
Redazione TirrenoNews
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Venerdì 17 febbraio 2017: Giorno maledetto di Francesco Gagliardi
Venerdì, 17 Febbraio 2017 15:37 Pubblicato in Primo PianoLa simpatia di Francesco Gagliardi ha una ultima riprova in questo simpaticissimo articolo.
“Cari lettori di Tirreno News, sapete quale giorno della settimana è oggi?
E’ venerdì.
E quanto ne abbiamo? 17.
E in quale anno siamo?
2017.
Ahi,ahi!
Secondo la tradizione popolare calabrese il venerdì 17 dovrebbe portare sfortuna, disgrazia, jella. Allora preparatevi a difendervi, toccate ferro, fate le corna, mettete “nu cutu e sale” nella tasca dei pantaloni, appendete un ferro da cavallo alla finestra, comprate un bel cornetto rosso.
Fate attenzione però, che sia “biellu, tuostu, stuortu e ccu la punta”.
Solo così potrà adempiere alle sue funzioni scaramantiche.
Questo mese di febbraio ”corto e amaro” ci porta un venerdì 17 che secondo la tradizione dovrebbe portarci sfortuna.
Perché?
Perché il Venerdì Santo è morto nostro Signore Gesù Cristo..
Il 17, secondo i pitagorici greci era portatore di disgrazia perché si trovava tra il 16 e il 18 numeri perfetti.
E poi anche perché il diluvio universale secondo la Bibbia ebbe inizio il 17.
Anche nella smorfia napoletana il numero 17 è sinonimo di disgrazia.
Ma davvero oggi è un brutto giorno?
E’ una bellissima giornata di sole, l’aria è tiepida e vi invita ad uscire e fare una bella passeggiata sul lungo mare, a voi che abitate nella cara Amantea.
A me che vivo d’inverno a Cosenza mi invita a camminare lungo Corso Mazzini o su Viale Parco. Vinciamo questi pregiudizi, non facciamoci influenzare da queste credenze popolari che considerano il venerdì 17 giorno sfortunato, giorno infausto, giorno in cui sarebbe meglio stare un po’ più attenti del solito.
Va bene.
Starò più attento quando attraverso le strisce pedonali.
Starò più attento quando guido in città. Starò più attento quando vado a fare la spesa.
Starò più attento a non fare cadere il sale sul tavolo o per terra, a non far cadere l’olio per terra, a non aprire l’ombrello in casa (oggi non piove, quindi l’ombrello non mi è servito), a non passare sotto una scala, a non fare brutti incontri per strada attraversata da un gatto nero, a non poggiare un cappello sul letto ( il cappello non lo uso, quindi sono a posto ).
Facendo tutto questo non mi dovrebbe accadere nulla di brutto.
E fino alle ore 15,30 non è successo nulla di straordinario o brutto.
Comunque faccio le corna e “cittu, cittu” recito l’antico ritornello napoletano antimalocchio che Peppino De Filippo era solito canterellare quando impersonava il famoso Pappagone ( quelli della mia età dovrebbero ricordare):- Aglio, fravaglio, fattura can un quaglia; corna e bicorna, capa r’alice e capa r’aglio-.
Speriamo che servirà a qualcosa.
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Il comune di Amantea subisce un’altra “mortificazione” da Longobardi
Venerdì, 17 Febbraio 2017 08:22 Pubblicato in LongobardiParliamo della politica amanteana.
Sappiamo tutti che il centro storico di Amantea sta cadendo a pezzi, tanto che la giunta scorsa ha dovuto trovare risorse finanziarie per “anticipare” il crollo di alcune antiche case del centro storico che erano a rischio di crollo.
Somme , purtroppo, risultate insufficienti perché il lavoro non è finito.
E così il centro storico appare “ferito” ed una sua bellissima parte continua a restare inagibile e continua da dieci anni non visitabile a chi cerca emozioni e storie tra le sue vecchie mura.
E sappiamo tutti che la stecca di case ad ovest di Corso Umberto Primo sono a rischio.
Lo mostrano le profonde ed irreversibili fessurazioni ed il distacco dal marciapiedi.
Lo certificano i risultati delle indagini.
Un problema così serio che l’ingegnere Ghionna, che faceva parte della triade commissariale di Amantea esautorata dalla sera alla mattina, avuto notizia da un cittadino aveva immediatamente disposto un incontro tra i tecnici comunali ed i geologi , incontro che ha avuto luogo senza la sua presenza.
Ed è invece Longobardi( buon per questa cittadina) che ottiene finanziamenti per Interventi di consolidamento nel centro storico.
Ne da notizia il sindaco Mannarino che con gli assessori Garritano Aurelio e Garritano Aldo hanno adottato in data 16/2/2017la delibera N. 11 “Accordo di Programma 17/11/2010 per l'attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico della Regione Calabria - “CS 160B/10 Comune di Longobardi – Interventi di consolidamento nel centro storico” - Individuazione R.U.P.”
In sostanza il comune di Longobardi ha avuto un finanziamento di 500.000, 00 euro per eseguire u intervento di consolidamento nel centro storico.
Si tratta di un finanziamento che insieme con altre 33 interventi rientra nel fondo di € 37.200.00,00 che erano stati posti nell'Accordo di Programma tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Calabria per l'attuazione dell'Accordo di Programma 17/11/2010 per l'attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico della Regione Calabria.
Fondi che sono stati recuperati e posti in disponibilità ai comuni tra cui Longobardi.
Ovviamente bravo al comune di Longobardi.
Della serie #Amanteaaspettaesperacheposisiavvera#
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Incendiata area giochi Parco Biodiversità di Catanzaro
Giovedì, 16 Febbraio 2017 17:53 Pubblicato in CatanzaroCatanzaro, 16 febbraio 2017. Persone non identificate hanno dato alle fiamme, a Catanzaro, un'area del Parco della Biodiversità Mediterranea nei pressi delle giostrine.
Le fiamme hanno causato danni a tre baracche di cui due di legno parzialmente bruciate e una di lamiera contenente sei piccole vetture, che sono andate completamente distrutte.
L'incendio è stato spento dai vigili del fuoco.
Sul posto è stata trovata una tanica con tracce di liquido infiammabile. Sull'episodio ha avviato indagini la Polizia di Stato.
"A pochi giorni dal riposizionamento della Madonnina di Medjugorie, che era stata danneggiata - afferma il presidente della Provincia, Enzo Bruno - il Parco della Biodiversità viene ancora una volta colpito al cuore dalla violenza inaudita e vigliacca di ignoti che non hanno di meglio da fare che distruggere un bene collettivo tanto caro a Catanzaro e alla Calabria.
Atti vandalici che suscitano sdegno e rabbia. Non ci sono risorse per ricostruire il Parco: se viene distrutto, non potrà essere recuperato" (ANSA)
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