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Home care Premium: “Perchè non ci pagate?”

Giovedì, 28 Gennaio 2016 17:40 Pubblicato in Cronaca

Il comune di Amantea gestisce l’Home Care Premium HCP 2014, inizialmente della durata di nove mesi, decorrenti dalla data del 1 marzo 2015 fino al 30 novembre 2015, ora differito al 30 giugno 2016 per effetto della Determinazione INPS assunta in data 26 ottobre 2015.

 

Si tratta di prestazioni sociali in favore dei dipendenti e dei pensionati pubblici e dei loro familiari. In sostanza vengono erogati contributi economici mensili, in relazione al bisogno ed alla capacità economica del nucleo familiare (Isee), fino ad un valore massimo di 1.300 euro mensili, erogati direttamente dall’Inps alla famiglia che si prende cura della persona non-autosufficiente attraverso la presenza di un assistente familiare regolarmente assunto attraverso contratto di lavoro o voucher lavorativi.

Ma vengono anche erogati servizi di accompagnamento e trasporto; servizi di sollievo domiciliare, svolti da operatori o volontari; frequenza di centri diurni; installazione di ausili e domotica per ridurre lo stato di non-autosufficienza.

Un servizio l’HCP per tutto l’ex distretto sanitario di Amantea che interessa circa 120 persone.

 

Ad accompagnare e garantire il servizio uno sportello giuridico, uno sportello sociale ed uno sportello amministrativo.

Ora l’HCP sembra muovere su due distinti filoni .

Il primo, e che riguarda l’assistente familiare, dove è tutto normale e l’INPS eroga mensilmente quanto dovuto.

Il secondo, e che riguarda tutte le altre figure ed in particolare i soggetti erogatori delle prestazioni integrative , dove, al contrario, sembra che abbia incontrato problemi e tutti gli operatori non siano stati pagati.

La domanda rivolta ai responsabili dell’ente “Perché non ci pagate?” sembra sia rimasta senza risposta.

Questa volta pare che la ragioneria non c’entri nulla perché l’INPS non pagherebbe perché il comune di Amantea non ha il DURC, cioè il Documento Unico di Regolarità Contributiva, a posto.

Ci chiediamo se sia possibile questa situazione e che cosa si aspetta a definire il tutto nell’interesse del’importante servizio e degli addetti.

Stamattina 28 gennaio abbiamo visto tre rocciatori arrampicati sulla parete nord della Villa comunale.

 

Hanno saggiato con apposita attrezzatura i bulloni infissi nella roccia ed hanno provveduto ad avvitarli.

La ragione di tali interventi stanno nella caduta della testa di un bullone che, solo per caso, non ha determinato danni, teoricamente anche mortali, ad un giovane ragazzo che stava nella grotta, sottostante al punto di distacco del pesante ferro

Nessun problema è stato riscontrato

Non solo ma vista la presenza dei rocciatori sono state pulite anche le erbacce da alcune delle aree rocciose.

Nei prossimi 15-20 giorni lavori continueranno nella grotta e sulla roccia a sud.

Ottima cosa la pulizia dei giardini nella roccia ( vedi il testo su I Segni Rupestri) inizio del percorso dal vecchio porto al castello.

 

Suggeriamo all’amministrazione comunale di cogliere l’occasione della presenza dei rocciatori per far eliminare tutti gli elementi ostativi al pieno utilizzo dell’area della villa, cominciando da tutte le piante che infestano rocce e muri, rinviando al momento opportuno lo spargimento di sostanze inibitive della loro futura crescita.

Ed ovviamente tutte le rocce e pietra instabili, in modo da offrire piena garanzia di sicurezza.

Suggeriamo infine all’amministrazione comunale di far valutare i rischi connessi all’impiego di musica ad alto volume.

Un po’ di pazienza a bambini e mamme e nonne.

Ancora pochi giorni e la villa riaprirà.

esplosioneE’ sempre tempo di riflessioni, in Amantea, soprattutto perchè Amantea è molto spesso una città silente.

 

Una città troppo silente, anche quando dovrebbe dire la sua, quella , cioè, di una comunità che ha una storia millenaria e che intende aprirsi ad altri futuri millenni di storia

Invece la città è inerte e sembra piegata su se stessa, passiva, spaventata.

Non parla l’amministrazione.

Non parlano le 100 associazioni dalle mille sfumature di grigio.

Non parlano i partiti.

Non parlano quei pseudo politici , che in altri momenti sembrano chiocce che starnazzano come quando fanno l’uovo e, che riempiono con i loro faccioni sorridenti le pagine dei quotidiani.

Ognuno aspetta che siano altri a parlare e ad assumersi la responsabilità di protestare, di gridare, di dire basta.

Tutti aspettano che la tempesta passi , stando al chiuso nella loro tana, senza aprire porte o finestre, senza nemmeno affacciarsi per tentare di capire cosa sta succedendo.

Non vogliono essere colpiti dai fulmini ed hanno perfino paura dei tuoni.

Vogliono dimenticare e far finta di non aver saputo.

Al più alzano gli occhi verso i loro idoli di carne per capire cosa faranno e ripeterne i comportamenti.

E questo antico e perdurante silenzio permette di ascoltare totalmente il crepitio delle fiamme che distruggono una pizzeria e che lasciano sul lastrico un imprenditore e la sua famiglia, il violento rumore di una bomba e perfino il frusciare lungo e continuo delle serpi che riempiono le nostre strade, e molte case amanteane, e lo sfrigolio della pizza nel forno.

“Che se la vedano loro”, sembrano dire agli investigatori.

“Noi abbiamo già i nostri problemi. Non abbiamo lavoro, non abbiamo soldi, non abbiamo speranza. Sarebbe folle crearsi ulteriori problemi. Che parlino chi deve difendere la propria posizione, la propria carica, il proprio lavoro, la propria attività commerciale” ,poi aggiungono.

 

Intanto la città sembra morire e nessuno sembra accorgersene.

Amantea continua a vivere di poco, quasi di niente, riempiendosi di debiti che lasciamo alle future generazioni, senza sospettare che domani i nostri figli ed i nostri nipoti andranno via da questo luogo senza coraggio, senza onestà, senza futuro, dove la gioia e la felicità sono finte e senza colore.

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