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Redazione TirrenoNews

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Il Concerto di Capodanno

Venerdì, 01 Gennaio 2016 12:08 Pubblicato in Cronaca

L'Orchestra di Fiati Mediter ranea Città di Amantea è lieta di invi tarVi al tradi zionale appun tamento con il "Concerto di Capodanno" che si terrà Venerdì 1 Gennaio 2016 alle ore 19:30 presso l'Auditorium del Campus "Francesco Tonnara" e che ormai da tempo rappresenta il primo evento di ogni nuovo anno per la Città di Amantea.

A dirigere, oltre al M° Giuseppe Gloria, come ospiti anche il M° Francesco Castagnino direttore dell’Orchestra di Fiati “L. Vinci” di Roccabernarda (KR) ed il M° Umberto De Gattis direttore della Banda Musicale Città di Serra d’Aiello (CS).

In apertura, inoltre, si esibirà anche l’OFM Young Band con i giovani allievi dei corsi musicali diretti dal M° Manuel Siciliano.

A tal proposito, ricordiamo che le lezioni si svolgono giornalmente presso l’Auditorium delle Scuole Medie “G. Mameli” (per informazioni tel. 340/4899203).

L’ingresso è libero, ma, a causa dei posti limitati, si raccomanda di arrivare al Campus “F. Tonnara” in orario per ritirare il biglietto con l’indicazione del posto a sedere.

Per ulteriori informazioni a riguardo è possibile contattarci all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Infine, grazie alla collaborazione con l’Associazione Amanteani nel Mondo, sarà possibile seguire live l’intero concerto trasmesso in diretta streaming sui relativi siti web, sui vari canali social o direttamente da questo link https://youtu.be/N2MYnW8vsUY

Il 2015 è stato un anno importante per l'Orchestra di Fiati Mediterranea dato che a Maggio è ricorso il 10° anniversario di fondazione dell'Associazione festeggiato anche con la buona riuscita della 2ª edizione del Concorso Bandistico “Armonie del Tirreno”, di cui si sta già organizzando l’edizione 2016.

Cogliamo l'occasione per augurarVi un felice anno nuovo.

Orchestra di Fiati Mediterranea Città di Amantea

Amantea si prepara al turismo

Venerdì, 01 Gennaio 2016 11:53 Pubblicato in Politica

Cominciamo il nuovo anno 2016 nel solito dilem ma:che fare?

Stare in silen zio come fanno tanti concittadini, chi per viltà accomodante , chi per indolenza spi rituale, chi per ignavia( come colui che liberò Barabba e condannò Cristo pur sapendolo innocente o come Esaù, che rifiutò la sua primogenitura barattandola con un piatto di lenticchie) , facendo finta di non vedere, di non sentire, di non capire e lasciando tutto come è, senza osare far nulla, quasi che le strade su cui cammina non siano le sue, il paese in cui vive non sia il suo?

O continuare ad osservare quanto lo circonda e, con l’occhio al domani, al futuro pieno di speranza( magari quello dei suoi figli, dei suoi nipoti), continuare a segnalare piccole, medie e grandi cose che non vanno o che comunque potrebbero andare meglio. Cose da rivedere, da correggere, migliorare, non per sèma per tutti?

La scelta è rilevante, molto rilevante.

Chi sta zitto e si fa i (c……) fatti suoi, (per Dante "che mai non fur vivi") passa per essere sereno, buono, destinato al paradiso, rispettato dai potenti e dai suoi simili.

Chi al contrario si permette di essere critico rischia moltissimo, nientemeno che il giudizio degli ignavi.

Si! Il mondo è cambiato ; un tempo erano giudicati gli ignavi ( Dante: vedi sotto), oggi quasi passano per eroi!

Noi osserviamo sommessamente che esiste anche una critica osservativa, una mera constatazione finalizzata ad attenzionare le cose che non sono opportune per la positiva immagine città , di una città che non può vivere di grispelle e monacelle ma che vuole crescere conservando il ruolo che la storia le ha assegnato o che ella ha saputo farsi assegnare

In questa ottica positiva ( ma senza lodi ad ogni costo) e non dissacrativa qualche elemento fotografico positivo ( come quelle che seguono) e negativo ( come quello in prima pagina).

Le foto sono di questi giorni.( Dante dopo le fotyo)

Dante Alighieri, durante la narrazione fantastica del suo viaggio nel regno dell'oltretomba all'interno della Divina Commedia, li colloca nell'Antinferno.

Li descrive aspramente come coloro che durante la loro vita non hanno mai agito né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte.

Dante li inserisce qui perché li giudica indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male. Sono costretti a girare nudi per l'eternità inseguendo una insegna – che corre velocissima e gira su se stessa – punti e feriti da vespe e mosconi. Il loro sangue, mescolato alle loro lacrime, viene succhiato da fastidiosi vermi.

Il disprezzo del poeta verso questa categoria di peccatori è massimo e completo. Tanto accanimento si spiega, dal punto di vista teologico, perché la scelta fra Bene e Male, deve obbligatoriamente essere fatta. Dal punto di vista sociale, inoltre, nel Medioevo lo schieramento politico e la vita attiva all'interno del Comune erano quasi sempre considerate tappe fondamentali ed inevitabili nella vita di un cittadino. Se l'uomo è un essere sociale, chi si sottrae ai suoi doveri verso la società non è degno, secondo la riflessione dantesca, di alcuna considerazione.

Auguri all’indimenticabile Fortunato Pagliaro

Venerdì, 01 Gennaio 2016 10:55 Pubblicato in Primo Piano

Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere e stimare Fortunato Pagliaro.

Quando ero un ragazzino ne apprezzavo il fisico statuario simile a quello delle statue greche che ammiravo nel Grande Dizionario Enciclopedico di proprietà della famiglia Gallo e che ogni tanto sfogliavo ( lo comprai con i primi stipendi), la sua straordinaria bravura nel nuoto ( era instancabile : faceva dalla marina della Chiazza agli scogli di Isca andata e ritorno senza batter ciglio), i suoi tuffi plastici ed avventurosi. A chi lo visitava o lo intervistava mostrava orgogliosamente le foto della sua giovinezza.

Poi conobbi l’uomo , la sua poliedricità ed i suoi valori.

Suonava senza conoscere la musica , dipingeva, scolpiva, cantava e con queste arti esprimeva il Fortunato che noi non vedevamo, quello che aveva voglia e desiderio di mostrarsi, di farsi apprezzare e stimare.

Un Fortunato giocoso e partecipante , mai escluso, sempre presente con quanto aveva e che offriva con gioia semplice e sincera.

Un uomo profondamente vero, orgoglioso di quanto era e di quello che era.

 

Un uomo di una semplicità straordinaria, mai fuori dalle righe se non quando veniva contestato per il piacere di ferirlo.

Portava rispetto ma pretendeva rispetto.

Lo ricordo sempre con la sua mitica apicella pronto a fare tutti i lavori che gli venivano richiesti e con la quale portava gli ”orfanielli” per la “vrascera”.

Ne ricordo la sua mitica e famosa “mezza barca” di cui è stato l’inventore ; la mezza barca della commedia della compagnia degli Arrischiati e che saliva fino a casa, nel centro storico, per pura che gli venisse rubata o danneggiata.

Un uomo leale, onesto, sincero,rispettoso, indimenticabile nella sua semplicità.

 

Ora è dolente sul fondo di un letto in attesa che la sorella di tutti noi lo prenda per mano e lo porti via , a noi, al suo centro storco, ai suoi cari, ai suoi amici, ai suoi estimatori.

Voglio ricordarlo a me stesso ed a chi lo stima e lo ama con queste semplici ed insufficienti parole e voglio formulargli, come a tutti gli altri amici, gli auguri di un sereno 2016, offrendogli un pensiero , una preghiera ed un arrivederci.

 

Ps Ringraziamo Webiamo per le Foto.

 

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