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Longobardi: Non parte il centro di ascolto per i poveri

Mercoledì, 06 Aprile 2016 15:48 Pubblicato in Longobardi

I consiglieri di opposizione del comune di Longobardi Francesco Cicerelli e Nicola Bruno affermano che "Il Centro d'ascolto comunale, istituito con delibera di giunta n° 106 del 19 novembre 2015 e finalizzato a fornire supporto alle famiglie a rischio di esclusione sociale, ad oggi, è rimasto lettera morta".

 

E poi continuano: "Non è tollerabile questo ritardo nel dare attuazione al centro di ascolto, previsto a seguito di nostre istanze rivolte ad attenzionare le famiglie in difficoltà, di fronte alle numerose richieste di cittadini che versano in gravi condizioni socio-economiche".

 

Il progetto, finalizzato -si legge nella delibera- a "servizio di ascolto per persone in condizioni di povertà estrema, servizio di consulenza sui tempi del lavoro, mensa dei poveri, più altre azioni di sollievo verso difficoltà reali (bollette tributi, utenze diverse, ecc..)" è stato approvato "all'unanimità" e, contestualmente, si dava "indirizzo al responsabile dell'area amministrativa di autorizzarlo all'erogazione delle indennità di carica".

 

Infatti, "il suddetto progetto -si legge sempre nella delibera- non ha oneri diretti a carico del comune, in quanto si propone l'autofinanziamento da parte della giunta".

 

In altri termini "autofinanziamento da parte della giunta vuol dire che il sindaco dovrebbe mettere a disposizione del centro di ascolto, ogni mese, euro 1.333,00, il vice sindaco euro 533,00 e l'assessore euro 400,00.

Solo così dimostrano di rinunciare al loro diritto.

Se dicono di rinunciarvi devono farlo.

Ma ancora una volta -continua il capogruppo di opposizione Nicola Bruno- gli amministratori dichiarano di rinunciare alle indennità di carica ma per finanziare, si badi bene, un centro di ascolto non ancora attivo!

Ancora una volta i nostri amministratori rimangono completamente indifferenti a chi versa in stato di bisogno!".

A questo punto "vorremmo sapere -conclude Bruno- di chi è la responsabilità di questo ritardo.

I cittadini non hanno più tempo di aspettare!".

La consigliera Concetta Veltri sta seguendo con attenzione la vicenda del diniego di concessione da parte della Cassa Depositi e Prestiti dei mutui richiesti dal comune di Amantea.

 

La nota, protocollata ieri mattino, mostra la forte preoccupazione di cittadina e di consigliera comunale.

 

Ed, infatti, la nota, avente ad oggetto “Richiesta atti del servizio di ragioneria- mutui”, è stata inoltrata al sig Sindaco, all’assessore al Bilancio, al ragioniere comunale ed al revisore dei conti.

 

In sostanza la consigliera comunale di minoranza ha chiesto :

-l’elenco dei mutui contratti con la cassa depositi e Prestiti e relativa situazione di pagamento dei ratei;

-la situazione dei pagamenti dei ratei di mutui scaduti al 31.12.2015;

-la copia delle richieste di finanziamento dei nuovi mutui di cui alla delibera consiliare n 50 del 18.11.2015;

-la nota di evasione delle richieste di finanziamento .

Cambia allora l’approccio utilizzato dalla Veltri.

Non più una interrogazione alla quale, poi, si sarebbe risposto con una interpretazione dei fatti, ma semplici e nudi atti dai quali trarre direttamente le conclusioni.

L’obiettivo è, quindi, quello di conoscere esattamente la vicenda nei suoi aspetti tecnici e giuridici, atteso che dalla nota di evasione delle richieste possono trarsi le ragioni esatte del comportamento dell’istituto mutuante.

Non è sfuggito alla consigliera che si tratta della prima volta in assoluto per il comune di Amantea che la cassa DDPP nega i mutui richiesti.

Ed occorre, quindi, sapere le esatte ragioni.

Forte è, infatti, il dubbio che l’ istituto mutuante possa aver ritenuto il comune non più capace di onorare i ratei semestrali.

E se questo fosse vero la conclusione sarebbe gravissima per la intera città.

Ma il Prefetto governa gli scuolabus?

Mercoledì, 06 Aprile 2016 10:11 Pubblicato in Cosenza

La domanda si impone alla luce di quanto sta accadendo nel comune di Rossano

 

Il comune di Rossano è, come noto, attualmente gestito dal Commissario Prefettizio, Aldo Lombardo.

Il commissario prefettizio è alle prese con il bilancio: per tutti i comuni una operazione difficile

 

Anche a Rossano dove “la situazione dei conti pubblici ha imposto, all’atto dell’insediamento commissariale, una severa ricognizione delle entrate ed una valutazione, tutt’ora in atto, delle uscite.

Per come hanno sottolineato i Signori Revisori dei Conti nella loro relazione al Commissario Straordinario, sono indifferibili ed urgenti misure di correzione della spesa, maggior recupero delle entrate, per evitare che il Comune possa finire in dissesto con le conseguenze  catastrofiche e con la cancellazione di servizi oggi in essere.

È bene partire da queste considerazioni per evitare suggestive rappresentazioni su come erano i conti pubblici fino a qualche mese fa e su come sarebbero diventati improvvisamente di segno negativo. Il Commissario ed i Dirigenti tutti si stanno adoperando per un risanamento, pur nella brevità dei termini temporali a disposizione.

 

Certamente non verranno tagliati servizi primari, non si toccheranno le categorie più deboli, ma nemmeno è più pensabile che il Comune possa erogare tutto e gratuitamente.

Necessitano le giuste correzioni in termini di tariffe, di esazioni di crediti mai riscossi, di modifiche tariffarie che tengano conto delle fasce sociali meno abbienti ma che rispettino i principi di recupero contributivo propri, in specie dei servizi a domanda individuale, per come già segnalato dalla Corte dei Conti nel 2013. Ecco quindi la necessità di evitare allarmismi in questa o in quella categoria, consapevoli che in ogni servizio erogato sono coinvolti soggetti che traggono il loro sostentamento economico da quel lavoro. Nei pochi mesi che rimangono verranno portati avanti programmi di risanamento economico-finanziario, sempre compatibili con i principi sopra indicati”.

 

Al di la delle affermazioni teoriche sembra invece che siano stati ridotti i servizi scuolabus, al punto che il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Rossano 1, Prof. Antonio Franco Pistoia, lamentando l’incompleto ed insufficiente funzionamento del servizio scuolabus si è rivolto al Prefetto di Cosenza dott. Gianfranco Tomao.

Un vero e proprio esposto.

Vi chiederete a chi , allora si poteva , e doveva, rivolgere, mancando il sindaco se non al superiore gerarchico del commissario prefettizio, come se egli fosse una estensione della Prefettura ?

 

Il dirigente sostiene che gli scuolabus sono un diritto per gli studenti ed anche un obbligo per il comune per garantire ai tanti alunni, residenti in zone di montagna e in alcune frazioni della città bizantina, di frequentare regolarmente le lezioni..

Il sindaco, e nel caso il commissario, sa che se non si corregge il bilancio si rischia il dissesto, con gravi ripercussioni proprio sui servizi.

Aspettiamo che il prefetto Tomao si pronunci.

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