BANNER-ALTO2
A+ A A-

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La sanità in calabria : quali le bugie, quali le verità?

Martedì, 29 Dicembre 2015 18:54 Pubblicato in Italia

Pietro Bellan toni su “Il Corriere della Calabria” pubblica il seguente articolo dal titolo “ La Calabria è la regione più malata d'Italia

Nell’articolo sostiene che “La Calabria è la regione più malata d'Italia.

Oltre 200mila tra i suoi abitanti hanno rinunciato a curarsi. Rassegnati, quasi fatalisti.

La Calabria è ultima in fatto di efficienza sanitaria.

La Calabria, come detto, è il fanalino di coda.

Lo dice l'ultimo rapporto di Demoskopika secondo il quale

mette in evidenza dati allarmanti e una classifica che, in fondo, non stupisce affatto l’ Indice di performance sanitaria (Ips) non lascia scampo, anche perché muove i suoi passi da criteri oggettivi, come:

1. la soddisfazione sui servizi sanitari;

2. la mobilità attiva;

3. quella passiva;

4. le liste d'attesa:

5. la spesa sanitaria; le famiglie impoverite a causa dei costi sanitari.

Nel 2013, in Calabria oltre 50mila famiglie sono state costrette ad affrontare spese socio-sanitarie «catastrofiche», pari al 6,3% delle famiglie residenti, a fronte di una media italiana del 3,2%.

Sono stati invece circa 15mila i nuclei familiari che sono piombati al di sotto della soglia di povertà a causa delle spese sanitarie out of pocket.

Ma il dato più preoccupante riguarda forse i 227mila calabresi che hanno rinunciato a curarsi: 170mila per motivi economici, 37mila a causa delle lunghe liste d'attesa per l'accesso alle prestazioni, 6mila per l'impossibilità di assentarsi dal lavoro, 4mila per paura delle cure, 6mila in attesa di risoluzione spontanea del problema e 4mila per altri motivi.

La Calabria ottiene il punteggio più basso (5,3) per le liste di attesa: sono stati 37mila i residenti "rinunciatari".

A seguire la Puglia (5,8) e Sardegna (7,4).

Tempi d'attesa significativamente più bassi per Trentino (100 punti), Lombardia (69 punti), Umbria (54,8 punti) e Liguria (45,6 punti).

Nel 2014 la spesa sanitaria corrente in tutta Italia, calcolata al netto della mobilità passiva, è stata di circa 113 miliardi di euro, pari a 1.854 euro pro-capite.

La spesa più performante si è verificata in numerose regioni del Sud:

in testa la Campania, con una spesa sanitaria per residente di 1.655 euro (100 punti),

la Sicilia con 1.684 euro (98,3 punti) e

la Calabria con 1.697 euro (97,6 punti).

L'altra faccia della medaglia ha visto primeggiare negativamente il Trentino Alto Adige con una spesa sanitaria per cittadino pari a 2.182 euro (75,9 punti), il Molise con 2.101 euro (78,8) e la Liguria con 2.028 euro (81,6 punti).

La Calabria è il "caso-limite", le realtà regionali "sane" sono in tutto sette. Cinque, invece, sono "influenzate", otto proprio "malate".

In testa alla classifica, con il più alto indice di performance, si collocano il Trentino Alto Adige (462,2 punti), seguito dalla Lombardia (445,1 punti) e dal Lazio (443,1 punti).

In coda la Calabria (197,8 punti), preceduta da Puglia (233,6 punti) e Sicilia (242,2 punti).

Le migliori perfomance al Nord, con ben cinque regioni, due per il Centro. Sul versante opposto, i peggiori piazzamenti si registrano nell'intero Mezzogiorno.

Sui risultati hanno pesato in chiave positiva per il Trentino Alto Adige i due primi posti ottenuti nelle classifiche parziali della soddisfazione dei servizi sanitari e della rinuncia a curarsi a causa delle lunghe liste d'attesa.

È il Molise (100 punti) a guadagnarsi la prima posizione della graduatoria parziale relativa alla mobilità attiva. L'indice di "attrazione", infatti, è pari al 26,7%.

