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Redazione TirrenoNews

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Sono diversi i comuni calabresi nei quali durante i riti pasquali si svolge quello dell’Affruntata.

Tra questi Pizzoni un piccolo centro delle Preserre vibonesi.

La statua della Vergine Maria si leva il velo nero per vestire quello turchese, e portata a spalla dai fedeli, corre nelle strade fino ad incontrare il Cristo risorto.

L’incontro si svolge in una atmosfera di profonda commozione ed il popolo dei fedeli guardano, si commuovono e pregano come sanno pregare soprattutto quelle mamme che hanno il proprio figlio lontano in Italia, in Europa o nel mondo.

Oggi, però, la rappresentazione della tradizionale “Affruntata” ha provocato sconcerto ed emozione a Pizzoni.

Mentre nell’aria si liberavano le note giocose della banda musicale la statua della Vergine Maria, collassava e si spezzava all’altezza del busto crollando miseramente per terra.

Prima è caduta a terra la testa, poi le braccia.

Sicuramente le ragioni del cedimento vanno ricercate nelle condizioni di fragilità dell’antica statua che ha ceduto inaspettatamente, probabilmente, a causa delle tante sollecitazioni subite negli anni ed anche in questa manifestazione.

Questa consapevolezza, comunque, non ha fatto mancare pensieri nefasti

E così qualcuno ha interpretato l’evento come un cattivo presagio.

Dolore, disperazione, paura e tristezza si sono diffuse tra la gente mentre la banda, che sicuramente non si era accorta di quanto successo, continuava a suonare.

Solo successivamente si è avuto contezza di quanto accaduto.

Poi i fedeli grevemente tristi sono tornati nelle loro case.

La Madonna dopo cadute anche le braccia

Mentre cade la testa

 

Ritorna visibile Il Corriere della Calabria

Domenica, 16 Aprile 2017 18:43 Pubblicato in Calabria

Ecco cosa scrive Il Corriere della Calabria ripresentandosi ai suoi fedeli lettori:

“Attacchi hacker e strane coincidenze...

Le Procure di Catanzaro e Lamezia Terme indagano sulle intrusioni nel portale del Corriere della Calabria. L'ipotesi di un lavoro su commissione Domenica, 16 Aprile 2017 12:21 Pubblicato in Cronaca

Non siamo una banca (purtroppo per noi) e neanche una multinazionale, eppure per tre giorni, e speriamo sia finita qui, ci siamo ritrovati al centro delle “attenzioni” di un manipolo di pirati informatici che, a sentire le forze di polizia, nascono da una costola della pirateria internazionale impegnata, sia pure con metodi discutibili, in una battaglia ideologica contro le cattedrali del potere militare o economico.

Una costola, quella che più prosaicamente si occupa del nostro sito, più interessata, ci spiegano, a “servizi su commissione” che non alla guerriglia contro il capitale. Confidiamo nelle indagini coordinate dalle Procure di Catanzaro e Lamezia Terme per saperne di più. Certo è dura arrendersi alle coincidenze: quando tocchiamo certi argomenti saltano le tecnologie. A Calabria Ora si ruppe la tipografia De Rose. Oggi ci paralizzano il sito dopo avere tentato di impossessarsi dei nostri “segreti” violando gli indirizzi di posta elettronica.

Andiamo avanti. Certo, ci stavano facendo andare di traverso l’uovo di Pasqua ma siamo ancora qui... se ne facciano una ragione.

Il Corriere della Calabria”

Scalea Domenica 16 Aprile 2017

Il commissario straordinario, Domenico Macrì, ha risolto il rapporto con il direttore generale Pasquale Ruggiero.

Il commissario dell'ente, Macrì fa presente che in seguito ad una lettera, riservata personale, del 18 gennaio di quest'anno con oggetto: “Personale dirigente dell’ente consortile”, sono stati visionati i fascicoli dei dirigenti in riferimento allo status di direttore generale contrattualizzato.

Nel documento si legge “Ho riscontrato che la sua nomina, e quindi il suo contratto di lavoro, in riferimento alla durata, è strettamente collegata alla scadenza quinquennale dell'organo consortile e precisamente al 13 ottobre 2019, delibera n.10/05 del 03/02/2016.

Pertanto, tale scadenza non si identifica più con il 13 ottobre 2019, bensì con quella di decadenza dello stesso Organo a seguito del Commissariamento dell'Ente, delibera del 24 febbraio 2016 con nomina dell'ingegnere Stefano Aiello a Commissario Straordinario.

Ed ancora si legge “In esito, infatti, da attenta verifica non posso non rilevare come detta condizione di correlazione del suo incarico alla durata dell'Organo consortile, non può più essere attuale essendosi automaticamente verificato il termine e, pertanto, risulta caducata per l'impossibilità dell'avverarsi della condizione temporale.

Ed infine si legge”Di conseguenza allo stato degli atti, l'efficacia del suo contratto risulta essere caducato tenuto conto della scadenza della durata, cui appare, strettamente collegato”.

Il direttore generale ha inviato, come si evince dagli atti, le sue controdeduzioni, nelle quali, fra l'altro, fa presente che “Il rapporto di lavoro con l'ente consortile è regolato dal contratto stipulato fra le parti dalle norme del diritto di lavoro in ambito privatistico, sistema che non contempla alcuna caducazione anticipata”.

Per il commissario non emergono dalle controdeduzioni fatti giuridicamente apprezzabili in ordine al rilievo riferito alla durata del rapporto di lavoro.

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