
Redazione TirrenoNews
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Franco Carmela contesta il mancato rispetto dello Statuto
Venerdì, 08 Aprile 2016 16:09 Pubblicato in PoliticaLa forma vince sulla sostanza. La negatività vince sulla positività.
Il comune rinnega i diritti delle associazioni.
Questa, in sintesi, la storia dei rapporti tra Carmela Franco del Centro Italiano femminile( CIF)
La presidentessa del CIF il 6 aprile 2016, con nota assunta al protocollo dell’ente 5303 in pari data,
“Considerata la parziale pubblicazione e la difficile comprensione dei seguenti documenti che non sono pubblicati sul sito dell’ente www.comuneamantea.gov.it:
-quota di bilancio destinata al settore servizi sociali nonché suo preciso ammontare nel dettaglio analitico, in riferimento agli anni 2013,2014,2015;
-la programmazione, fatta all’uopo, preventiva per il raggiungimento e degli obiettivi del settore servizi sociali, in riferimento agli anni 2013,2014,2015;
la relazione che rendiconta gli obiettivi raggiunti negli anni 2013,2014,2015;
chiede la pubblicazione dei documenti e la contestuale trasmissione alla sottoscritta di quanto richiesto, ovvero la comunicazione dell’avvenuta pubblicazione e la indicazione del collegamento ipertestuale.
Deludendo le sue attese la segretaria comunale con nota 5347 del 7 aprile , tempestivamente, rispondeva che la documentazione richiesta dalla presidente del CIF dal 4 gennaio 2016 è presente nel sito dell’ente, sezione trasparenza, accesso civico al seguente link: comune.amantea.accessocivico.it?=amministrazione-trasparenza/bilancio-preventivo-e-consuntivo.
Concludeva, poi, la segretaria evidenziando che “ con riferimento alla specifica richiesta relativa al programmazione e rendicontazione dei servizi social si precisa che i predetti atti non sono obbligatori per il comune di Amantea”.
Ma Carmela Franco osserva e contesta lo stato di solitudine nel quale l’ente si è arroccato dimenticando che l’articolo 29 dello statuto comunale detta che:
”Il Comune di Amantea riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio” , ed inoltre che l’articolo 30 del medesimo statuto stabilisce i Diritti delle associazioni statuendo che
1. Ciascuna associazione registrata ha diritto, per il tramite del legale rappresentante o suo delegato, di accedere ai dati di cui è in possesso l'amministrazione e di essere consultata, a richiesta, in merito alle iniziative dell'Ente nel settore in cui essa opera.
2. Le scelte amministrative che incidono sull'attività delle associazioni devono essere precedute dall'acquisizione di pareri, non vincolanti, espressi dagli organi collegiali delle stesse.
3. I Pareri devono pervenire all'Ente nei termini stabiliti nella richiesta, che in ogni caso non devono essere inferiori a tre giorni.
In sostanza- dice la presidente del CIF – il comune ci prende come controparte invece che come soggetto che concorre al raggiungimento degli obiettivi dell’ente nei settore dei servizi sociali ed in modo diffidente ci frappone ostacoli.
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Comune Amantea: La Minoranza si incontra per una azione comune
Venerdì, 08 Aprile 2016 15:44 Pubblicato in CronacaI rappresentanti dei gruppi consiliari “La Nuova Primavera”, M5s, “Insieme per la Città” e Misto ci hanno inviato il seguente comunicato stampa:
“In forma pubblica nella sala Consiliare del Comune di Amantea, ieri pomeriggio si sono riuniti i Gruppi Consiliari della minoranza del Consiglio Comunale cittadino.
“Da due settimane abbiamo appreso, solo dai giornali e nel silenzio della maggioranza, la notizia relativa al NO pronunciato dalla cassa Depositi e Prestiti ai mutui che il comune di Amantea aveva richiesto per finanziare alcune opere pubbliche.
La richiesta di 2.930.000 euro è stata rigettata totalmente.
Alleghiamo il deliberato che risale alle delibere di Consiglio del 18 e del 30 novembre con il prospetto dei mutui richiesti.
Si tratta di una situazione senza precedenti visto che non era mai accaduto che la Cassa negasse finanziamenti al nostro Ente.
Dopo avere appreso la notizia, in maniera autonoma diversi consiglieri, in particolare la consigliera Veltri, il consigliere Ruggiero e la consigliera del M5s Menichino, avevano formulato accessi agli atti che sono rimasti allo stato inevasi.
Hanno poi deciso di incontrarsi per agire utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla legge e dai Regolamenti.
“E’ necessario valutare una situazione che non ha precedenti nella storia politico-amministrativa della città di Amantea.
Una situazione che pone diversi ordini di problemi, perché ovviamente non solo non si potranno fare le opere programmate ma nemmeno completare quelle già in corso.
Né è possibile attingere alle risorse ordinarie che sono già insufficienti per le esigenze che riguardano l’ordinaria manutenzione, anche solo delle strade che sembrano colabrodi.
La gravità va anche al di là dei mutui e riguarda la complessiva situazione debitoria del comune di Amantea.
Forse questa situazione incide anche sulla difficoltà di trovare una banca che voglia gestire i conti del comune?
Per chi non lo sapesse infatti il 31 dicembre scorso è scaduta la convenzione di Tesoreria con Banca Carime e nè la Carime nè altre banche hanno partecipato alle diverse procedure di gara che sono andate tutte deserte.
Si va avanti in regime di “prorogatio” che ovviamente non consentirà ulteriori anticipazioni che nella recente gestione dei conti rappresentavano la misura di salvezza cui la ragioneria è ricorsa sin troppo di frequente.
“Riteniamo come continuiamo a ripetere inascoltati- affermano i Gruppi di minoranza- che la situazione sia gravissima.
Ed è per questo che abbiamo deciso di utilizzare alcuni strumenti previsti dalla legge per mettere la maggioranza di fronte alle sue responsabilità, strumenti che formalizzeremo nei prossimi giorni.
Non è davvero più possibile ad Amantea andare avanti così.”
Gruppo consiliare “La Nuova Primavera”
Gruppo consiliare M5s
Gruppo consiliare “insieme per la Città”
Gruppo consiliare Misto
Nella Foto da sinistra Veltri, Menichino, Mazzei , Ruggiero
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Rende: Il comune da incarico per la messa in sicurezza di un fiume, ma Forestale blocca i lavori
Giovedì, 07 Aprile 2016 20:32 Pubblicato in CosenzaEsiste una abitudine da parte dei comuni di mettere in sicurezza i fiumi per ridurre il rischio della loro esondazione.
E questi comuni affidano l’incarico a ditte agroforestali.
Si tratta di incarichi senza costi per l’ente.
Ora il corpo forestale ha detto basta, ha contestato violazioni in materia paesaggistico ambientali e distruzione e deturpamento di bellezze naturali, denunciando il responsabile della ditta, ma stranamente- almeno per noi-non l’ente che ha dato l’incarico.
Questo il comunicato:
“Rende 7 aprile 2016 – Nei giorni scorsi il personale del Comando Stazione Forestale di Cosenza ha effettuato una serie di controlli su dei lavori in corso lungo il corso del torrente Emoli nel tratto che attraversa la località Piano di Maio nel comune di Rende (cs) .
Giunti sul posto gli uomini del CFS hanno accertato la presenza di alcuni dipendenti di una ditta agroforestale di Acri che stavano effettuando un taglio raso lungo le pertinenze del torrente.
Si è quindi provveduto nell’immediatezza al controllo degli atti amministrativi necessari ad effettuare tali lavori.
Lavori che si è accertato essere effettuati per conto del Comune di Rende, quali lavori affidati di messa in sicurezza dell’alveo del Torrente Emoli per una lunghezza di circa 10 km.
Dai controlli e rilievi effettuati a verificare la rispondenza di quanto in corso con quanto previsto dal progetto sono emerse sostanziali difformità, e che tali lavori di disboscamento venivano effettuati in assenza della necessaria autorizzazione paesaggistico ambientale in considerazione che tali attività sono state effettuate su area sottoposte a vincolo paesaggistico ambientale per legge quali area di rispetto dei fiume e torrenti iscritti negli elenchi delle acque pubbliche della Provincia di Cosenza e in quanto aree boscate per come definito dalla vigente normativa in materia.
Pertanto si è proceduto al sequestro della legna illecitamente abbattuta e a contestare al titolare della ditta incaricata i reati di violazione della normativa sui beni ambientali informandone la competente Procura della Repubblica di Cosenza che ha convalidato il sequestro in ordine all’ipotesi di reato contestata.
L’intervento del Corpo Forestale ha fermato una attività che avrebbe provocato danno all’ambiente limitando il taglio ad una area di poche migliaia di metri quadri.
Tale aree infatti svolgono una importante funzione ambientale oltre ad essere una nicchia ecologica per numerose specie di animali e vegetali”.
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