
Redazione TirrenoNews
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Antonio Campo Dall’Orto chiude il programma di Paola Perego ‘Parliamone Sabato’.
Lunedì, 20 Marzo 2017 21:18 Pubblicato in ItaliaRai – RAI. : Antonio Campo Dall’Orto sostiene che “Contraddice la nostra Mission”
Roma, 20 mar (Prima Pagina News) La Rai- informa l’Ufficio Stampa di Viale Mazzini- ha deciso la chiusura di Parliamone Sabato, programma in onda su Rai1.
“Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose, ma non bastano”, dichiara il Direttore Generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto.
“Occorre agire ed evolversi.
La decisione di chiudere Parliamone Sabato non è infatti solo la semplice e necessaria reazione ai contenuti andati in onda lo scorso sabato, contenuti che contraddicono in maniera indiscutibile sia la mission del Servizio Pubblico che la linea editoriale che abbiamo indicato sin dall'inizio del mandato.
E’ anche - prosegue il DG - una decisione che accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale peraltro stavamo già lavorando da tempo.
Questo - conclude - al fine di rendere i contenuti Rai sempre più coerenti ai valori che ne ispirano la missione”.
Il Direttore di Rai1, Andrea Fabiano, aggiunge: “Rinnovo le mie scuse più sincere per quanto accaduto e ribadisco l’impegno per un’offerta sempre ispirata ai valori del Servizio pubblico”.
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Mandato di custodia cautelare per Giancarlo Tulliani ma è irreperibile
Lunedì, 20 Marzo 2017 21:10 Pubblicato in ItaliaRoma, 20 mar (Prima Pagina News) Ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giancarlo Tulliani.
Al cognato dell’ex presidente della Camera Gianfranco Fini viene contestato il reato di riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti (ritenuti illeciti) della famiglia, con il “re delle slot” Francesco Corallo.
Tulliani, da qualche anno però è residente a Dubai e il provvedimento restrittivo, firmato dal gip Simonetta D’Alessandro e sollecitato dal pm Barbara Sargenti e dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, non è stato eseguito.
Per i magistrati italiani Tulliani risulta irreperibile.
L’ordine di arresto nasce da un approfondimento investigativo dell’indagine che aveva condotto, il 13 dicembre scorso, all’arresto di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta, tutti ritenuti membri di un’associazione a delinquere di carattere internazionale che riciclava tra Italia, Olanda, Antille Olandesi, Principato di Monaco e Santa Lucia.
Si trattava dei proventi del mancato pagamento delle imposte su gioco on line e video-slot compiendo così reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Dai fascicoli dell'indagine verrebbe fuori che il profitto illecito una volta depurato sarebbe stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari e destinato anche ai membri della famiglia Tulliani.
Lo scorso 14 febbraio, lo Scico della Guardia di Finanza aveva eseguito un sequestro preventivo di beni, pari a 5 milioni di euro, nei confronti dello stesso Tulliani, del padre Sergio e della sorella Elisabetta accusati a vario titolo dei reati di riciclaggio, reimpiego e autoriciclaggio a partire dal 2008.
Anche l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini è stato raggiunto da un avviso di garanzia nella medesima indagine.
Crolla un muro altissimo e solo per fortuna non ci sono né morti, né feriti.
Lunedì, 20 Marzo 2017 15:11 Pubblicato in PoliticaErano le 08.30 di stamattina quando un boato spaventoso ha messo in agitazione il personale della ditta nel cui piazzale è avvenuto il crollo.
Il muro altissimo si è ribaltato crollando sulle pedane di materiale che erano state poste ai suoi piedi
distruggendo gran parte delle mattonelle che vi erano depositate.
Solo per un caso non c’erano né autocarri, né muletti, nè operai al lavoro.
E così ci sono stati soltanto danni alle cose.
La ditta ha immediatamente chiesto l’intervento di alcuni tecnici locali che si sono recati sul posto per visionare i luoghi ed iniziare a capire le cause di tale incredibile dissesto.
Il muro pur crollato era ancora intatto.
Perfino la gran parte delle inferriate erano ancora ben conservate e quasi intatte.
In basso, ai piedi del muro, qualche macchia di acqua.
Sul piazzale soprastante, immediatamente messo in sicurezza con la apposizione di una rete inibitiva all’accesso, solo grandi fenditure.
Una, la più piccola, prossima al preesistente muro ed una, la più grande, leggermente più distante.
Una delle due fenditure giunge fino alla cabina dell’Enel posta sul lato nord ovest del piazzale.
Abbiamo anche potuto notare un distacco di parte del puro ancora intatto dal piazzale, segno evidente di un fenomeno evidentemente molto intenso.
I tecnici potranno valutare la cosa e trarne elementi di giudizio.
La fenditura più distante dal muro crollato presente la parte di piazzale prossima al muro notevolmente più bassa.
Il crollo visto dall'alto
L'acqua sotto il muro
Le due fenditure e la messa in sicurezza
La grande fenditura.
Si è parlato, in prima istanza, di un possibile effetto dell’acqua piovana che potrebbe aver appesantito il terreno sottostante creando una spinta al ribaltamento alla quale il muro potrebbe non essere riuscito a contrapporre una sufficiente resistenza.
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