
Redazione TirrenoNews
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Era da poco passata la mezzanotte quando una Peugeot, una Clio e una Opel Corsa sono rimaste coinvolte in un gravissimo incidente.
Immediati i soccorsi.
Due autoambulanze, i vigili del Fuoco, la polizia stradale e gli operai dell’Anas
Tragico il bilancio
Un morto e tre feriti
A perire un giovane trentenne paolano, Vito Favorito Sciammarella per il quale non c’è stato nulla da fare pur essendo stato immediatamente trasportato nel vicinissimo ospedale di Cetraro.
Per estrarlo dalle lamiere contorte dell’auto sulla quale viaggiava è stato necessario l’utilizzo della fiamma ossidrica.
Stando alle prime indicazioni le cause dell’incidente sarebbero l’alta velocità ed un sorpasso azzardato.
Violento lo scontro.
Tre i feriti, la moglie della vittima e due giovani di 33 anni di Cetraro, P.L. e S.G., sono stati portati d’urgenza in ospedale.
Il più grave è stato trasportato subito all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, mentre l’altro è stato prima trasportato a Cetraro, dove è stato operato d’urgenza e poi trasferito all’Annunziata, nel Reparto di Rianimazione.
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Massoneria . Anche Venzi darà gli elenchi all’antimafia: ora qualcuno in Calabria trema!
Sabato, 11 Marzo 2017 15:18 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaFabio Venzi, che guida la Gran loggia regolare d'Italia, ha parlato alla Commissione antimafia dei meccanismi di presentazione dei "fratelli".
Le audizioni complete dei capi delle obbedienze non sono ancora disponibili.
Ne circolano, però, stralci significativi
Uno riguarda proprio Venzi e i suoi suggerimenti per il prosieguo dell'inchiesta della Commissione sui rapporti tra mafie e massoneria
Ed ha parlato anche delle camere di compensazione in cui si incontrano membri di logge regolari e irregolari.
Fabio Venzi, come è noto, Gran maestro della Gran loggia regolare d'Italia,si è detto pronto a consegnare alla Commissione Antimafia gli elenchi degli iscritti in Calabria e Sicilia.
«Rispondo positivamente, a nostra tutela soprattutto, a questa richiesta»
Poi ha chiarito che gli iscritti alla Gran loggia regolare sono circa 2400 in tutta Italia, meno di 200 in Calabria.
Non è che Venzi non conosca la Calabria, tutt'altro. Sa che la zona grigia, quella melassa che tiene insieme massoneria regolare e deviata, con tutte le implicazioni del caso, è vasta. Sa anche che si annida in alcuni luoghi specifici. Geografici
Il giorno della propria audizione davanti ai parlamentari dell'Antimafia ha spiegato che «C'è stata una mia richiesta di evitare la fondazione di logge soprattutto nella dorsale ionica»
«A volte – spiega – la presentazione viene fatta perché si tratta di un compagno di scuola, perché magari si conosce nel quartiere. Ha capito? Cosa ci può dire la persona? "Ci conosciamo da quando eravamo bambini e mi ha chiesto di far parte anche lui dell'obbedienza"».
Ma esistono anche camere di compensazione nelle quali si incontrano tutti e sono «le uniche realtà all'interno delle quali la massoneria irregolare e regolare va a incontrarsi».
«Una cosa che accade spesso – spiega Venzi ai componenti della Commissione antimafia – è che gli iscritti alla massoneria, alla libera muratoria, sono contemporaneamente iscritti anche ad altre forme associative.
Parlo del Rotary, dei Lions, dei Kiwanis.
In queste associazioni, i massoni di varie obbedienze si incontrano.
Quindi, sarebbe ancora più interessante, secondo me, analizzare queste realtà».
«I presentatori potrebbero anche incontrare i presentati all'interno del Rotary o del Kiwanis o altre associazioni. Molti iscritti alla massoneria ne sono presidenti».
Ecco i nomi delle camere di compensazione alle quali il Gran maestro estenderebbe i riscontri dell'Antimafia, che sono rivolti a Calabria e Sicilia.
Che quella melassa pericolosa permei un certo tipo di massoneria, d'altra parte, Venzi lo ha scoperto (ed evidenziato) proprio in Calabria.
Qualche anno fa fu proprio lui a cancellare la loggia "Araba Fenice numero 98", a Reggio Calabria.
Un'ombra inquietante sulle attività di un'obbedienza nata da un gruppo di fuoriusciti dal Grande Oriente d'Italia, delusi proprio dall'atteggiamento troppo allegro nei confronti delle infiltrazione malavitose.
Ma la melassa si infila dappertutto, Venzi lo sa.
E proprio per questo le sue parole sulle presentazioni e le camere di compensazione non possono passare inosservate.
Allora in Calabria qualcuno comincia a tremare.
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Tribunale Catanzaro: 4 anni a chi “distrae fondi”, 3 anni e mezzo a chi non denuncia gli ammanchi!
Sabato, 11 Marzo 2017 08:51 Pubblicato in CatanzaroE’ una sentenza epocale quella emessa dal Tribunale di Catanzaro per la vicenda della Field.
Brevemente.
La fondazione Field fu un ente in house delle Regione Calabria, oggi posto in liquidazione dopo la vicenda di cui stiamo parlando.
La vicenda partì da un ammanco di 500 mila euro nelle casse dell'ente.
L'inchiesta sul buco della fondazione Field fu avviata dopo una dettagliata denuncia del revisore dei conti, che scoprì l'ammanco e lo segnalò alla Procura della Repubblica, informando anche la giunta regionale dell'epoca (guidata da Giuseppe Scopelliti) che sospese Barile.
Vicenda portò, ad ottobre 2013, all'arresto dell'ex presidente di Field, Mimmo Barile.
Barile venne condannato ed a febbraio 2016 la corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a quattro anni.
La Procura di Catanzaro, però, nell'aprile 2014, aveva chiesto il giudizio immediato oltre che per Domenico Barile anche per Lucio Marrello, all’epoca direttore amministrativo.
Secondo l'accusa Marrello, che non avrebbe vigilato e non avrebbe segnalato la distrazione dei fondi dal conto corrente della Field.
La richiesta era stata avanzata dal sostituto procuratore Paolo Petrolo al termine dell'inchiesta sull'ammanco di 500mila euro dalla società.
Successivamente, dopo una richiesta di patteggiamento a 4 anni, la posizione dell'ex manager era stata stralciata.
Ora il Tribunale di Catanzaro ha condannato Lucio Marrello, accusato di peculato in concorso con Barile, a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
Insomma 4 anni per chi “distrae i fondi” e tre anni e mezzo per chi non vigila e non denuncia gli ammanchi.
Il revisore non venne coinvolto nell’inchiesta proprio perché vide l’ammanco e lo denunciò.
Un segnale evidente,ci sembra, per tutti gli enti che hanno un revisore!
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