace di dare voce a chi da troppo tempo lavora senza ricevere nulla in cambio. Una maggioranza invisibile, fatta da precari, disoccupati, volontari e pensionati. Benché oggi appaiano come realtà frammentate, dovrebbero diventare i protagonisti di un progetto politico inedito, dopo aver mandato a casa gli attuali padroni del paese. Questa maggioranza invisibile era ed è ancora convinta che la legge tutela il cittadino consentendogli di agire in giudizio contro l’amministrazione inadempiente. La legge, in teoria, dovrebbe stigmatizzare un simile comportamento della pubblica amministrazione, prevedendo dei meccanismi processuali rapidi e puntuali a difesa del cittadino. Corruzione, corrotti, corruttori. Non si parla d’altro. Ma come? Non avevamo stretto un patto col destino dopo Tangentopoli? Che mai più saremmo incorsi in simili peccati? Non erano discesi dal Sinai eserciti di Di Pietro, con il loro seguito di angeli vendicatori? E ancora non vi è chi tema le loro pene? Neppure i nipotini di Berlinguer e i giovani scout? Nulla dunque può spezzare l’aurea catena che dalle origini della patria va ai corrotti e abbraccia in sé destri e sinistri, senes, viri et iuvenes? Siamo un popolo corrotto, corruttore e corruttibile. Nessuno escluso. Amore e odio dunque, conformismo e simpatia si mescolano nelle parole. Voi mi sconvolgete. Siete i più simpatici tra gli italiani, siete gentili pieni di energia ed allegria ma allo stesso tempo complici di questa situazione aberrante.  Una visione d’insieme dovrebbe abbracciare anche i molti sintomi del saccheggio sistematico di risorse comuni praticato, in un’atmosfera d’impunità, da una cerchia corrotta e corruttrice: i “misteriosi” bilanci pubblici, i ricorrenti disastri ambientali, l’ignorare le innumerevoli richieste di chiarimento su varie faccende che riguardano tutti i cittadini, il consumo dissennato del territorio, il degrado di opere e servizi pubblici. Spesso realizzato “a norma di legge”, visto che di norme e regolamenti questa élite corrotta può condizionare contenuti, interpretazioni, rigore nel controllo e nell’applicazione. “Uno tristo cittadino non può male operare in una repubblica che non sia corrotta» (Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, Libro III, cap.8). Un paese può considerarsi corrotto quando chi la governa può credere gli sia lecito perseguire impunemente il “bene particulare” nello svolgimento del proprio ufficio. Che questo “bene” significhi mazzette, o essere “umani” con amici e clienti, “essere regalati” di qualche appartamento, manipolare posti nelle Asl o farsi le vacanze coi soldi pubblici, cambia dal punto di vista penale, ma nulla nella sostanza. Proviamo allora a immaginare l’ascesa lungo questa “scala di corruzione” fino ai piani più alti, dove “incenso e mirra” dei corruttori cedono il passo all’oro, espressione tangibile di un potere d’acquisto che si converte in esercizio arbitrario dell’autorità pubblica. “La corruzione” nel nostro sistema di governo cittadino significa replicare e perfezionare in ogni centro di potere gli ingredienti base della corruzione sistemica. Per vedere tutta la virtù di Mosè, diceva Niccolò Machiavelli, è necessaria tutta la miseria di Israele. Più prosaicamente, si coglie in questo quadro la piena sintonia con quel grumo di interessi opachi che accomuna ampi e trasversali segmenti della nostra classe dirigente verso un obiettivo condiviso: estendere il proprio invisibile dominio cleptocratico, rendendo più efficiente e sicura l’appropriazione congiunta della smisurata rendita della corruzione.

Longobardi. Dure critiche prenatalizie della minoranza

Sabato, 26 Dicembre 2015 09:50 Pubblicato in Longobardi

Fine anno è tempo di bilan ci per i con siglieri di mino ranza Nicola Bruno e Fran cesco Cicerelli, del gruppo con siliare "Proget to Longobardi", che hanno espresso "un giudizio oltre modo negati vo", sull'operato dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacinto Mannarino.

<< Dal predissesto in cui versa l'ente municipale (vedi delibera consiliare n° 11 del 2 settembre 2014) e predissesto vuol dire debiti, tasse al massimo, zero servizi, zero investimenti, alla revoca del D.D.G. n° 7824 del 14/05/2010 e decadenza dalla relativa domanda di aiuto, con conseguente recupero delle somme erogate pari ad € 456.514,33 (vedi decreto della regione Calabria n° 12822 del 16/11/2015), alle precarie condizioni del cimitero, alla mancanza di acqua potabile (vedi ordinanza n° 34 del 24/07/2015), alle persistenti criticità su rete idrica e serbatoi comunali, alla "inesistente" raccolta differenziata, il bilancio dell'attuale maggioranza, dopo un anno e mezzo di governo, è oltremodo negativo.

Non ci aspettavamo miracoli -prosegue il consigliere Bruno- ma certo non si campa con i pacchi e la frutta del banco alimentare distribuiti a "poveri" e non o con l'utilizzazione dei lavoratori in mobilità in deroga a totale carico della regione che garantiscono la pulizia delle strade>>. Inoltre, come più volte denunciato <<l'indebitamento del comune è pari ad € 6.098.547,26, il debito medio per abitante è di € 2.644,64, gli oneri finanziari ammontano ad € 429.035,95, i debiti certi liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31/12/2012, sono pari ad € 2.231.215,06>>. E poi vi è <<l'ingente mole dei "debiti fuori bilancio", non ancora riconosciuti, pari ad "€ 1.016.014,00">>. Ancora. La spesa << a Longobardi aumenta.

Basta un semplice raffronto tra i dati del rendiconto 2014 e quelli del previsionale 2015 per dedurre che il totale generale della spesa è aumentata di circa € 100.000,00; che la tassazione ha, ormai, raggiunto livelli insostenibili, essendo le aliquote fissate "nella misura massima prevista per legge", senza considerare le tante bollette arretrate dell'acqua, inviate nell'anno in corso, o l'aumento spropositato del costo del servizio sui rifiuti: secondo i dati forniti dalla stesso ufficio tecnico comunale, con nota del 25 maggio 2015, "il costo sostenuto per il servizio di RSU per i primi 4 mesi dell'anno 2014 è stato di € 20.350,00; quest'anno, stesso periodo, le somme spese sono state di € 46.000,00">>.

Ma la cosa più grave è <<l'inerzia, l'apatia di questa giunta; una giunta -conclude il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- senza idee, senza progetti, incapace di proposte ma soprattutto di fermare lo spopolamento della comunità>>.

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy