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Redazione TirrenoNews

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(ANSA) – CATANZARO , 22 MAR – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha avviato un’inda gine, al momento contro ignoti, dopo la presentazione di un esposto da parte di alcuni giornalisti che sono stati in servizio nell’ufficio stampa della Giunta regionale durante la scorsa legislatura.

Il reato ipotizzato nell’indagine è quello di abuso d’ufficio. Nell’esposto, i denuncianti hanno segnalato la presunta disparità di trattamento e la discrezionalità della dirigenza regionale nell’applicazione, solo parziale, del piano occupazione 2014-2016 approvato dalla Giunta, sul loro licenziamento da parte dell’ente in contraddizione con i pareri dell’Avvocatura regionale e sulla mancata applicazione di leggi regionali e nazionali.

Secondo i giornalisti, sarebbe stata disattesa la parte del piano che prevedeva regolari procedure selettive in base alle leggi ed i funzionari dell’ente avrebbero discrezionalmente dato seguito all’immissione diretta nei ruoli della Giunta di personale proveniente da altre amministrazioni, nonostante la stessa Giunta avesse ufficialmente chiesto al Dipartimento la totale attuazione del piano occupazionale.

Nell’esposto, infine, è stato evidenziato come la richiesta di restituzione degli emolumenti relativi al periodo lavorativo svolto, nonostante fosse regolata secondo il contratto nazionale collettivo di categoria, sia stata effettuata proprio dal dipartimento Personale dell’ente, ufficio che ha curato la contrattualizzazione ed il pagamento degli stipendi per tutta la durata del rapporto di lavoro, in netta contraddizione, sempre secondo l’esposto, con le controdeduzioni inviate dalla stessa Regione al Ministero dell’Economia e delle Finanze. 22 marzo 2016 (ANSA)

Sono circa una decina le vittime di questa banda di “cugini” lametini che da qualche giorno non mancano di raggiungere Amantea e di visitare negozi sottraendo i soldi dai cassetti e dai registratori di cassa.

 

Le vittime ci raccontano di ladri “centometristi”, cioè di persone esperte che in pochissimi minuti entrano, con effrazioni anche molto costose, e vanno via non dando il tempo di intervenire al sistema di sicurezza.

 

Questo è quanto visto dai commercianti della immagini delle telecamere.

Le stesse immagini sono state utilizzate dagli investigatori dell’arma dei carabinieri che dopo una intensa azione fatta di indagini ed appostamenti sono riusciti a catturarli.

Ci dicono, addirittura , che qualcuno di loro cambiasse il giacchettino double face nella speranza di non essere riconosciuto.

Alcuni furti sono stati inutili perché avrebbero interessato aziende non attive.

 

La tecnica dei furti ha escluso i beni e le attrezzature affinchè non fossero rinvenibili sugli automezzi da loro usati.

Non volevano, cioè, correre il rischio di essere fermati con la refurtiva mentre ritornavano a Lamezia Terme.

Per questo l’ obiettivo era esclusivamente i soldi, ma solo quelli di carta e non quelli spicci.

Ladri, cioè, non di poco conto al punto che le monete venivano lasciate nei cassetti o sparse per terra nel negozio.

Stando alle informazioni forniteci gli autori dei furti sono stati arrestati e sottoposti a giudizio per direttissima.

Il giudice del Tribunale di Paola ha imposto ai ladri il divieto di fare ritorno nel Comune di Amantea per un periodo di anni tre.

La misura è prevista dal D. lgs.159/2011 verso coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi e verso coloro per condotta e tenore di vita debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose.

In caso di inosservanza il contravventore è punito con l’arresto da uno a sei mesi.

Sembra il Far West, ormai, questa città, un tempo paradiso per gli amanteani ed i forestieri.

 

Anche stanotte due auto sono state date alle fiamme .

Una completamente distrutta, la seconda parzialmente, ma comunque inutilizzabile, ormai.

Sono le tre di notte quando viene dato l’allarme e giungono i soccorsi.

 

Prima si spengono le fiamme, poi si portano via le auto, infine si pulisce alla meglio Via Baldacchini luogo dell’evento .

Viene anche riparata alla bell'e meglio la cassetta della rete elettrica che però deve essere sostituita al più presto. (vedi foto 1).

Arriva il carro attrezzi che si porta via le auto e sul luogo restano solo i segni del fuoco e le strisciate dalla gomme dell’auto che viene tirata su per essere portata via. (vedi foto 2).

 

Una è stata da noi trovata e ci sembra sostanzialmente inutilizzabile.

Il motore non c’è più, e l’interno dell’auto è parzialmente bruciato.

Sono scoppiati anche gli air bag. (vedi foto 3).

 

L’altra quella dalla quale, presumibilmente, ha preso avvio il fuoco, quasi sicuramente doloso, non si trova e sembra sia stata portata allo sfasciacarrozze perché interamente distrutta.

 

Le auto appartengono una ad un noto medico locale, l’altra ad un imprenditore il cui coniuge è anche dipendente del Comune di Amantea.

Ora tocca agli investigatori.

 

Inutile dire che la città è confusa e preoccupata.

 

Foto 1



Foto 2

 

 

Foto 3

 

 

Foto 4

Ma che succede ad

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