
Redazione TirrenoNews
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Praia a Mare e' bandiera blu ma piena di rifiuti
Martedì, 16 Maggio 2017 08:46 Pubblicato in Alto TirrenoUn territorio deve essere tutelato, aiutato, difeso da tutto lo Stato, sia esso rappresentato dall’ente comune che dalle forze del’ordine.
E’ il caso di Praia a Mare che non ha solo un bel paesaggio e tante ricchezze naturali, ma anche una organizzazione ambientale tale da meritare la bandiera Blu ma nel quale la Guardia di Finanza trova una discarica abusiva di rifiuti speciali.
Già! La Guardia di Finanza fa sul serio come avvenuto a Praia a Mare.
Qui ha trovato e sottoposto a sequestro una discarica abusiva di rifiuti con materiale edile di scarto, in particolare vetro, alluminio e guaine bituminose in avanzato stato di decomposizione.
Un totale di 58 tonnellate di rifiuti speciali abbandonati in un terreno di una società immobiliare.
E per scoprire i responsabili degli abbandoni sono stati effettuati appostamenti, anche in orari notturni, fino a che è stato individuato il soggetto, che, ripetutamente e tramite alcuni mezzi di trasporto, raccoglieva rifiuti e resti di attività industriali ed edili abbandonandoli illecitamente nel terreno.
L'area è stata posta immediatamente sotto sequestro e il responsabile delle violazioni contestate è stato denunciato all'autorità giudiziaria per "Attività di gestione di rifiuti non autorizzata".
Ora la società immobiliare che non ha controllato il suo terreno sarà tenuta a effettuare le operazioni di rimozione, di recupero, smaltimento dei rifiuti, nonché di bonifica e di ripristino dello stato dei luoghi.
Ovviamente in con il responsabile dell'illecito abbandono dei detriti.
Le operazioni necessarie a ciò saranno disposte con un'ordinanza del sindaco del Comune interessato che fisserà il termine entro cui provvedere, decorso il quale si procederà all'esecuzione in danno dei soggetti obbligati.
L'autore del reato rischia l'arresto da uno a tre anni e un'ammenda fino a 52.000 euro.
NdR.
Ma nessuno ha visto questi mezzi che trasportavano rifiuti? Nessuno li ha fermati per verificare se erano autorizzati al trasporto di rifiuti?. Nessuno accede ai cantieri edili per chiedere dove vengono inviati rifiuti? Forse c’è qualcosa da rivedere!
Sarebbe bastato seguire una sola volta uno degli automezzi e si sarebbe evitato un abuso continuato.
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Amantea. La Guardia di Finanza e la lotta alla’ndrangheta
Lunedì, 15 Maggio 2017 18:42 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaQuesta la fortissima denuncia della deputata Dalila Nesci e della candidata a sindaco Francesca Menichino, entrambi del Movimento 5stelle.
“Sapere che resta la Guardia di Finanza è una garanzia, anche in considerazione degli appetiti della criminalità organizzata, che, come noto, cerca sponde politiche e punta ad alterare l’imparzialità della pubblica amministrazione”
Una affermazione che non lascia spazio alcuno a chi si trova dall’altro lato:
La conferma anche nelle altre parole «Il mantenimento definitivo della Guardia di Finanza ad Amantea è un bene per tutta la comunità e ne conferma il ruolo fondamentale sul territorio».
Nella nota il M5s rivendica che : «Con atti specifici e mediazioni politiche, il Movimento 5stelle ha fatto la sua parte per assicurare la presenza dei finanzieri sul posto.
A riguardo nei mesi scorsi, anche insieme al senatore 5stelle Nicola Morra, abbiamo dialogato con più vertici istituzionali, con questi mantenendo uno spirito di aperta collaborazione pur davanti ad alcune visioni divergenti».
Poi l’invito agli amanteani «La città di Amantea deve trovare nuovo coraggio per affrontare i problemi causati da un lungo dominio politico e da gestioni che hanno prodotto dissesto finanziario, diseguaglianze ed emigrazione».
Poi la conclusione : «Oltretutto come insegnano, tra gli altri, i procuratori Nicola Gratteri, Federico Cafiero De Raho e Pierpaolo Bruni, oggi la criminalità si annida spesso nelle amministrazioni pubbliche, attraverso appoggi di palazzo.
In un’area come quella di Amantea, in attesa di risposte forti, è allora indispensabile il lavoro dei finanzieri.
Servirà pure una convinta aggregazione civile al fine di costruire un percorso di concreta emancipazione politica e sociale»
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I Venezuelani si armano con le micidiali “puputov” ed occupano le piazze
Lunedì, 15 Maggio 2017 18:13 Pubblicato in MondoIl nome è un derivato della bomba molotov un ordigno di tipo incendiario utilizzato dall'esercito finlandese nella seconda guerra mondiale ed in particolare durante la Guerra d’inverno ed oggi spesso utilizzato in azioni di guerriglia o in violente proteste di piazza.
La puputov è anche chiamata caccatov
Si tratta, infatti di bombe riempite con cacca o pipì .(nella prima foto, la fabbricazione)
Esse vengono lanciate contro i militari di Maduro .
La bomba è stata definita miracolosa nei suoi effetti.
Sembra, infatti, che i militari che ne vengono colpiti restino così impuzzolentiti da essere costretti a spogliarsi appena rientrati in caserma( in particolare i motociclisti) e soprattutto nelle loro case.
I cortei ai quali partecipano centinaia di migliaia di persone se davvero armati di Puputov diventeranno un esercito inarrestabile.
Ricordiamo che il Venezuela era il Paese più ricco del Sudamerica e ha tuttora immense riserve di petrolio.
Ma ora questo straordinario da quando il presidente Nicolas Maduro è salito in carica la valuta del Venezuela ha subito un crollo di quasi il 100% sul mercato in nero e ora per avere un dollaro servono 5.100 bolivar.
La svalutazione record ha raggiunto il -99,5% (vedi grafico di Bloomberg riportato sotto).
La caduta libera del bolivar ha depauperato i risparmi dei cittadini del quarto paese produttore di petrolio al mondo e ha reso quasi impossibile per loro l’acquisto di prodotti importati dall’estero. Negli scaffali dei supermercati mancano i beni di prima necessità.
Mancano le medicine.
Le compagnie aeree stanno disertando l’aeroporto di Caracas.
Purtroppo le proteste violente scatenate nelle strade di Caracas e di altre città del Venezuela da settimane hanno provocato la morte di decine di persone.
Ed allora la nuova forma di protesta in Venezuela con il lancio delle bombe di escrementi.
Al grido Iarmemonos : ellos con gas, nosotros con escremento( vedi foto).
La pressione sociale e le tensioni hanno anche reso più instabile il governo Maduro, che deve fare i conti con le prime defezioni.
L’ex ministro degli Interni Miguel Torres, che si è battuto contro le proteste del 2014, ha rotto con l’esecutivo e avvertito che le violenze sono ormai “fuori controllo”.
La Reuters ha dichiarato che “Quello che sta succedendo potrebbe diventare la punta dell’iceberg di un gigantesco confronto armato tra venezuelani“ che nessuno vuole”.