Situazione opposta per la Sardegna (5,4 punti) con un rapporto tra i ricoveri in regione dei non residenti sul totale dei ricoveri erogati pari all'1,4%.

In valori assoluti – ma anche questa non è una novità – sono principalmente le regioni del Nord a ricevere il maggior numero di pazienti non residenti.

In questa direzione le realtà più attrattive sono la Lombardia (144mila ricoveri extraregionali), l'Emilia Romagna (109mila), il Lazio (83mila), la Toscana (67mila) e il Veneto (55mila).

Sono i lucani a optare, in maniera più rilevante rispetto agli altri, di curarsi in strutture sanitarie fuori dai confini regionali. La Lombardia, con il 4,6%, registra invece il rapporto minore di ricoveri fuori regione.”

Suggeriamo a Pietro Bellantoni di parlare con i dirigenti della sanità calabrese i quali ci dicono che le cose vanno bene e che noi detrattori raccontiamo bugie .Un po’ come succedeva durante la seconda guerra mondiale quando la propaganda fascista raccontava la sua verità negando la verità.

Le inutili telecamere di sicurezza di Amantea

Domenica, 27 Dicembre 2015 18:55 Pubblicato in Politica

Le telecamere di sicurezza sono in tutto il mondo, dicono anche ad Amantea.

Sono nascoste in ogni angolo e sembrano un po’ “spiarci”.

Infatti non siamo noi a decidere quando farci riprendere , lo fanno loro “automaticamente” come in una specie di “Grande Fratello”.

Dicono che registrano tutto quello che succede.

Altrove, forse, ma non ad Amantea.

Almeno per quello che è dato sapere.

Per esempio, vandali ubriachi ( vedi le bottiglie di birra per terra nella foto) hanno distrutto il lavandino dei bagni pubblici del mercato di Campora San Giovanni, quello sotto gli uffici comunali, ma nessuna delle telecamere di Campora SG sembra abbia ripreso niente di utile per capire chi erano.

Eppure parliamo di un’area strategica quale è quella del municipio, del mercato agricolo e della limitrofa scuola primaria.

Ci chiediamo, allora, se le telecamere di sicurezza, costate alquanto, siano , o siano state o saranno utili alla comunità.

Ad Amantea sembra, infatti, che le uniche telecamere che funzionano siano quelle dei photored.

Quelle si che sono continue, implacabili , finalizzate alla sicurezza (?) .

Le altre no!

Il Cristo posto sulla colonna alla destra della Chiesa dei Cappuccini ci sembra rischio di crollo.

Lunghe e profonde fessure si notano sulla statua così da far temere un suo crollo se non si interviene ed, anche, con urgenza.

Non sappiamo a chi competa questo intervento ma segnaliamo la vicenda alla pubblica opinione perché se ne prenda atto.

Comunque sia, trattandosi di un luogo di uso pubblico ci sembra che si imponga un controllo da parte di un tecnico perché verifichi se la statua vada rimossa ed eventualmente riparata .

Ci hanno riferito che il problema possa essere dovuto al noto fenomeno del ferro che si arrugginisce e che spacca la pietra che lo contiene.

Verosimilmente quello che è successo anche alle colonne del portico della chiesa di San Bernardino.

Abbiamo così notato che la statua è stata forata dal davanti verso il retro e dal basso verso l’alto( o viceversa) e che in questo foro è stato calato un tubo che con il tempo si è arrugginito(vedi foto).

Inspiegabile diversamente la “aggiunta” mostrata nel particolare delle spalle del Cristo.

Ci riferiscono che la statua era quella apposta sulla colonna che ora fa bella mostra di sé, insieme alla sua “gemella” , poste a mò di ”colonne d’ercole” nel tratto finale di Via Vittorio Emanuele.

Ed ancora che sarebbe stata acquistata nel 1974 per l’occasione del Giubileo del 1975 per poi essere rimossa in occasione del rifacimento del selciato che porta alla chiesa dei Cappuccini.

Particolare davanti : il tubo di ferro

Particolare da dietro

La statua dal davanti

La statua da dietro

La chiesa e la statua a destra

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy