BANNER-ALTO2
A+ A A-

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

«Lasciatemi andare, mi fate male... aiuto, non voglio».

Le urla della ragazza si sentono dalla strada.

Qualcuno allerta i carabinieri, forse rammentando la storia di Sara, bruciata viva dall’ex fidanzato, aiutato in parte proprio dall’indifferenza delle persone che li avevano visti litigare poco prima.

E quando la pattuglia arriva all'interno del cortile dell'istituto tecnico statale Galileo Galilei in via Conte Verde all’Esquilino, i due militari assieme ad alcuni colleghi della polizia, faticano non poco per allontanare due uomini che grugniscono sopra la somala 33enne che urla e piange, con solo il reggiseno addosso. «Aiutatemi, sono incinta - dice la ragazza ai militari - ho paura per il mio bambino».

La giovane viene aiutata a rivestirsi.

L’ambulanza l’accompagna in ospedale.

 I due stupratori, romeni ventinovenni, vengono portati in caserma. Gli investigatori raccolgono le testimonianze, arricchite da ciò che i loro occhi hanno visto.

La ricostruzione è agghiacciante, aggravata dal fatto che la giovane vittima della violenza è anche incinta di sette mesi.

La donna, residente nel reatino, ha raccontato di aver conosciuto i due uomini nel pomeriggio. Qualche drink e poi la proposta di uno di loro: «Vieni con me, andiamo in un posto più tranquillo».

Una volta arrivati nella scuola, però, al primo uomo si sarebbe aggiunto l’amico.

Ed è allora che i due avrebbero spogliato la ragazza, lasciandole addosso solo il reggiseno, abusando di lei per qualche minuto.

Sono stati proprio i carabinieri e i poliziotti, infatti, a bloccarli, allertati dalla telefonata di un residente e guidati attraverso i corridoi della scuola dalle grida della vittima, fino a quel buio sottoscala, alcova improvvisata dell’ennesima violenza.

«Era consenziente, noi non abbiamo violentato nessuno», si sono giustificati i due romeni.

Ma non è ciò che hanno visto e sentito militari e poliziotti che sono intervenuti nel palazzo e che hanno contestato ai due indagati la violenza sessuale.

La ragazza invece è stata ricoverata al pronto soccorso.

Durante le cure, però, non si è voluta sottoporre a ulteriori esami medici per stabilire l’avvenuta violenza, che solitamente avviene attraverso il confronto del Dna.

Ha chiesto invece aiuto per il bambino che ha in grembo, chiedendo ai medici di visitarla per vedere se stava bene.

E dopo un esame approfondito i dottori hanno sciolto i suoi dubbi: tutto nella norma, battito normale; nascita prevista a settembre.

 Restano, quindi, sul tavolo dei magistrati la denuncia della ragazza e la testimonianza di militari e agenti.(da il Messaggero)

Una riflessione sul "caso Brexit" non è semplice.

Desidero, però, condividere un pensiero su quanto accaduto e su quanto sta accadendo.

Si tratta di un mio punto di vista che - offrendo giudizi anche su alcuni eventi - resta, conseguentemente, opinabile.

IL RUOLO DELLA DEMOCRAZIA

Partiamo da quanto accaduto: l'uscita del Regno Unito dall'UE.

La Democrazia, ovvero quel sistema di governo in cui la sovranità è esercitata dall'insieme dei cittadini attraverso il voto, è meravigliosa (insostituibile). Ma come tutte le cose belle ha dei costi e soffre di alcune patologie.

Il prezzo questa volta lo pagano i giovani UK: sono stati gli ultracinquantenni a decidere il loro futuro (il 75% degli under 25 ha votato "Remain"). Si impone una riflessione.

La malattia, invece, è quella di cui alle volte soffre la legittimazione popolare: il populismo (ed io ritengo che la demagogia abbia giocato un ruolo determinante ai fini dell'esito del referendum). Viene da chiedersi: il popolo ha sempre ragione? Il caso di scuola è: "chi volete libero: Gesù o Barabba?". Tutti conosciamo quale fu la risposta.

I SEGNALI NEL PASSATO

Tralascio le considerazioni sulle conseguenze negative per il Regno Unito e per i Paesi dell'UE; anche perchè dovrei necessariamente addentrarmi in riflessioni che concernono gli equilibri della finanza globale e, sinceramente, oggi ritengo il tema sia un altro.

Il Regno Unito si è comunque diviso. Circa la metà degli inglesi voleva restare.

Non si tratta di applicare la logica del "chi è causa dei suoi mali" (me ne guarderei bene), ma ciò che accade oggi non può non essere riconducibile in parte all'atteggiamento che storicamente il Regno Unito ha tenuto nei confronti dell'UE. Quell'orizzontalità della costruzione comunitaria è venuta meno, infatti, a causa del desiderio egoistico di utilizzarne solo le opportunità economiche (è chiaro che qui, anche altri, hanno responsabilità: a partire dalla Germania, con il suo modello cooperativo all'interno e fortemente competitivo all'esterno).

La deroga permanente sulla moneta unica, l'opt-out sulla Carta dei Diritti Fondamentali, le miriadi di eccezioni richieste giorno dopo giorno, politica dopo politica, trattato dopo trattato, oggi pesano come un macigno sull'uscita.

L'EUROPA DELLA PACE

Ciò che mi preoccupa oggi è l'effetto domino, il fatto che i vecchi e i nuovi populisti possano utilizzare il malessere sociale per distruggere l'Unione Europea, il timore che l'irresponsabilità dei politici possa compromettere la pace.

C'è un'Europa del populismo che vuole avere la meglio sull'Europa dei popoli. E questo accade anche per colpa della nostra mancanza di memoria.

L’Unione Europea è nata da un bisogno di pace ed ha generato settant’anni di pace, il periodo più lungo della sua storia.

Quando difendiamo l'Europa, difendiamo il diritto dell'uomo alla pace.

Occorre non dimenticarlo al di là di ogni considerazione di opportunismo economico.

UNA NUOVA EUROPA DEI POPOLI

La Brexit può essere un'opportunità per ripensare l'UE.

Un’Europa che sia innanzitutto comunità.

Mi piace pensare all'Europa con le parole di Vittorio Arrigoni: "Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia, che è la famiglia umana".

Mi piace pensare all'Europa dei popoli: di tutti i popoli, non solo di quelli che vivono nel nostro continente.

Quando percepisco l'egoismo europeo dinnanzi a donne e uomini che fuggono rincorrendo il loro diritto alla sopravvivenza, il loro diritto alla vita, provo un senso di forte disagio, e riecheggia nella mia testa sempre la stessa frase "ho ucciso mio fratello con l'odio nel cuore, è stato l'odio a distruggere la mia famiglia" (dal film "Il sapore della vittoria").

L'Europa da rifondare dovrà essere l'Europa della pace, della fratellanza, della solidarietà, dell'amicizia tra i popoli, dei migliori sentimenti umani.

Per questo resto convintamente e fermamente europeista.

Amantea, 26 giugno 2016

                                                                          Enzo Giacco   Segretario PD Amantea

Il 25 giugno con la convalida degli eletti,con il giuramento del Sindaco e la nomina della giunta e del Presidente del Consiglio,è iniziata ufficialmente la Consiliatura 2016-2021 del Comune di Cleto. Facendo in primis,a tutti noi Cletesi,l’augurio che la Consiliatura duri per tutti i prossimi 5 anni e sia proficua per il nostro paese, ritengo che sia utile fare alcune riflessioni.

Alle ultime elezioni comunali Cleto si è diviso praticamente in due, 46,33% dei votanti per la lista “A Testa Alta”, 51,58% per la lista “insieme per Cleto”, il 2,08% di elettori hanno votato scheda nulla o bianca e 48 elettori (rispetto ai dati delle amministrative 2009 e 2011) non si sono recati a votare.

La cosa un po' particolare è che queste due liste civiche sono,nei capilista e non solo, espressione di un unico partito,il PD, o se si vuole del partito della nazione. Il PD a Cleto ha vinto le elezioni ed è maggioranza,il PD a Cleto ha perso le elezioni ed è minoranza. E ancora, tutte le personalità istituzionali invitate e intervenute nella seduta del primo Consiglio erano del PD-partito della nazione.

La prima domanda che viene spontanea è: come è possibile che a Cleto si è verificato quello che nella norma non avviene e soprattutto è bene che non avvenga in una sana democrazia?

La seconda ancora più stringente è : ma se sono tutti,maggioranza e opposizione, dello stesso partito perché sono divisi?

Per comprendere quello che è successo a Cleto non bisogna fare riferimento ai partiti ma alle famiglie e al loro allearsi o contrapporsi nel corso degli anni e delle competizioni elettorali.

E che questa sia la direzione giusta per comprendere la “politica” amministrativa di Cleto è sufficiente dare uno sguardo agli ultimi 30 anni (1985-2015) con obiettività storica e non propagandistica.

Prendendo in considerazione i Sindaci e le Giunte di questi ultimi 30 anni (dati oggettivi!),che oggettivamente hanno caratterizzano la politica amministrativa, si può costatare che per 26 anni è stata costante e significativa la presenza di rappresentanti di pochissime famiglie (come si suol dire si contano sulle dita di una sola mano!), le stesse che oggi siedono nella maggioranza e nell’opposizione. I rimanenti 4 anni a Cleto c’è stato il Commissario, sempre in conseguenza di scontri che vede come protagonisti i rappresentanti delle stesse poche famiglie.

E ancora più significante,per questa analisi storico-politica,è il fatto che se si guarda oggi il Consiglio Comunale,maggioranza e opposizione,ci ritroviamo,ancora in primissimo piano, i rappresentanti delle stesse poche famiglie che negli anni ottanta e novanta erano il corpo storico della DC, confluito massicciamente nel PD.

Quindi a Cleto nelle elezioni amministrative del 2016 qualunque fosse stato il risultato uscito dalle urne “tutto sarebbe cambiato ma tutto si sarebbe ripetuto” o per dirla con Tomasi di Lampedusa “se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

La cosa diventa ancora più strana se si sottolinea che Cleto non è questo monolite politico! Le ultime elezioni politiche (2013) a Cleto hanno fatto fotografare una divisione politica che niente ha a che vedere con quella di questa tornata amministrativa.

A Cleto c’è una ricchezza politica (politiche 2013) che è più o meno simile a quella che si fotografa oggi in Italia:destra,PD,M5S, sinistra.

Ma poi a livello amministrativo, cultura e appartenenza politica, soccombono difronte all’appartenenza familiare, oltre che alla clientela, e cosi da 30 anni “tutto cambia e tutto si ripete”!

Il dato che mi interessa mettere in evidenza e che nelle elezioni politiche del 2013, il M5S e l’universo dei partiti di sinistra hanno avuto insieme circa 200 voti.

Premetto che ritengo con forte convinzione culturale e politica che non è assolutamente né un peccato né tantomeno un reato essere del PD o di qualsiasi altro partito e che tutte le opinioni politiche e le persone che le manifestano siano da rispettare se sono dentro il rispetto delle regole della nostra Costituzione.

Ma sono convinto,altresì, che per rendere concreta e attuata la democrazia, anche a livello amministrativo di un piccolo comune, devono avere una loro importanza i riferimenti politici,culturali e le grandi idee (riequilibrio tra salari e profitti,diminuzioni delle diseguaglianze,redistribuzione della ricchezza,assistenza sociale,reddito garantito,pensioni min e max,rispetto delle regole democratiche,ambiente,clientelismi ecc.).

Ed è per questo che sono convinto che anche un piccolo paese come Cleto sarebbe amministrato in modalità differenti e con risultati differenti da persone (giovani o meno giovani che siano!) che abbiano differenti visioni del mondo e dei rapporti sociali, che discendono dall’avere posizioni differenti rispetto ai grandi temi sopra richiamati.

E per rendere ancora più chiaro e comprensibile quello che voglio dire faccio riferimento a Roma e Torino che sono state al centro dell’attenzione nazionale. Penso che nessuna persona culturalmente onesta possa dire,senza voler dare qui giudizi di merito, che sarebbe stato indifferente, per l’Amministrazione di Roma e Torino, se invece della Raggi e dell’Appendino, avessero vinto le elezioni Giachetti e Fassino.

Per questo ritengo che, per una attuazione concreta della democrazia a Cleto, in primis i circa 200 elettori, che, alle ultime politiche, a Cleto, hanno votato M5S e sinistra, abbiamo (io sono tra questi circa 200!) il dovere culturale oltre che civico e politico, nei prossimi 5 anni, di organizzarci, far sentire la nostra voce e avere l’ambizione di essere presenti in qualche forma nel prossimo Consiglio Comunale.

Se così non sarà tutto cambierà ma tutto si ripeterà!

                                                                                                                                Giuseppe Furano

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy