
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Dovrà rispondere di furto aggravato di legname in proprietà comunale. N.C. classe 1983 di Rossano, è stato sorpreso dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano in flagranza di reato mentre in località “Zagaria Cerasaro” mentre tagliava e asportava piante di Cerro.
L’area oggetto del furto ricade nel territorio comunale ed è una zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale.
L’uomo, tratto in arresto è stato posto in libertà ai sensi dell’art 121 disp. att. Cpp.
Si è inoltre proceduto al sequestro di 10 quintali di legna, dati in custodia giudiziaria al Comune di Rossano proprietario dei beni, 22 piante abbattute e ritrovate sul letto di caduta e la motosega usata per il taglio.
Conseguentemente l’uomo e' stato deferito per distruzione o deturpamento di bellezze naturali, opere eseguite in assenza di autorizzazione su beni paesaggistici.
Particolare attenzione viene posta dal personale dei Carabinieri Forestale sul territorio montano di competenza spesso oggetto di azioni furtive che ne deturpano il paesaggio.
COSENZA 20 febbraio 2017
Etichettato sotto
Furono accusati di avere ucciso i loro compagni di viaggio, durante la traversata dalla Libia alla Sicilia, perché cristiani.
I giudici della corte di Assise li hanno riconosciuti colpevoli di omicidio, ma non dell'aggravante dell'odio religioso.
Per questo motivo sei extracomunitari sono stati condannati, mentre altri otto imputati sono stati assolti.
Condannato anche un settimo uomo accusato non di omicidio, ma di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Dovrà scontare quattro anni.
Il processo nasce dal racconto di alcuni migranti soccorsi ad aprile del 2015.
Sbarcati a Palermo, raccontarono che alcuni nigeriani e ghanesi sarebbero stati gettati in mare aperto perché cristiani da una quindicina di altri "passeggeri", musulmani.
La corte li ha condannati a 18 anni ciascuno.
Gli imputati, accusati di omicidio plurimo aggravato, sono ivoriani, senegalesi e maliani.
La Procura aveva chiesto quattordici ergastoli ipotizzando l'omicidio volontario, ma la corte non ha creduto al movente religioso.
Il racconto di uno dei testimoni chiave del processo, un uomo a cui sarebbe stato ucciso il fratello durante quella tragica traversata, era già stato giudicato "inattendibile e non riscontrato"dal tribunale dei minorenni, dove è stato giudicato un altro giovanissimo indagato per la presunta strage.
Diciotto anni di carcere e un milione e 200 mila euro di multa sono stati inflitti a Mohamed Kantina, Ousman Camara, Kabine Konate, Kulibali Uma, Morizio Mouri e Hamed Doumbia.
A quattro anni è stato condannato lo scafista Seckou Diop.
A tutti la corte d'assise ha riconosciuto le attenuanti generiche.
Sono stati assolti, invece, Jean Baptiste Mabie, Abubacar Keit, Kante Bakadialy, Aboubakar Sidibe, Moustafa Toumadi, Moussa Kamagnate, Kaba Somauro e Biliti Abbas.
La corte ne ha ordinato la scarcerazione e l'espulsione.
I legali degli imputati hanno sostenuto che i 12 migranti sarebbero morti annegati perché il gommone avrebbe cominciato a imbarcare acqua e sarebbero caduti in mare.
Etichettato sotto
Difficile non innamorarsi di Amantea alla quale Dio ha concesso cose belle, una più dell’altra, anche se, poi, come racconta Leonida Repaci nel suo meraviglioso ”Quando fu il giorno della Calabria” le assegnò tante calamità tra cui le dominazioni, il terremoto, la malaria, il latifondo, il feudalesimo, le fiumare, le alluvioni, la peronospera, la siccità, la mosca olearia, l’analfabetismo, il punto d’onore, la gelosia, l’Onorata Società, la vendetta, l’omertà, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione, dimenticando la peggiore di tutti che è la politica, o meglio i politici che la usano e se la mangiano giorno dopo giorno.
Ed ancora ad Amantea mancano quei poeti quali Pino Daniele che siano capaci di dedicare al proprio paese una meravigliosa canzone che è soprattutto una meravigliosa poesia come questa:
Amantea è mille culure
Amantea è mille paure
Amantea è a voce de' criature
che saglie chianu chianu
e tu sai ca' nun si sulo
Amantea è nu sole amaro
Amantea è addore e' mare
Amantea è na' carta sporca
e nisciuno se ne 'mporta
e ognuno aspetta a' ciorta
Amantea è na' cammenata
dint' e viche mmiezo all'ate
Amantea è tutto nu suonno
e a' sape tutto o' munno
ma nun sanno a' verità.
Amantea è mille culure...
Amantea è mille paure...
Amantea è nu sole amaro
Amantea è addore e' mare
Amantea è na' carta sporca
e nisciuno se ne 'mporta
Amantea è na' cammenata
dint' e viche mmiezo all'ate
Amantea è mille culure
Amantea è nu sole amaro
Amantea è na' carta sporca
e nisciuno se ne 'mporta
Amantea è na' cammenata
dint' e viche mmiezo all'ate...
Etichettato sotto