
Redazione TirrenoNews
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L’inquinamento del Torbido non dipende dall’acqua del Savuto
Mercoledì, 13 Settembre 2017 14:05 Pubblicato in PoliticaLa storia è ormai ben nota.
L’Arpacal indaga sull’inquinamento marino e per due volte scopre che le acque del Torbido sono inquinate e di conseguenza inquinano il tratto di mare antistante la sua foce
Una cattiva pubblicità per Amantea di cui si usa il nome, anche se il Torbido è un torrentello al confine tra Amantea e Nocera Terinese
E senza che Amantea intervenga per dire tutta la verità.
Non ne parla l’amministrazione comunale, non ne parlano gli albergatori, non ne parlano gli ambientalisti.
Solo noi abbiamo evidenziato che se le acque del Torbido sono inquinate ci deve essere una ragione.
O sono immissioni abusive o sono inquinate le acque del Savuto che confluiscono nella grande vasca di raccolta che poi le avvia sui terreni per la irrigazione di quanto su essi coltivato.
Ed ecco la forte difesa del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese che ha fatto eseguire le analisi delle acque del Savuto e riscontrato la possibilità del loro uso.
Una indagine completa microbiologica e chimica
L’escherichia coli è pari a 2500 a fronte di un massimo di 5000!
Ma ancora più ottimali sono tutti i valori chimici relativi per esempio all’azoto( leggi concimi) nitroso, nitrico ed ammoniacale , ed i cui valori sono estremamente bassi a fronte di quelli ammissibili.
Ed altrettanto bassi sono i valori dello zinco, del rame, del piombo, del manganese, del ferro, del bario, del cromo, del cadmio, dell’alluminio
Ed è per questo che gli agricoltori della cooperativa guidata da Giuseppe Ruperto ci ha fornito i dati osservando che i loro prodotti sono di estrema qualità, tanto più per il mancato uso di prodotti chimici.
Giuseppe Ruperto presidente della cooperativa Le Macchie dichiara che nei circa 20 ettari posti in coltura dai soci si ottengono soltanto ortaggi biologici
“Viviamo già in un territorio martoriato ed anche supporre che le acque da noi usate possano essere inquinate crea problemi non solo a noi ma anche agli agricoltori che conducono i circa 500 ettari coltivati a cipolla rossa dolce.
Non lo diciamo solo noi, lo confermano anche Pietro Santo MOLINARO e Pietro BOZZO rispettivamente presidente e direttore della Coldiretti che ci segue costantemente a tutela del nostro lavoro e della qualità dei nostri prodotti”
Ne prendiamo e diamo atto, ma insistiamo sulla necessità di capire, di sapere, chi inquina e perché nessuno contesta tale inaccettabile comportamento.
E’ proprio il rispetto che portiamo a chi fa con amore e sacrifici il duro lavoro di agricoltore che ci induce a sollecitare chi di dovere a cercare le ragioni dell’inquinamento accertato dall’Arpacal!
Le acque del Torbido non si inquinano certamente da sole!
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Ci siamo. Parte il nuovo anno scolastico 2017-2018
Martedì, 12 Settembre 2017 23:00 Pubblicato in CalabriaDomani giovedì 14 settembre parte il nuovo anno scolastico 2017-2018
La prima campanella suonerà quest'anno per 279.798 calabresi.
E’ tutto pronto ormai per l'avvio dell'anno scolastico.
Per 16.495 di loro sarà la prima volta sui banchi di scuola alle primarie.
La provincia con il più alto numero di "esordienti" è Cosenza con 5.762.
Seguono Reggio Calabria (4.834), Catanzaro (2.990), Crotone (1.604) e Vibo (1.305).
I nuovi iscritti alle secondarie di primo grado saranno invece 18.949.
Ben 6.479 in provincia di Cosenza, 5.606 in quella di Reggio, 3.411 nel catanzarese, 1.838 nel crotonese e 1.615 nel vibonese.
Gli iscritti al primo anno delle secondarie superiori sono 21.282.
A farla da padrone, come indirizzo, è l'istruzione liceale, scelta dal 48% dei nuovi iscritti, con 3.407 studenti allo scientifico e 1.735 al classico.
Il 31% degli alunni che frequenteranno il primo anno delle scuole secondarie superiori della Calabria si è invece orientato verso l'istruzione tecnica, mentre il restante 21% ha scelto un indirizzo professionale.
Si noti la flessione dei nati come intuibile dal numero delle nuove iscrizioni.
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Amantea. Quanti danni provocati dalla forte mareggiata!
Martedì, 12 Settembre 2017 22:37 Pubblicato in Primo PianoUna forte mareggiata ha imperversato sul Tirreno cosentino già ieri giorno 11 settembre ed anche oggi.
Nella serata di ieri la casetta del lido dell’Hotel Santa Maria era stata danneggiata dalle onde e quel poco che ne restava era pendulo sulla spiaggia.
Stamattina non c’era più nulla e sulla sabbia si vedevano pezzi di legname.
Ma stamattina , alla luce del sole, non stavano bene nemmeno gli altri lidi.
Lo si può vedere dalle foto.
Anche qual che barca danneggiata.
Ma quello che ci sorprende è quanta spiaggia sembra sia venuta meno.
Decine di migliaia di mc di sabbia rubati dalle onde.
Alcune migliaia finite alla imboccatura del porto ancora una volta chiuso.
Una maledizione.
Come quella di Tutankhamon.
La maledizione che colpisce tutti i porti della città, da chiunque costruiti in qualunque epoca realizzati.
Peraltro le mareggiate hanno messo a dura prova quello che resta delle scogliere amanteane, ormai rimaste a nudo, e che si stanno dimostrando sempre meno idonee a tutelare le spiagge ed i beni su esse insistenti.
Valuti l’amministrazione comunale, non se, ma solo come documentare la gravità della situazione chiedendo finanziamenti idonei.
Una sola cosa positiva e che riteniamo sia da segnalare .
Ed è quella che il lungomare continua a resistere alle onde, svolgendo egregiamente il lavoro al quale è stato deputato.
Uno dei pochi, visti i danni che i marosi hanno fatto ad altri lungomare non idonei come il nostro.
Come non ricordare il progettista l’ingegnere Giuseppe Sposato!
Appena finita la mareggiata potremo fare un migliore e più completo resoconto.
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