
Redazione TirrenoNews
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Stazione Amantea: Furto con scasso al Bar. LE FOTO
Mercoledì, 24 Febbraio 2016 21:39 Pubblicato in PoliticaMancavano 10 minuti alle quattro quando è squillato l’allarme anti intrusione del bar della locale stazione ferroviaria.
Tempestivo l’arrivo della guardia privata alla quale l’allarme era immediatamente arrivato.
Appena arrivato alla stazione i ladri sono scappati lasciando sul posto tutti gli attrezzi usati per il furto , alcuni dei quali semidistrutti nell’inutile tentativo di aprire le porte blindate.
Una delle foto è relativa ad un attrezzo che si è spezzato nel tentativo di forzare la porta di ingresso dal lato dei binari ferroviari.
I ladri, comunque, avevano chiuso il cancello dell’ ingresso pedonale alla stazione ferroviaria così da isolarsi mentre tentavano il furto.
La fuga in sostanza è avvenuta lato mare, probabilmente utilizzando i sottopassaggi che portano sul lungomare o marciapiedi, marciapiedi.
Tempestiva, anche, la presenza del proprietario del bar che era quasi sveglio e che è giunto dopo pochi minuti.
Altrettanto rapido l’intervento dei carabinieri della caserma di Fiumefreddo Bruzio che hanno proceduto a quanto del caso, redigendo apposito verbale.
Sono stati rubati soldi contenuti nel registratore di cassa e prodotti vari del bar stesso.
Dopo avere inutilmente tentato di divellere la porta, ai ladri non è rimasto altro che spaccare uno dei vetri blindati, probabilmente con una grossa mazza.
Il manico del piccone era, infatti, rotto.
Purtroppo sul piazzale della stazione ferroviaria non è installata alcuna telecamera di sicurezza, né all’interno della stazione ferroviaria.
Siccome sono diversi i furti anche di auto verificatisi alla stazione sembra fortemente opportuno che telecamere siano installate sia all’esterno che all’interno della stazione.
Una delle cose strane di questo furto è che nella sala d’aspetto della stazione dormono tre rumeni identificati dai carabinieri ma che sostengono di non aver sentito niente .
Eppure i ladri dovrebbero aver fatto rumore, nel tentativo di sfondare le porte e soprattutto per rompere il vetro blindato.
Anche su questo probabilmente i carabinieri stanno investigando.
Non solo ma sembra che altri furti siano avvenuti nella stessa notte.
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La Cassazione conferma il dissequestro dei beni di Citrigno
Mercoledì, 24 Febbraio 2016 18:42 Pubblicato in CosenzaDopo la Corte d’Appello anche la Cassazione annulla il provve dimento del Tribunale di Cosenza che aveva disposto il sequestro del patrimonio della fami glia Citrigno.
Gli avvocati Salvatore Staiano, Ugo Celestino, Sergio Rotundo, Sergio Calabrese, Gianfranco Giunti, Massimo Lafranca, Raffaele Brescia ed i consulenti Dott. Claudio Schiavone e Giuseppe Bilotti, esprimono viva soddisfazione per il provvedimento emesso dalla Seconda Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione che, nell’udienza camerale di ieri, ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro avverso il provvedimento adottato dalla Corte d’Appello di Catanzaro di revoca della confisca disposta in primo grado dal Tribunale di Cosenza.
La Suprema Corte ha, infatti, accolto in pieno le tesi sostenute dalla difesa, confermando l’impianto del provvedimento assunto dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel Luglio dello scorso anno, che aveva escluso la pericolosità sociale di Citrigno Pietro, fugando al tempo stesso ogni dubbio sulla legittima provenienza e formazione del patrimonio di cui sono titolari i figli del Citrigno.
Peraltro, lo stesso Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, nel rassegnare le proprie motivate richieste, aveva già concluso per l’infondatezza del ricorso della Procura Generale di Catanzaro.
Il provvedimento della Suprema Corte pone così fine ad una vicenda giudiziaria durata circa diciotto mesi, durante i quali il patrimonio di cui sono titolari i figli di Pietro Citrigno era stato sottoposto alla misura reale del sequestro di prevenzione ed alla successiva confisca, provvedimenti che, per fortuna, non hanno minato affatto la solidità patrimoniale ed economica delle società partecipate dai figli del Citrigno ed operanti in diversi settori imprenditoriali.
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Questo il comunicato di Salvatore Magarò ed Elio Bozzo , esponenti di Calabria in Rete, che sulle elezioni amministrative di Cosenza, hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:
“Nel prossimo incontro con Lucio Presta avremo modo di spiegare che vanno ricercate per intero tutte le ragioni per presentare alla città una coalizione autorevole e compatta. E, tuttavia, la possibilità di presentare una vasta alleanza civica non può essere perseguita ad ogni costo.
Profondere ogni sforzo per raggiungere l’unità è doveroso da parte di tutte quelle forze che si richiamano anche alle posizioni del governo di centrosinistra di Matteo Renzi. Ma, qualora ciò non fosse possibile, né praticabile, non ci sarebbe nessun particolare dramma politico.
La legge elettorale, con il primo turno, consente ugualmente di misurarsi con gli elettori in presenza di differenze, in alcuni casi anche marcate, sul metodo che caratterizza l’agire politico. E che esistano delle diversità almeno sul piano comportamentale è ormai evidente a tutti. Forse non tutti i mali vengono per nuocere. Verificare se Cosenza preferisca una proposta che ad ogni campagna elettorale ripresenta la solita personale disponibilità o una ipotesi nuova può essere la strada maestra per un primo turno elettorale da vivere come una sorta di primarie legittimate.
Anche perché altri sistemi per tenere primarie senza il sospetto di taroccamenti, a Cosenza sono difficilmente sostenibili. Del resto questa strada smentirebbe clamorosamente ogni ipotesi di qualsivoglia congiura a danno dello sfiduciato sindaco uscente.
Se poi l’obiezione principale che viene mossa sul nome di Lucio Presta è il fatto che egli sia sconosciuto, bisognerebbe interrogarsi sulla veridicità di questa affermazione. Abbiamo come la sensazione che al di fuori di certi quartieri della città altri siano i nomi non particolarmente noti.
Per questo riteniamo inutile, oltre che dannoso, proseguire con questo stillicidio di polemiche. Per quanto ci riguarda, la scelta sarà quella della coalizione.
Noi siamo interessati ad aprire un confronto sui contenuti, sui programmi e sulle scelte chiare e per questo pensiamo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità rispetto alla città.
Cosenza, 24 febbraio 2016
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