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Redazione TirrenoNews

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“I cammini rievocano la storia e sono una meravigliosa occasione di scoperta dei territori, di coinvolgimento delle comunità, di dialogo interculturale e interreligioso.

E naturalmente sono una grande occasione di rilancio del turismo.

Con South Culture Routes, si ha possibilità di realizzare e di promuovere i Cammini religiosi, i Cammini storici, le Green road, le Ciclovie e altre formule di mobilità lenta”.

Al bando sono ammessi gli enti no profit strutturati in una delle diverse forme giuridiche, quali associazioni, fondazioni, comitati, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, ecc., aventi tra le finalità statutarie o regolamentari la promozione e gestione di attività in ambito culturale –turistico.(vedi in basso)

Il bando( art 3) mira alla identificazione, valorizzazione e fruizione di nuovi cammini in grado di captare l’interesse della domanda.

Non solo ma il bando( art 2) sollecita la creazione di reti di operatori, di partenariato e di relazioni tra i soggetti, istituzionali e non e terzo settore, della comunità locale.

E ‘ stato pubblicato nei giorni scorsi e scade il 29 settembre.

La dotazione complessiva di 250mila euro e permette il finanziamento di almeno 12-13 progetti fino al un massimo di 25 mila euro

Valuti l’amministrazione se sia possibile suggerire, stimolare, assistere, un progetto che colleghi la Chiesa dei Cappuccini, che oggi ospita la Madonna Micalizia, la chiesa di San Bernardino, quella del Carmine, la chiesa matrice, quella di sant’Elia, quella di san Francesco d’Assisi, quella di san Nicola di Mira e la chiesa di san Giuseppe.

Senza dimenticare gli straordinari insediamenti basiliani.

Un cammino da fare a piedi tra storia, arte, religione, panorami, comunità.

Non sarebbe male comunque farne preparare uno e chiedere il relativo finanziamento

Il futuro di questa città nasce da nuove idee, idee, idee,  da progetti , progetti, progetti e finanziamenti, anche piccoli e, magari, con la tassa di soggiorno.

Su! Aiutiamo il turismo amanteano, sul serio.

http://portale.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view_bando.cfm?1595

 

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Cosenza. “Liceo Fermi inagibile?” I dubbi di un tecnico.

Lunedì, 18 Settembre 2017 21:56 Pubblicato in Cosenza

Scrive l’ex assessore ed ingegnere Giulia Fresca:

“Mia figlia Odette, al primo anno di liceo scientifico, oggi ha aderito all’occupazione della sua scuola!

Detto così può sembrare uno di quei post senza senso che impazzano sui social e che invitano a rispondere: chi se ne frega! Chi mi conosce sa che non è così.

Chi mi conosce sa che ogni mia parola è pesata e, se il soggetto del post non è mia figlia ma il Liceo “Enrico Fermi” di Cosenza, credo che qualcuno salterà dalla sedia andando avanti nella lettura di ciò che sto per scrivere!

Solo lunedì scorso, prima dell’inizio della scuola, nella qualità di genitori, siamo stati invitati ad un incontro promosso dalla dirigente Greco alla presenza del presidente della provincia Francesco Iacucci e del Dirigente Delegato del settore Edilizia Scolastica provinciale, Ing. Claudio Carravetta (accompagnato dalle colleghe d’ufficio) per essere edotti sulle motivazioni che hanno indotto l’ente a considerare “inagibile” la sede di Via Isnardi del noto liceo cosentino.

Le parole del dirigente sono risuonate lapidarie: “Dalle prove eseguite dal consulente esterno nominato a febbraio 2017 è emerso che l’edificio non rispecchia le Nuove norme tecniche e presenta valori di vulnerabilità strutturale tali da non poter resistere nemmeno al peso proprio.

Per tale motivo abbiamo predisposto un secondo piano di indagine che ha dato conferma del precedente e sottoposto all’attenzione dei finanziamenti regionali un progetto riguardante l’adeguamento sismico dell’edificio per circa 7 milioni di euro.

Non avendo avuta la possibilità di recuperare strutture atte ad ospitare l’intero liceo, si è pensato, nel frattempo, di procedere con la suddivisione delle aule tra i diversi plessi ospitanti, sempre di competenza provinciale“.

Ebbene…a queste considerazioni non potevo rimanere in silenzio e dopo aver ascoltato gli interventi di molti genitori preoccupati per la didattica, il senso di appartenenza, la difficoltà a poter essere uguali agli altri liceali, io ho posto tre semplici domande alle quali non ho avuto risposte serie, convincenti e soprattutto tecniche. Le sottopongo alla stampa ed ai colleghi giornalisti che mi seguono:

1) Se le prime prove sono giunte a marzo-aprile (secondo quanto riferito da Carravetta), perché l’istituto è rimasto “agibile” fino agli esami di stato? Non si ravvedono forse gravi inadempienze e responsabilità (anche penali) da parte di chi sapeva che un qualsiasi evento, per esempio sismico, avrebbe messo a repentaglio e non solo a rischio, la vita di oltre 1200 persone?

