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Redazione TirrenoNews

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La Multiservizi ha smesso di effettuare il servizio di raccolta della spazzatura del comune di Amantea.

Lo ha fatto dopo aver provato a farsi pagare il forte credito, un pagamento necessario per onorare i debiti verso il personale e verso l’Inps.

 

Un pagamento necessario anche per pagare la manutenzione dei mezzi addetti alla raccolta, l’olio ed il carburante.

Un debito elevato, pari al 31 dicembre 2016 ad euro 1.618.137,72 oltre interessi moratori.

Un debito certificato dai revisori dei conti della Multiservizi che ha inviato una pec al commissario Colosimo in data 24 aprile 2017.

Scrive inoltre il revisore dr Smeraldo che non si tratta di un sollecito ma solo la conferma delle risultanze contabili.

A fronte di questo debito la Multiservizi aveva preannunciato l’intenzione di lasciare il servizio risolvendo il contratto a decorrere dal 9 febbraio 2017 per inadempimento contrattuale

 

La commissione prefettizia( Dottoressa Greco) però assumeva impegno di onorare i debiti pregressi ed anche di pagare alla Multiservizi una quota dei debiti pregressi oltre le mensilità del 2017 man mano che maturavano .

 

Entro il 31 marzo dovevano, quindi, essere corrisposti 220.430,10 euro per i debiti pregressi e 349 980, 24 per i servizi del corrente anno.

Un totale, quindi, di 570.410,34 euro.

 

Invece i pagamenti alla data del 26 aprile ammontavano a 106.250,00 euro e 62.083,11 euro per un totale di 168,333,11

La conclusione è che alla data del 31 marzo il debito pregresso di 1.618.137,72 euro è cresciuto di 181.547, 11 euro

Un totale quindi di euro 1.799.684,85 ai quali occorre aggiungere il mese di aprile

Siamo ad oltre 1.900.000 euro oltre interessi moratori

Allora la domanda da porsi è questa: dove finiscono i soldi dei tributi comunali?

E c’è qualcuno che contesta ( a parole) questi debiti

 

Vero che si tratta di chi mentiva anche sul brillate risultato che Amantea e la Multiservizi avevano ottenuto raggiungendo il 65 % di raccolta differenziata e quindi risparmiando centinaia di miglia di euro di diritti di sversamento misteriosamente scomparsi e divorati dal bilancio comunale!

Quando Amantea potrà sapere la verità?

Quando Amantea potrà avere l’elenco pubblico degli iscritti nei ruoli per contribuire ad una vera ed effettiva lotta alla evasione tributaria

Cosa si nasconde?

Chi si nasconde?

Quanto si nasconde?

Perché i politici non parlano se non per dire bugie? Sono forse compromessi?

Perchè non parlano nemmeno i candidati alle prossime elezioni comunali?

Non sanno o fanno finta di non sapere?

Ed Amantea che cosa aspetta dopo il dissesto?

Anche il diluvio?

Lo dice Iacchitè nell’articolo che vi proponiamo di seguito.

In verità ci sembra non solo difficile, ma perfino incredibile.

La testa della Bruno Bossio sarebbe l’effetto della vittoria di Guccione, in arte il bretellone.

 

Le primarie, infatti, sarebbero state una vera e propria disfida come quella di Barletta nella quale i contendenti si sfidarono in difesa delle parti rappresentate

Da un lato gli Orlandiani rappresentati da Guccione-Bretellone e dall’altra i Renziani rappresentati, secondo GdD, dalla Enza Bruno Bossio.

 

Perché mai la sua non lo comprendiamo, tantomeno comprendiamo perché la sua prima delle altre , ed ancora meno perché la sua prima delle altre.

Forse perché da cavalieri , tipo Ettore Fieramosca, si dà precedenza alle donne?

 

Comunque ecco l’articolo: fate voi!

“Primarie PD: la fine di Madame Fifì e i nuovi amici di Bretellone

Delle primarie del PD non ce ne può fregar de meno. Se non fosse, come già detto, per l’opportunità che il risultato delle stesse porta con se. E ci riferiamo al risultato cittadino. Un dato è certo: l’armata di Madame Fifì è alla frutta e dalla sfida con Bretellone ne esce sconfitta. La scontata vittoria di Renzi non sarà d’intralcio, ne coprirà l’inevitabile analisi locale di questo “voto”. La lacerata situazione del PD calabrese che ben conoscono a Roma, dovrà, ora, necessariamente essere affrontata. E i primi a salire sul banco degli imputati (in tutti i sensi) non possono essere che i renziani dell’ultima ora. Qualche testa dovrà cadere e si può dire con certezza che Enza Bruno Bossio non sarà candidata alle prossime elezioni politiche. La sua parabola politica di parlamentare finisce qui. Potrà continuare a stare nel partito ma non godrà più di nessun privilegio. Addio a lauti stipendi e corsie privilegiate per questo o quel progetto o finanziamento. E soprattutto stop all’immunità parlamentare.

Per ristabilire la pace, e rilanciare il partito in Calabria, Minniti sa bene che dovrà tagliare fuori dai giochi politici chi risulta chiacchierato, non dalle “voci” da bar, ma dai verbali della magistratura. Che prima o poi, checché se ne dica, dovranno trovare “collocazione” giudiziaria. Ed i segnali che ciò realmente accada ci sono. L’istituzione di un pool ad hoc della DDA di Catanzaro che si occupa dei reati contro l’amministrazione pubblica, la riapertura del caso Bergamini che mette in evidenza la corruzione della giustizia dalle nostre parti, il correre ai ripari di marpioni e corrotti.

