
Redazione TirrenoNews
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Sembra che avremo un inverno freddo e pieno di neve
Domenica, 01 Ottobre 2017 07:09 Pubblicato in Italia“Fatevi la provvista per l’inverno”, così gridava il carbonaio che un tempo passava per Amantea per vendere i suoi sacchi di carbone prima che arrivasse l’inverno.
Ma non tutti avevano i soldi per comprarlo.
Molti, così, andavano a prendere “gli orfanelli” sulla spiaggia lasciandoli poi asciugare davanti alle case.
Qualcuno con seghe ed asce tagliava i piccoli alberi
Qualcuno, infine, aspettava le grandi piene che portavano gli alberi fino al mare per procurarsi legna.
Uno degli inverni più freddi su certamente quello del 1956 quando nevicò anche a Roma.
Ora sembra che stia arrivando un freddo simile
Il mese più freddo e pieno di neve con molta probabilità sarà Gennaio 2018.
La previsione arriva da studiosi canadesi che stanno elaborando modelli matematici complessi.
Secondo tali modelli sembra che il prossimo inverno sarà caratterizzato da continue e persistenti ondate di freddo, sia polare sia russo-siberiano.
Non solo le regioni adriatiche e la Pianura Padana, ma anche la costa del Tirreno.
A gennaio temperature fino a meno 20 in moltissime città come Milano, Torino, Bologna e Verona. Meno 15 a Roma e meno 10 a Napoli.
La neve potrebbe cadere in modo molto abbondante, con record veri e propri sulle pianure del Nord, e sul mare come a Genova.
Ma anche Firenze, Roma, Napoli e perfino in Sicilia non saranno risparmiate.
Il responsabile dell’inverno gelido che ci aspetta è il Nino, ovvero il surriscaldamento delle acque del Pacifico che è in grado di influenzare le temperature dell’intero Pianeta: la sua debolezza finirà per determinare l’ingresso di correnti fredde provenienti dalla Russia.
Assisteremo dunque ad una caduta ripida ed inesorabile delle temperature, che toccheranno parecchi gradi sotto lo zero, soprattutto nelle zone del Nord Italia.
Il freddo comincerà a dicembre dal Triveneto.
Certo non si può parlare di previsioni vere e proprie, poiché manca troppo tempo all’inizio della stagione invernale, ma già si profilano alcune linee di tendenza, che serviranno a consolare coloro che stanno sopportando a malapena il caldo anomalo dell’estate 2017.
Potrebbe nevicare anche a Napoli e in Sicilia e persino in Sardegna.
L’inverno 2017-2018 ci farà tremare fino al mese di Marzo, ritardando così l’ingresso della primavera.
Secondo alcuni meteorologi l’inverno 2018 potrebbe restare nella storia come uno dei più freddi di sempre.
Non ci resta che attendere per conoscere gli sviluppi del clima e magari prendere qualche precauzione.
Cantiere Calabria. L’acqua! Più pagliette che soluzioni
Domenica, 01 Ottobre 2017 06:58 Pubblicato in CalabriaSi sono incontrati :
Mimmo Bevacqua presidente della Commissione ambiente della Regione
Domenico Pallaria dirigente generale ai lavori pubblici
Paolo Veltri Presidente del dipartimento di ingegneria civile dell'Unical
Giovanni Andiloro della Commissione nazionale risorse idriche
Marsio Blaiotta dei Consorzi di bonifica
Pietro Molinaro presidente regionale di Coldiretti
Paolo Tramonti segretario regionale della Cisl
Camillo Nola presidente di Confcooperative
Giuseppe Falcomatà sindaco di Reggio Calabria
Luigi Incarnato il commissario di Sorical
Roberto Musmanno dall'assessore ai lavori pubblici
Ecco che cosa è emerso:
I debiti dei Comuni dal 1987 ad oggi sono di 500 milioni di euro ( Incarnato).
Vengono immessi 425 milioni di mc di acqua, di cui 275 dalla Sorical, ma se ne fatturano ai cittadini 160 milioni. ( Incarnato)
Mancano alla contabilità circa 265 milioni di mc, pari al 62% dell’acqua immessa in rete, 265 milioni di mc di acqua che si perde per allacci abusivi e perdite di rete. ( Incarnato)
I cittadini pagano ai comuni solo il 50% delle fatture ( Incarnato)
La Sorical ha vissuto danni difficili, e non ha potuto completare gli investimenti, ora abbiamo riavviato alcuni progetti ma rischiano di saltare perché non si riescono ad incassare i 185 milioni di crediti verso i comuni ( Incarnato).
Signor Incarnato gli altri 315 milioni di euro di crediti verso i comuni ( 500- 185)che fine hanno fatto?
E comunque l'acqua si paga poco (Paolo Veltri)
Don Paolo. Voleva dire che l’acqua la paghiamo in pochi! E se la si facesse pagare a tutti, costerebbe di meno, vero?
Dobbiamo avviare l'installazione dei contatori di nuova generazione per far pagare la bolletta ogni due mesi (Paolo Veltri)
Don Paolo. Con contatori vecchi e nuovi pagheremmo sempre i soliti fexxi se i comuni non conducono una lotta serrata alla evasione tributaria ed ai furti di acqua, vero?
Dobbiamo controllare le perdite sulle reti comunali attraverso la delimitazione dei distretti idrici. (Paolo Veltri)
Don Paolo. Ci sembra pura teoria . Molti se non tutti i comuni hanno reti di distribuzione aberranti( valuti la idoneità dei serbatoi, per esempio) ed hanno collegato le tubazioni rendendo inesistenti i distretti
"La legge del '97 prevedeva 5 Ato. Con la legge 34/2010 la regione ha stabilito un solo ambito ma poi non è stata approvata una legislazione di settore”. (Domenico Pallaria)
Insomma dopo 13 anni inutili si riducono gli ambiti ottimali da 5 ad 1, cioè da provinciali a regionali. Come mai il ritardo e quale è la ragione vera di questa “trappola”.Ci viene il dubbio che tutto nasca dal tentativo di unificare la tariffa a livello regionale, come sembra rilevarsi dalla affermazione che:” Il Presidente Oliverio è determinatissimo a portare ad unità di intenti e di programmazione quello che era spezzettato in mille rivoli”
"Abbiamo costruito un organismo legislativo che riordina il sistema idrico integrato. Una legge può diventare una buona legge ma ciò dipende dalla capacità di essere operativi. Nel campo del sistema idrico noi costruiamo gli strumenti, voi- rivolto agli amministratori locali- gestite e dovete esercitare i controlli”.( Roberto Musmanno).
Professore ma se fossero stati capaci di gestire e controllare si sarebbe avuto un credito verso di loro di 500 milioni di euro? Ed una perdita di rete e furti di acqua del 62%?. E pagamenti pari al solo 50% .
"Siamo una regione agricola e produciamo cibo su 32 mila ettari di terra che devono essere irrigati. L'obiettivo è di irrigare anche con risorse pubbliche 50 mila ettari di territorio che produrranno 40 mila posti di lavoro" (Pietro Molinaro).
In Calabria esistono più terreni incolti che coltivati. Di chi sono? Perché non hanno cavato idonei pozzi? Non è un reato abbandonare alle erbacce tanta terra quando in Calabria ci sono migliaia di disoccupati? Perché non obbligare i proprietari a mettere questi terreni in produzione magari contribuendo alla copertura dei costi dei pozzi?
"Viviamo una situazione di sofferenza da Medioevo. È difficile spiegare ai miei concittadini che esistono problemi strutturali sui quali si sta lavorando, che l'acqua arriva per pompe di sollevamento che si rompono spesso, che esistono diverse situazioni di furti e di utilizzo spropositato per uso irriguo. Stiamo lavorando sull'utilizzo dell'acqua depurata per scopi irrigui, sulla realizzazione dei micro invasi sulle fiumare e sul completamento dei lavori della diga sul Menta. Tra le priorità la nascita del gestore unico pubblico che deve gestire il servizio senza produrre lucro".(Giuseppe Falcomatà)
Sindaco. Il gestore unico spiegherà ai reggini che l'acqua arriva per pompe di sollevamento che si rompono spesso? O spiegherà che esistono diverse situazioni di furti e di utilizzo spropositato per uso irriguo?.E che cosa vuol dire -utilizzo dell'acqua depurata per scopi irrigui-? Forse sversamento di acque inquinate sui terreni per evitare che il mare risulti inquinato?
Ci state prendendo in giro, vero?
La verità la leggiamo dalla dichiarazioni del segretario Tremonti «Per la Cisl è da valutare positivamente la scelta di indirizzo su un soggetto unico gestore, a capitale interamente pubblico (auspicabile in assenza di un partner privato che abbia le capacità tecnico-economiche necessarie), a cui affidare la gestione del Servizio idrico integrato, dalla captazione, alla distribuzione, alla depurazione, con contestuale riscossione dei tributi, al fine di garantire la continuità dei flussi finanziari necessari per la bancabilità degli investimenti e degli interventi e per consentire l’operatività e la gestione dei servizi produttivi».
Ecco il trucco, voluto e cercato spasmodicamente da Oliverio e sodali, incassare direttamente i tributi!.
Dai! Siate seri!
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Paola. Finalmente si comincia a comprendere che Aurea non funziona!
Domenica, 01 Ottobre 2017 06:45 Pubblicato in PaolaAurea nacque in Puglia dove si tennero le prime 6 edizioni di cui 4 a San Giovanni Rotondo e le 2 successive a Foggia
Poi nel 2010 la Regione Puglia decise di non concedere i 250 mila euro chiesti da Spazio Eventi per l’organizzazione della settima edizione, dando vita a un’iniziativa similare, la BitRel (Borsa internazionale del turismo religioso e dei cammini dello spirito) la cui prima edizione si è tenuta nel novembre 2010.
Sappiamo che in Puglia ad Aurea c’erano circa 100 tour operator specializzati - selezionati dall’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo Italiano - provenienti da 25 paesi di tutto il mondo.
Non sappiamo quanto si spende per Aurea in Calabria.
Sappiamo che lo scorso anno ( 2016) c’erano oltre 60 buyer provenienti da 20 Paesi europei e più di 200 operatori turistici.
Fino alla edizione del 2016 Aurea era la “borsa del turismo religioso e aree protette”
Nessuna informazione sui risultati per il turismo ottenuti grazie ad Aurea.
Nessuna analisi dei flussi turistici indotti, niente di niente
Nella edizione del 2017 ci sono stati 50 buyer internazionali specializzati nella pianificazione di viaggi religiosi, culturali e naturalistici. Meno, cioè dello scorso anno.
Ma non possiamo non notare che la Aurea calabro-pugliese è finita.
Non più turismo religioso e aree protette ma molto altro scelto per rivitalizzarla con nuovo ossigeno
Da quest’anno la Aurea diventa la Borsa del turismo aggiungendo al turismo religioso e delle aree protette molto altro, quasi tutto.
Solo per esempio elenchiamo qualcosa :
eccellenze religiose,
eccellenze culturali,
enogastronomia
eccellenze paesaggistiche
Centri religiosi di accoglienza
Luoghi di culto
Case di esercizi spirituali
Associazioni e Movimenti Ecclesiali
Itinerari e Cammini di Fede
Parchi Naturali
Siti Archeologici
Musei
Organizzazioni specializzate nei pellegrinaggi
Alberghi e Catene Alberghiere
Agriturismi e Bed & Breakfast
Residence e Ostelli
Insomma una vera e propria Borsa del turismo Calabrese
Finta ovviamente .
Perché le borse del turismo sono la somma dei paesi turistici, ognuno dei quali esprime la propria storia, la propria cultura, i propri tesori, i propri valori, il proprio sistema di ricezione, i propri depliants, la propria ospitalità.
Ma siamo lontani, molto lontani
Presidente Oliverio cominci a rendere pubblici i dati delle presenze alberghiere per comune e per mese.
Permetta ai calabresi di valutare se davvero la Calabria è bene amministrata.
Lo diciamo con franchezza . Ci pare che l’unica cosa positiva di questa Aurea sia stata la presenza della sottosegretaria al turismo Dorina Bianchi.
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