2) Se è vero che la scuola, da sempre ha presentato “dubbi” di carattere statico, tenuto conto che Mario Oliverio fece sull’edilizia scolastica il suo punto di forza ed ammesso che Mario Occhiuto abbia preferito lasciar scorrere quattrini nei fiumi, dov’era l’Ufficio Prevenzione e Protezione della Provincia che doveva, indipendentemente dai presidenti, vigilare sulla qualità delle strutture scolastiche?

3) Ammesso che le prime due domande potessero ricevere una risposta soddisfacente, rimane il fatto che la struttura del Fermi non è crollata né sotto il peso proprio, né sotto il carico di oltre 1200 studenti che certamente non sono piume nè si muovono leggiadramente come ballerine… Una prova di carico continua e variabile che certamente avrebbe lasciato qualche segno importante tenuto conto che in tutti questi anni ci sono stati anche molti sisma e persino cospicui carichi di neve! Non si poteva forse intervenire con azioni consolidanti laddove si rendere necessario?

4) Infine la storiella delle Nuove Norme Tecniche per giustificare un incarico milionario ed un importante appalto da gestire: tutta l’Italia non è verificata rispetto alle nuove norme tecniche, e ciò è vero soprattutto in zona sismica e dopo gli eventi che hanno colpito il centro Italia nel 2009 e nel 2016! Affermare che una struttura siffatta non risponda alle nuove norme è come dire che tutta l’Italia deve essere tutta rasa al suolo!

Io invito fermamente alla chiarezza, alla serietà e soprattutto chiedo formalmente, questa volta da tecnico con oltre 22 anni di attività sul campo, di sottoporre all’attenzione degli esperti anche la relazione redatta dal collega esterno incaricato, affinché si definiscano criteri di sicurezza certamente meno allarmistici ed esasperati di quelli che si vogliono fare credere.

Appoggio fortemente la decisione di mia figlia, dodicenne liceale cresciuta in un ambiente tecnico serio e responsabile… invito quanti ritengano che bisogna evitare di lasciarsi strumentalizzare a chiedere formalmente conto di quanto sta accadendo con onestà intellettuale e verità nel rispetto delle responsabilità civili e penali nei confronti della comunità, non solo studentesca!

Grazie e quanti vorranno condividere il mio pensiero e, ragionevolmente, rifletterci su!

Giulia Fresca

Era davvero tempo che ci si interessasse dello stadio comunale.

E stasera 18 settembre si sono svolte le operazioni di semina del tappeto erboso.

Inizialmente si è proceduto a dissodare il terreno del campo.

Successivamente si è provveduto a modulare il piano con la tecnica del baule ( più alto al centro) così da facilitare lo scorrimento verso i lati più lunghi delle acque meteoriche e di irrogazione.

Poi si è concimato il terreno in modo da facilitare l’ impianto delle sementi.

E stasera un mezzo apposito ha provveduto alle operazioni di semina, andando avanti ed indietro sul campo bucando il terreno mentre apposita parte vibrante della attrezzatura rilasciava le sementi.

Nel mentre volontari dall’AC Amantea hanno proceduto con impegno ad eliminare manualmente i sassolini più grossi che erano emersi dal sottofondo drenante.

Da domani due abbondanti irrigazioni giornaliere, una di mattina presto ed una di sera tardi.

A controllare i lavori lo staff della società, allenatore Caruso compreso.

E così un’altra opera necessaria è fatta e si aggiunge all’impianto di illuminazione notturna.

Lo staff ci ha garantito che si continuerà a dare attenzione allo stadio, ma stasera abbiamo già visto che è stato eseguito il taglio dell’erba dentro la rete del campo.

Ora occorre dare attenzione alla “Pilicara” , cioè la patte ad est che è infestata da alte erbe per le quali probabilmente occorre la ruspa e quella della curva a sud.

Poi si opererà nello spazio dietro gli spogliatoi e sotto le tribune

E’ importante che si curi molto il campo che, in particolare nei prossimi mesi, per foto e possibili riprese video potrà essere l’emblema della città e non solo dello sport.

Volevamo suggerire infine all’amministrazione di utilizzare la parte superiore della tribuna per un impianto fotovoltaico a servizio dello stadio e del vicino palazzetto dello sport…

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