
Redazione TirrenoNews
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Invalido aggredisce commissione medica. Arrestato
Mercoledì, 01 Febbraio 2017 18:23 Pubblicato in CosenzaAcri. Gli revocano l’accompagnamento ed aggredisce la commissione di invalidità
Un 46enne cosentino è stato fermato (deferimento in stato di libertà) dai carabinieri della Stazione di Acri.
I Carabinieri erano intervenuti presso i locali dell’Asp ove
l’uomo, aveva appena subito una visita medico collegiale
L’uomo di 46 anni era invalido civile con indennità di accompagnamento
La commissione però ha disposto la revoca della indennità di accompagnamento
L’acrese, allora,, si è lasciato andare ad uno sfogo di violenza contro il personale medico della stessa Commissione medico legale delle struttura
Dalla ricostruzione dei fatti operata dai militari è risultato che l’uomo, mediante l’utilizzo delle stampelle, avrebbe anche danneggiato gli arredi di proprietà dell'Azienda sanitaria provinciale.
Tra i sanitari aggrediti invece, solo uno dei medici ha riportato traumi al volto e alla mano sinistra giudicati guaribili in 10 giorni
I reati ascritti all’aggressore sono quelli di lesioni personali aggravate, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o incaricato di un pubblico servizio, danneggiamento aggravato di cose esistenti in uffici pubblici e interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità.
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47 Ville abusive. Chiuse le indagini per 13 indagati
Mercoledì, 01 Febbraio 2017 17:55 Pubblicato in Vibo ValentiaLa vicenda è quella relativa all'inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Santi Cutroneo e Filomena Alberti, e che scaturisce da un'indagine condotta nel 2010 dalla Guardia di finanza che aveva portato, tra l'altro, al sequestro di numerose abitazioni in località "Buffetta", affacciata sul golfo di Sant'Eufemia.
Nella zona, destinata ad uso agricolo, gli strumenti urbanistici prevedevano la realizzazione soltanto di stalle per animali e casolari.
In realtà vi sono state realizzate 47 ville lussuose che l'hanno trasformata in una delle aree residenziali più importanti del capoluogo, senza che sia stata rilasciata, secondo quanto é emerso dall'inchiesta, alcuna concessione edificatoria
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia oggi ha emesso l'avviso di conclusione indagini nei confronti di 13 persone coinvolte nella inchiesta per abusivismo edilizio.
Tra gli indagati c'é anche l’architetto Francesco Alessandria, già assessore ai Lavori pubblici nella giunta comunale di Elio Costa e poi dimissionario nell'aprile dello scorso anno
Il pm Filomena Aliberti della Procura di Vibo Valentia ha chiuso le indagini preliminari per: Rosario Russo, 55 anni, di Vibo Valentia; Gabriele Corrado, 59 anni, di Vibo Valentia; Antonio Fusca, 42 anni, di Longobardi, frazione di Vibo; Domenico Fusca, 53 anni, originario di Stefanaconi, residente a Longobardi ma di fatto domiciliato a Vibo in località “Buffetta”; Elio Fusca, 43 anni, di Piscopio; Vittoria Fusca, 51 anni, di Vibo; Pietro Macrì, 52 anni, di Vibo; Leonardo Fusca, 50; Francesco Ramondino, 66 anni, di Vibo; Salvatore Ramondino, 60 anni, di Vibo; Raffaele Russo, 82 anni, di Vibo; Antonietta Soriano, 65 anni, nata a Vibo Valentia e residente a Messina.
Stralciata invece la posizione di Domenico Crudo, 82 anni, di Vibo.
Le singole accuse.
Rosario Russo è indagato poichè, ad avviso della Procura, quale proprietario di un immobile in località Buffetta avrebbe realizzato alcune opere in difformità della concessione edilizia del 2002, mentre Gabriele Corrado è invece accusato di aver in due casi eseguito delle opere in difformità ai permessi a costruire in sanatoria e in un caso in assenza di qualunque permesso.
Antonio Fusca è invece accusato di aver realizzato, “in violazione delle norme urbanistiche”, corpi di fabbrica destinati a civile abitazione, “in assenza di concessioni o permessi a costruire omettendo, nel contempo, il deposito degli elaborati grafici e la comunicazione dell’inizio delle opere all’ex Genio Civile”.
Stessa contestazione, ma per immobili diversi, anche nei confronti di
Francesco e Salvatore Ramondino, Antonietta Soriano, Raffaele Russo, Domenico Fusca, Leonardo Fusca, Vittoria Fusca ed Elio Fusca. I cinque Fusca sono poi indagati, quali proprietari pro indiviso, per una lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio.
Pietro Macrì è infine indagato quale legale rappresentate della “E.D.O. Consulting srl” , proprietaria e committente di alcune opere in località Buffetta che sarebbero state realizzate in difformità al permesso a costruire ed in zona agricola.
Le opere, secondo l’accusa, sarebbero state realizzare non in base al progetto esecutivo e comunque senza la denuncia dei lavori al competente Ufficio regionale (ex ufficio del Genio Civile) e alla ripartizione Urbanistica del Comune di Vibo.
Le condotte coprono un arco temporale che va dal 2010 al 2015.
Zona agricola non rispettata.
Alcuni degli immobili di località “Buffetta”, secondo gli inquirenti, sono stati realizzati del tutto abusivamente e in alcuni casi poi condonati.
In altri casi ci si trova invece dinanzi a costruzioni formalmente assentite con permessi rilasciati (conformemente alla variante al Prg denominata variante Karrer) per l’esercizio di attività di tipo agricolo, con progetti che prevedevano la destinazione del piano seminterrato o del piano terra a deposito attrezzi e prodotti agricoli.
Tuttavia la Guardia di Finanza ha accertato che la gran parte degli immobili costruiti non sono in alcun modo collegati funzionalmente allo svolgimento di attività agricole.
Il Tribunale del Riesame di Vibo aveva confermato il sequestro degli immobili di:
Pietro Macrì, (avvocato Vincenzo Gennaro);
Vittoria Fusca, (avvocato Walter Franzè);
Salvatore Ramondino, (avvocato Ignazio Di Renzo); Antonio Fusca (avvocato Salvatore Sorbilli).
Dissequestrati, invece, gli immobili di:
Domenico Fusca (avvocato Walter Franzè e Salvatore Sorbilli);
Rosario Russo, 55 anni, di Vibo Valentia (difeso di fiducia dagli avvocati Rocco Barillaro e Marco Messina);
Gabriele Corrado (avvocati Rocco Barillaro e Marco Messina);
Leonardo Fusca, (avvocato Salvatore Sorbilli);
Elio Fusca (avvocato Ignazio Di Renzo).
Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere al pm di essere interrogati o per presentare eventuali memorie difensive.
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“Rubano” il numero di cellulare e ci tempestano di pubblicità
Mercoledì, 01 Febbraio 2017 17:21 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiE basta!.
Non sembra ci siano limiti alla rottura delle balle da parte di agenzie pubblicitarie.
Proprio per non avere queste rotture chiesi di non pubblicare più sugli elenchi il mio numero telefonico fisso.
Ed invece continuano ad incidere la mia privacy con telefonate di promozioni pubblicitarie.
Ma quello che mi infastidisce ancora di più è che da qualche tempo chiamano sul cellulare.
E già se non sei a casa perdono tempo a chiamarti
Invece on il cellulare ti raggiungono sempre e dovunque.
Magari mentre sei a messa, mentre sei dal dottore, mentre guidi l’auto.
Purtroppo per noi umani è istintivo guardare il numero per vedere se a chiamare sono i tuoi genitori, il tuo consorte, i tuoi figli, il tuo datore di lavoro, l’ASP che sposta la data della visita specialistica, qualche amico.
Ed a parte la magra figura c’è anche il rischio di avere un incidente o di prenderti una contravvenzione da photored per non aver fermato l’auto al semaforo. Se non peggio
Operatori che ti offrono vini, formaggi, salumi, profumi, o semplicemente promozioni di compagnie televisive e telefoniche, come vodafone, tim, premium etc.
Ma non solo, anche per censimenti, verifiche e sondaggi.
Ma che fine ha fatto il DPR 7 settembre 2010 n 178 recante il “ Regolamento recante istituzione e gestione del registro pubblico degli abbonati che si oppongono all'utilizzo del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali.?
Ed è questa la magguore vergogna.
Si legge sul sito del garante per la protezione di dati personali, nella pagina “Chiamate promozionali indesiderate verso utenze fisse e mobili. Domande più frequenti.”, “Come ci si può difendere dalle chiamate promozionali indesiderate? Ecco le risposte:
“Se l'utenza è pubblicata negli elenchi telefonici, l'intestatario può chiedere al suo gestore telefonico che essa venga rimossa dagli elenchi, così da renderla "riservata" e dunque non più visibile.
In alternativa, può iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO), lasciando così la sua utenza presente negli elenchi telefonici, ma non più utilizzabile per fini promozionali”
Bene.
Ma ecco la fregatura” si legge al punto 4) Chi può iscriversi al Registro? Questa la risposta
Al Registro può iscriversi solo l'intestatario di un'utenza (fissa o mobile, privata o aziendale) pubblicata negli elenchi telefonici. Se l'utenza, invece, non compare negli elenchi ed è quindi "riservata" (come accade per la maggior parte delle utenze di telefonia mobile, raramente presenti negli elenchi), l'intestatario non può iscriverla al Registro.”
Ma allora come fanno a procurasi il numero del mio cellulare?
Non lo so. Ma una cosa la so ed è quella che quando ho chiesto alla operatrice chi avesse fornito il numero riservato del mio cellulare mi è stato risposto che era stato fornito da una ditta esterna e poi di fronte alla mia incredulità quando ho detto che avrei sciolto il contratto con la Vodafone e denunciato la stessa per aver diffuso dati riservati mi è stato subito risposto “cancelliamo il suo numero dai nostri elenchi”
Questi i numeri da cui sono stato contattato:
39 0819793…
39 0245412…
Ora aspetto e se mi richiameranno partirà la revoca del contratto con la Vodafone e la denuncia.
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