Del resto Minniti non ha scelta: o si dà da fare anche contro i corrotti che indisturbati da decenni, come lui ben sa, girano nella pubblica amministrazione, e non solo contro i poveri profughi e morti di fame, o rischia di perdere tutto l’appeal che in questi pochi mesi si è guadagnato, agli occhi della gente comune, come ministro. Prima che il governo Gentiloni finisca deve assestare qualche seria operazione contro la corruzione in Calabria e per la precisione a Cosenza. Città mai toccata da nessuna inchiesta.

L’isola felice della Calabria, terra di brogli e intrallazzi. La lavatrice di tutti i fondi europei frodati dai politici mafiosi. Tra Rende e Cosenza ci sono più banche che bar. La città dove l’impunità, dietro rilascio di sostanziosa bustarella, è garantita a tutti (i fratelli). Intervenire su Cosenza con tutto il materiale a disposizione della DDA significa aprire una sorta di tangentopoli calabrese che “rivoluzionerà” gli apparati di potere, sconvolgendone ogni assetto. Salta il banco. Il tutto ovviamente va letto in chiave politica/affaristica/marpionesca: togliere i vecchi potentati per metterne di nuovi. Non sarà una liberazione, ma solo la sostituzione di un potere con un altro.

 

In questo quadro non ha scampo Madame Fifì: o se ne va con le buone o se ne va con le cattive. Renzi sarà ben contento di sacrificare Nicola, Palla Palla e tutti i loro compari, pur di fare un favore al suo amico Orlando che del nostro territorio ne rivendica la reggenza.

Dunque, se Cosenza è di Orlando, non potrà mai essere che ci siano altri candidati in questo territorio al di fuori dei suoi. Gli eventuali capolista, come si sa, si discutono a Roma, e nessuno si sogna minimamente di pronunciare il nome di Madame Fifì. Su questo, oramai, non ci piove.

Questo è l’unico dato che ci interessa analizzare di queste primarie del PD, e poi fin quando si scannano tra di loro, lasciamoli fare, senza farglielo capire però.

2 maggio 2017 Da Iacchite - GdD

Belli-Paola1Oltre diecimila persone hanno letteralmente accerchiato da ogni lato l’imponente palcoscenico allestito in Piazza IV Novembre di Paola, in provincia di Cosenza, per la prima nazionale del tour estivo di Paolo Belli che, dopo la chiusura di sabato di “Ballando con le stelle”, ha lasciato la tv per gettarsi in mezzo al suo pubblico e iniziare una serie di concerti che lo porteranno in ogni angolo della penisola.

 

Un grande successo di pubblico e partecipazione ha premiato il ritmo travolgente, la simpatia e il sound inconfondibile di questo straordinario artista, davvero unico nel panorama della musica e dello spettacolo italiano.

Il concerto di Belli ha aperto anche la due giorni di musica, che prosegue con Raf, predisposta dal Comune per i festeggiamenti di San Francesco, fondatore dell’ordine dei Minimi, nato proprio a Paola.

 

L’organizzazione è stata affidata alla Show Net di Ruggero Pegna, come al solito impeccabile, che ha inserito l’evento in “Fatti di Musica”, la trentunesima rassegna del Miglior Live d’Autore. In due ore di concerto Paolo Belli, da vero mattatore, ha incantato e trascinato il suo pubblico in un clima di grande festa e divertimento collettivo.

 

Bravissimi i dodici musicisti della sua Big Band, che lo hanno accompagnato dando vita ad un live travolgente: Mauro Parma (batteria), Enzo Proietti (piano e hammond), Gaetano Puzzutiello (contrabasso e basso), Peppe Stefanelli (percussioni), Paolo Varoli (chitarre e banjo), Pierluigi Bastioli (trombone e basso tuba), Nicola Bertoncin (tromba), Daniele Bocchini (trombone), Gabriele Costantini (sax contralto e tenore), Davide Ghidoni (tromba), Marco Postacchini (flauto, sax Baritono e tenore), Juan Carlos Albelo Zamora (violino e armonica).  

 

Uno show in cui ottima musica, fra swing, latin e pop, e grande voglia di stare insieme, formano un mix travolgente per coinvolgere il pubblico che, di canzone in canzone, diventa parte integrante dello spettacolo. E la non facile alchimia si è ripetuta anche a Paola.

Fra i primi in Italia a proporre lo swing anche in TV, Paolo Belli ha ottenuto numerosi riconoscimenti e attestati di stima da parte di pubblico e critica, conquistando il cuore di tutti gli appassionati di musica dal vivo.

Ancora una volta, Belli ha confermato che è il live la sua dimensione ideale. Un collaudato gioco di squadra che riflette a pieno anche lo spirito della Nazionale Italiana Cantanti di cui Paolo fa parte da 30 anni e che lo ha visto qualche giorno fa presente anche nella Locride, a conferma del suo noto e incessante impegno sociale e civile.

Tra le prossime tappe: il 17 giugno a Pistoia, per la “Festa dei 1000 Giovani per la Musica” ed il 27 giugno all’ “Ascona Jazz Festival”, Canton Ticino.

Soddisfatti a fine serata il sindaco Basilio Ferrari e il suo vice, l’ assessore al Turismo Francesco Sbano, che hanno voluto sottolineare il prestigio di questo evento, che richiama fedeli da tutto il mondo, legato al venerato e amato santo nato a Paola e vissuto per molti anni nell’eremo su cui oggi sorge il Santuario che custodisce molte reliquie, la grotta della preghiera e i luoghi dei suoi numerosi miracoli.

Stasera secondo live a Paola con Raf e la sua band, sempre ad ingresso libero con inizio alle ore 21.30.

“Fatti di Musica”, dopo la parentesi paolana, si sposterà allo Stadio San Vito di Cosenza, dove dal 23 al 25 giugno andrà in scena per la prima volta nel capoluogo silano l’originale Notre Dame De Paris, l‘opera dei record.

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