
Redazione TirrenoNews
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Per un allaccio abusivo va a fuoco una vecchia palazzina di tre piani. Sgombrate 15 persone.
Domenica, 26 Marzo 2017 17:31 Pubblicato in CosenzaCosenza. Secondo i primi accertamenti l’incendio sarebbe legato ad un allaccio abusivo all’elettricità.
Le fiamme, poi, si sono poi propagate sia al piano di sopra che a quello di sotto, riducendo l’edificio in cenere.
Ed è stato necessario evacuare quindici persone.
La gran parte dei residenti sono andati via autonomamente, ma per i più anziani è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.
Sul posto, anche carabinieri, polizia, vigili urbani e tecnici dell’Enel.
L’incendio è avvenuto in via Messer Andrea, tra i rioni di Santa Lucia e San Francesco d’Assisi, una delle zone più povere e degradate della città.
Nell’edificio erano presenti delle persone, extracomunitari o di etnia rom (in corso verifiche).
Gli altri abitanti del centro storico in cui le case sono una vicina all’altra hanno mostrato paura e preoccupazione.
Alcune abitazioni adiacenti sono state danneggiate.
Peraltro le squadre dei vigili del fuoco che hanno avuto non poche difficoltà ad intervenire viste le stradine molto strette e per il fatto che l’abitazione si trova in un vicoletto.
Si dubita fortemente che l’abitazione fosse agibile.
I residenti infuriati hanno chiesto al sindaco di recarsi sul posto.
“Il sindaco deve venire qui a vedere in che condizioni siamo. Siamo tutti a rischio, di incendio, crolli e allagamenti “.
Viene da chiedersi come sia possibile permettere l’uso di case inagibili.
A Cosenza od altrove.
Gli sgomberati sono stati posti in albergo.
Ora, se sarà possibile, occorre mettere in sicurezza dello stabile e poi riallacciare i servizi.
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Come non cogliere il cambiamento delle regole di comunicazione del comune di Amantea?
Da qualche tempo siamo passati dalla comunicazione politica, e dai suoi toni tipicamente trionfalistici, a quella più reale e vera della comunicazione istituzionale. Ne diamo atto al comandante Caruso. Ci sembra un buon inizio per il 2017.
Per quanto comunque si tratti di dati incompleti (mancano ,infatti, i dati relativi alle contravvenzioni) non si può non sottolineare la importanza della valutazione resa possibile ai cittadini amanteani dalla conoscenza dei dati degli incassi dei parcometri.
Comunque, leggiamo la determina del Comando di Polizia municipale n 20 del 10 marzo 2017 e scopriamo che dal 19 dicembre 2015 al 31.dicembre 2016 i parcometri hanno incassato 179.320,92 euro.
Il dato ci sorprende, intanto per quel 2 finale. A cosa è dovuto quel 2 finale? 30, 60 e simili non arrivano certo a 92. Ed allora? Che qualcuno abbia fatto omaggio di 2 centesimi di cui 1 al comune ed 1 alla ditta?
Inoltre non siamo in grado di comparare gli incassi di questo ultimo periodo con gli altri precedenti.
Comunque, ci sembra che la somma spettante alla impresa Beta professional Consulting pari ad euro 89.660,46 , cioè 6896.95 mensili( per 13 mensilità), non sia sufficiente alla copertura dei costi del personale.
A meno che le percentuali degli incassi delle contravvenzioni non garantiscono la detta copertura ed un minimo di reddito di impresa.
È evidente, al contrario, che le strisce blu per il comune sono una manna dal cielo ed un business.
Già così. E non sappiamo quanto il comune incassi dalle contravvenzioni!
Appena lo sapremo, tutti potremo fare le opportune valutazioni sull’interesse del comune a mantenere , ridurre od ampliare le strisce blu.
Ma come fare per saperlo?
Occorre aspettare che dalle prossime elezioni esca una amministrazione che intende dire tutte le verità e nient’altro che le verità al popolo.
Od almeno aspettare che dalle prossime elezioni esca una minoranza che contenga al proprio interno il germe della tutela della città, quello della tutela sistema commerciale, quello del diritto del popolo a conoscere le cose che lo riguardano.
Speranze difficili da realizzarsi, direte voi? Forse si, forse no!
Dipende esclusivamente dal popolo pretendere la verità e scegliere consiglieri che la cerchino e la diffondano.
Si chiama diritto alla democrazia.
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Sequestrato il depuratore del comune di Mottafollone
Venerdì, 24 Marzo 2017 23:22 Pubblicato in CatanzaroMilitari della Stazione Carabinieri di San Sosti unitamente ai colleghi della Stazione Carabinieri Forestale hanno posto sotto sequestro preventivo in località Ierisi l’impianto di depurazione del Comune di Mottafollone.
Durante il controllo dei militari, finalizzato a verificare le condizioni della struttura, si è accertato il mancato funzionamento dello stesso.
Gli scarichi provenienti dalla fognatura pubblica, pur non subendo alcun processo di trattamento depurativo, attraverso una condotta, si riversavano nel Torrente “Occido” ed i fanghi presenti all’interno del depuratore erano depositati sul suolo.
Dalle verifiche effettuate è stato anche appurato che per l’impianto di Mottafollone, negli anni, non c’è alcuna traccia di avvenute operazioni di smaltimento degli stessi.
Al suo interno sono state inoltre rinvenute alcune lastre deteriorate di eternit depositate in modo incontrollato sul suolo.
Il personale intervenuto ha provveduto quindi al sequestro del depuratore e al deferimento all’autorità giudiziaria di amministratori e tecnici comunali per gestione illecita di rifiuti, getto pericoloso di cose, deturpamento e danneggiamento.
Cosenza 24 marzo 2017
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