
Redazione TirrenoNews
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Una impresa di onoranze funebri occulta 400mila euro di ricavi
Lunedì, 02 Ottobre 2017 11:04 Pubblicato in Alto TirrenoLa Guardia di Finanza cosentina continua nella sua lotta alla evasione fiscale
Nell’occhio degli investigatori anche le imprese di onoranze funebri.
Un mercato continuo, senza flessioni ed esclusivamente in mano ai privati.
E così la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza scopre un’impresa operante nel settore delle onoranze funebri che ha omesso di dichiarare ricavi per quasi400.000 euro.
Compensi percepiti e non dichiarati, come detto, pari a circa 400.000 euro, con conseguente evasione delle imposte dovute per un importo che supera i 100.000 euro.
Sono stati effettuati controlli documentali, incrociati con i dati acquisiti dalle banche informatiche in uso al Corpo, specificatamente mirati.
Individuata una società dell’Alto Tirreno Cosentino che, pur offrendo sul territorio servizi funerari in regime quasi “monopolistico”, dal 2012 non risulta aver mai presentato alcuna dichiarazione fiscale.
Per ricostruire il significativo numero di prestazioni offerte ai clienti sono stati necessari rigorosi riscontri che, nella massima correttezza e trasparenza anche a beneficio e tutela del contribuente esaminato, hanno consentito di risalire al vero volume d’affari della società.
Nel corso dell’intervento sono emerse, altresì, violazioni agli adempimenti di natura amministrativa e sanitaria per le quali i Finanzieri hanno provveduto a contestare le previste sanzioni nei confronti dei responsabili.
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Ecco la truffa che vi scarica il credito del telefonino. Non rispondere mai ai seguenti numeri
Domenica, 01 Ottobre 2017 08:23 Pubblicato in ItaliaSpesso ci si comporta istintivamente o meglio quasi meccanicamente di fronte ad una telefonata che arriva sul nostro cellulare.
E magari non si riesce a leggere bene il numero che ci ha chiamati e che poi ha immediatamente chiuso.
Attenzione, può essere una trappola.
Non solo non bisognerebbe rispondere a certi numeri che ti chiamano sul telefono cellulare, e che non conosci, ma laddove si trovasse la chiamata tra quelle perse, è assolutamente sconsigliato farsi vincere dalla curiosità di scoprire chi si cela dietro quei numeri e richiamare.
Potrebbero prosciugarvi il credito a disposizione.
Lo ha divulgato la Polizia di Stato e riportato tra gli altri da Libero quotidiano online in queste ore, «il malcapitato riceve una telefonata da un numero che ha per prefisso 02 (Milano) che, però, appena viene accettata fa cadere la linea –hanno dichiarato gli agenti –. Essendo costretto a richiamare perché potrebbe essere una telefonata importante, la vittima non riceve alcuna risposta dall’altra parte, ma il suo credito inizia a diminuire in base al tempo trascorso in linea».
Sul momento, almeno: perché gli agenti al lavoro sul caso di questa ennesima truffa telefonica, hanno spiegato la dinamica dell’inganno ordito sulla rete, ribattezzato Spoofing, e che consiste nell’attivare un numero telefonico a pagamento gestito da un bot che, automaticamente, chiama gli utenti a caso per poi depredare automaticamente il credito telefonico a disposizione di quel contratto, qualora richiamato. Questo è quanto al momento è dato sapere, senza escludere peraltro la possibilità, paventata in queste ore dagli agenti della polizia, che la dinamica della truffa possa cambiare repentinamente modalità e schermi dietro ai quali si annida la beffa.
La lista dei numeri da non richiamare mai
Nel frattempo, però, ha fatto sapere la polizia e riporta come anticipato il sito di Libero, i numeri ai quali assolutamente non bisogna rispondere sono:
«+39 02 692927527;
+39 02 22198700;
+39 02 80887028;
+39 02 80887589;
+39 02 80886927».
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Maledetto punteruolo. Sta distruggendo tutto senza che alcuno prenda provvedimenti.
Domenica, 01 Ottobre 2017 07:38 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiMaledetto punteruolo. Sta distruggendo tutto senza che alcuno provveda a salvare non solo le piante ma anche il panorama della città.
L’ultima nobile vittima è la splendida ed unica brahea armata che era stata impiantata nel cortile della Manzoni e che era finita alle cure di Calabria Verde il cui personale certamente non aveva alcun esperienza in materia e che l’ha trattata come un albero qualsiasi.
Al tempo abbiamo scattato una foto ed abbiamo dovuto litigare per la gioia degli astanti che ci sembrava fossero sorpresi, indifferenti se non dalla parte di chi potava( era il caso di dire stroncava) la bellissima brahea ed in particolare con un “capo” operaio che voleva chiamare i carabinieri invocando la privacy( che strana e miracolosa parola che vorrebbe impedire di documentare) per il solo fatto che mi ero avvicinato per documentare il trattamento che a me da ignorante sembrava troppo violento.
Mi misi a gridare anche io dicendo che ero io che avrei chiamato i carabinieri chiedendo loro di accertare se il personale avesse capacità tecnica sufficiente per intervenire su una pianta così importante.
Solo nei giorni scorsi un esperto ci ha detto che la potatura fuori stagione ed eccessiva della Brahea Armata potrebbe essere stata la causa o concausa dell’ingresso , in essa, del punteruolo.
Avvenne quando sventolavano bandiere e venivano piantati fiori di cui non è rimasto quasi niente.
Sta di fatto che la brahea che aveva resistito al punteruolo, che finora ha ucciso decine e decine di palme, ora sta morendo e nessuno interviene per salvarla.
E pensare che Franco Vetere, noto come chi è riuscito a salvare la sua palma, si sia offerto di tentare e gratis.
Come se la brahea non fosse di nessuno.
Né della scuola, né del comune.
E che la brahea sia finita lo mostra il fatto che i punteruoli cominciano a sciamare alla ricerca di altre vittime.
Anche sul mio balcone ne ho visto e fotografato uno.
Eccolo.
Ma questa volta non l’ho schiacciato come le altre due o tre volte, no!
Questa volta l’ho fatto salire su un foglio bagnato con alcool al quale poi ho dato fuoco …
Se vi capitano tra i piedi non li spingete fuori dal balcone, continueranno a vivere ed a distruggere le nostre piante ed il nostro panorama.
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