BANNER-ALTO2
A+ A A-

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

«Mio marito vuole uccidermi, aiutatemi»

Martedì, 07 Marzo 2017 22:43 Pubblicato in Alto Tirreno

Serena Giordanelli è la sorella di Anna, uccisa a gennaio 2016 mentre faceva jogging nella sua città dal marito di Serena, Paolo Di Profio.

Serena Giordanelli insegnante di Cetraro è stata costretta a lasciare la Calabria, temendo per la sua vita e quella dei figli.

Serena ha scritto questa terribile lettera a Concita de Gregorio che l’ha pubblicata sul suo blog

“Mi chiamo Serena Giordanelli, ho due figli di 8 e 11 anni, se scrivo questa lettera è perché mio marito non mi ha ancora ammazzata. Ha promesso che lo farà, ha già ucciso mia sorella Annalisa il 27 gennaio del 2016: l’ha strangolata e massacrata con un piede di porco perché la considerava colpevole della nostra separazione. Ha confessato, ora è in carcere ma vuole uccidere anche me: mi ha scritto che me la farà pagare, le guardie hanno trovato nella sua cella una lettera indirizzata a una persona di sua fiducia.

Dice: “Lei va a camminare la mattina in direzione del porto, basta un colpo secco alla testa, mi raccomando scegli delle persone fidate. Se non l’ammazzi almeno mandala sulla sedia a rotelle, è l’unica cosa che può darmi un po’ di pace”.

Sono laureata in lingue, insegnavo, vivevo in un paese vicino a Cosenza.

Ora sono scappata in Umbria coi miei figli, vivo nascosta aiutata dai soldi di mia madre, 85 anni. Ho paura perché la corte di Assise di Cosenza gli ha accordato il rito abbreviato.

Vorrebbero farlo passare per incapace di intendere e di volere. Se mi ucciderà chi lo spiegherà ai miei figli?

La mia è una storia qualunque.

Ho sposato Paolo, infermiere anestesista all’Ospedale di Cetraro, nel maggio 2004. Quasi subito mi sono accorta che beveva di nascosto.

Ho fatto di tutto per cercare di farlo smettere. Ho sperato che la nascita dei figli lo aiutasse, ma al contrario: ha iniziato a fare uso di sostanze anestetiche (Midazolam) sottratte in reparto.

Ho combattuto da sola: per molto tempo non ho rivelato a nessuno la verità.

Familiari e amici lo conoscevano come un uomo cortese e generoso.

Nel 2012 muore improvvisamente una delle mie tre sorelle e il mio equilibrio vacilla, inizio una psicoterapia.

Realizzo come la mia situazione matrimoniale sia insostenibile.

Ne parlo con mia sorella Annalisa che, da medico, penso possa aiutare me e magari anche lui. Quando Paolo capisce che ho rivelato il suo “segreto” è l’inizio della fine.

Mi minaccia di morte davanti ai figli. Inizia a usare cocaina.

Mi calunnia in pubblico: dice che lo tradisco e che gli rubo soldi. Naturalmente è falso.

E’ lui a rubare 100mila euro in casa di mia madre. Lo denuncio. Nessuna indagine. Frantuma il parabrezza e svita i bulloni della mia auto, le videocamere lo provano. Uccide mia sorella. Dopo due settimane dall’omicidio mi viene bruciata l’auto.

I carabinieri pensano che sia qualche esponente della cosca mafiosa del mio paese, ma io so che il mandante è lui. Molti, primi fra tutti i suoi familiari, si schierano dalla sua parte contro di me, colpevole di averlo lasciato.

Decido di trasferirmi per proteggere i figli: la più grande ha capito, anche se non parla. Nell’udienza preliminare, novembre 2016, confessa giustificando l’omicidio come un momento di follia dettato da alcool e cocaina. Chiede il rito abbreviato per ottenere la perizia psichiatrica. La corte di Assise di Cosenza glielo accorda. Resto senza parole. Ha lavorato nella sala operatoria di un ospedale fino alle 14.30 e dopo un’ora ha ucciso.

Era pazzo quando lavorava?

Quando commissionava per scritto dal carcere il mio omicidio?

In nome di mia sorella uccisa, dei suoi due figli orfani, di tutte le donne che ogni giorno vengono ammazzate vi chiedo: aiutateci finchè siamo ancora vive, non ci piangete solo da morte”.

Non possiamo fare molto. Quello che possiamo fare è ampliare il disperato grido di aiuto di Serena nella speranza che chi di dovere intervenga.

Falerna – Ha tentato il suicidio provando a gettarsi in mare una 60enne di Falerna, F.F., che intorno alle 15 di oggi pomeriggio si è allontanata da casa dirigendosi verso la spiaggia.

 

Il marito, non vedendola rientrare, si è rivolto al 112.

Immediatamente la centrale operativa della compagnia dei carabinieri di Lamezia Terme ha allertato tutte le pattuglie presenti nella zona affinché avviassero le ricerche.

 

Pioggia e mare molto mosso facevano temere il peggio ma fortunatamente poco dopo i carabinieri di Nocera Terinese, mentre stavano transitando nei pressi di Cartolano, hanno trovato la 60enne sul bagnasciuga in stato confusionale.

 

La signora infatti, che si era gettata in mare, è stata scaraventata dalle forti onde a riva.

Non senza difficoltà i due carabinieri sono riusciti a trascinarla via prima che nuove onde potessero portarla al largo.

Sul posto è intervenuta anche la Capitaneria di porto e il 118 di Falerna che ha prestato le prime cura alla donna per poi essere trasferita per i dovuti controlli all’ospedale di Lamezia Terme.

Nocera Terinese Citta' aperta…ai terremotati.

Martedì, 07 Marzo 2017 21:52 Pubblicato in Lamezia Terme

Giocando, mutuiamo per il nostro articolo il titolo del famoso film di Rossellini “Roma città aperta”.

Ed usiamo anche la foto della disperata corsa di Pina, Anna Magnani, prima della sua morte.

Una disperazione, forse, simile a quella del sindaco di Nocera Terinese che sul suo profilo facebook poche ore fa ha offerto le case sfitte o disabitate del centro storico e le seconde e terze case sul mare per ospitare gli sfollati del terremoto che ha colpito il centro Italia nell'agosto 2016.

Il sindaco Fernanda Gigliotti avrebbe scritto al ministro dell'Interno Marco Minniti, al capo della Protezione civile nazionale e della Regione Calabria ed ai prefetti di Ancona, Perugia e Catanzaro.

Scrive il sindaco «È di qualche giorno fa la notizia sulla necessità di trasferire i 500 sfollati del terremoto di agosto (la gran parte anziani accolti a Porto Sant'Elpidio) poiché gli alberghi ospitanti dovranno essere liberati per non pregiudicare la stagione estiva.

Nel nostro comune, al contrario di quanto accade a Porto Sant'Elpidio, esiste invece un centro storico con molte case sfitte o disabitate e un patrimonio edilizio privato di seconde e terze case poste sul mare, la cui offerta supera di gran lunga la domanda.

Entrambe le soluzioni possono essere utili al collocamento provvisorio o anche definitivo delle famiglie sfollate, degli anziani, delle giovani coppie.

Il contesto abitativo residenziale è quello di piccolo centro urbano nel quale sono presenti diverse strutture sanitarie private e un polo sanitario pubblico, con tutti i servizi e con la possibilità di sviluppare nuove idee e di aprire attività produttive incentivate.

Inoltre Nocera Terinese è situato a soli quindici minuti dall'aeroporto e a 20 dall'Ospedale di Lamezia Terme».

Infine il sindaco Fernanda Gigliotti, nella lettera, sottolinea come il Comune, dichiarato in dissesto finanziario, sia stato costretto ad adottare «le più alte tariffe tributarie, con la conseguenza che i privati proprietari di immobili e case sono sottoposti ad una pressione elevatissima, aggravata dalla crisi economica e dalla ridotta domanda turistica» e che molte case di Nocera Terinese «sono messe in vendita al prezzo del solo atto notarile di trasferimento della proprietà».

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy