BANNER-ALTO2
A+ A A-

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Stupro di Rimini, rito abbreviato per Guerlin Butungu

Mercoledì, 18 Ottobre 2017 15:24 Pubblicato in Italia

Il ventenne Guerlin Butungu usufruirà dello sconto di un terzo di pena. Protesta fuori dal tribunale.

 

Rimini, 17 ottobre 2017 - Rito abbreviato allo stato degli atti, 6 parti civili ammesse e prosecuzione del processo direttissimo al 10 novembre per Guerlin Butungu, il 20enne congolese arrestato dalla squadra mobile di Rimini per avere violentato la giovane polacca e la transessuale peruviana nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorsi a Miramare.

 

Quella stessa notte venne anche picchiato con violenza un amico della giovane dell'Est.

Il Tribunale collegiale, presieduto dal giudice Silvia Corinaldesi - dopo aver sciolto il nodo sulla scelta del rito direttissimo su cui la Procura ha presentato una memoria e ammettendolo sui punti in cui la confessione di Butungu era piena - ha accolto la richiesta della difesa di procedere per tutti i capi di imputazione per evitare una doppia condanna al congolese.

Il 20enne - come dai capi di imputazione - risponderà in abbreviato, usufruendo dello sconto di pena di un terzo previsto per legge, di violenza di gruppo sulla turista polacca e la transessuale peruviana, della rapina ai danni del turista polacco, amico della ragazza violentata in spiaggia sempre la notte del 26 agosto, di rapina e violenza sessuale nei confronti di una turista il 12 agosto scorso, e delle rapine ai danni di due ragazzi italiani.

Come parti civili, oltre ai due ragazzi polacchi e la transessuale peruviana, si sono costituiti il Comune di Rimini, la regione Emilia Romagna, l'Ausl Romagna e l'associazione Butterfly anti violenza e anti stalking.

La decisione della Corte riminese è arrivata alla fine di una mattinata aperta con una manifestazione degli attivisti del Movimento dalla parte delle donne e delle Vittime che hanno srotolato uno striscione davanti ai cancelli del tribunale con la scritta 'Giustizia per le vittime' urlando poi in aula «assassino, massimo della pena».

Da Il resto del Carlino

Balbuzie come combatterla?

Mercoledì, 18 Ottobre 2017 11:11 Pubblicato in Italia

Riceviamo e pubblichiamo:

Da oltre vent’anni, il dott. Antonio Bitetti ha introdotto nel nostro Paese un modello interpretativo e terapeutico decisamente innovativo, riguardo alla cura della balbuzie:

l’Approccio Integrato. Da sempre, la balbuzie viene curata con modelli rieducativi del linguaggio, basandosi su concetti periferici, dato che l’aspetto finale del problema, risulta essere la difficoltà a parlare normalmente come tutti gli altri. Ma, è importante sottolineare che il balbuziente, bambino ragazzo o adulto che sia, nel chiuso della propria stanza, parla benissimo, non manifesta nessun tipo di difficoltà di linguaggio.

 

Questo, ha spinto il dott. Bitetti ad approfondare quelli che sono i veri motivi che stanno alla base di questo diffuso disturbo, che ricordiamolo, interessa il 2-3 % della popolazione nazionale.

 

In una recente intervista da lui rilasciata ad una emittente televisiva spagnola, la giornalista ricordava che in Spagna esistono almeno 800.000 persone affette da balbuzie.

Il balbuziente sa molto bene quello che intende dire, ma non riesce ad esprimerlo in maniera fluida e serena, come invece fa la stragrande maggioranza della popolazione.

 

A questo punto, è naturale chiedersi del perché il balbuziente ha difficoltà di linguaggio quando si relaziona con gli altri, ed invece non balbetta quando è da solo. La risposta non può essere semplice e banale, poiché investe quegli aspetti cognitivi, emotivi e relazionali che il linguaggio ha in se.

Attraverso il linguaggio gli esseri umani creano collegamenti, esprimono emozioni, idee, progetti e quindi, noi tutti riconosciamo il valore intrinseco di questo potente strumento. Il linguaggio ha una base strutturale o genetica e una base acquisita, di tipo culturale o ambientale( N. Chomsky).

 

In età infantile il bambino vive una fase importante nel suo delicato periodo evolutivo ed è chiamata fase del balbettìo, in cui il bambino si cimenta nella ricerca migliore possibile per far convergere aspetti strutturali e aspetti culturali.

Lo stesso avviene nella deambulazione, il bambino impara gradualmente a coordinare i suoi movimenti, in funzione di una serie di prove ed errori, anche sulla base di un processo di rafforzamento del proprio sistema muscolo-scheletrico. Una volta acquista l’intera sequenza, il bambino saprà camminare da solo e senza l’aiuto dei grandi. Il linguaggio segue la stessa logica, ma a differenza dell’attività motoria, il linguaggio ha una importante valore relazionale, poiché attraverso di esso siamo capaci di estrinsecare emozioni, a volte, in alcune esperienze negative o traumatiche, anche a forte valenza aggressiva.

Queste ricerche del dott. Bitetti, che peraltro è autore di tre libri sulla balbuzie ( 2001,2006, 2010) l’ultimo tradotto anche in inglese e tedesco, si sono concentrate sul meccanismo del controllo emozionale e nel caso di chi è affetto da balbuzie, diventa un controllo della parte periferica del linguaggio, ossia, la parola. La stragrande maggioranza della popolazione non controlla la parola mentre parla, sa che sarà un processo automatico, così come avviene nella deambulazione. Nessuno si sognerebbe di controllare e di verificare i movimenti delle gambe durante una passeggiata o durante una corsa, se lo facessimo, rischieremmo di bloccarci o di condizionare fortemente l’attività spontanea.

Pertanto, è il controllo il vero elemento negativo di chi balbetta ( A. Bitetti, Emozioni, Comportamento e Controllo,2016) ed è un aspetto appreso da bambino, in concomitanza di eventi a forte valenza negativa, quale la nascita di un fratellino, la conflittualità tra genitori o esperienze diverse in cui predomina frustrazione e conseguente aggressività. Se lasciato libero di consolidarsi, a lungo andare, il meccanosmo del controllo può creare un disturbo cronico, comunemente chiamato balbuzie.

Se mantenuto attivo, questo disturbo rischia di compromettere la normale crescita relazionale ed emotiva del bambino, fino a fargli acquisire da adulto, quello che il dott. Bitetti definisce: “l’abito del balbuziente”. La balbuzie, o meglio il balbettìo, nelle fasi iniziale è un meccanismo adattativo che dovrebbe essere abbandonato in tempi brevi, ecco perché è necessario intervenire precocemente, soprattutto prima del periodo adolescenziale, ancora meglio prima che si cronicizzi in maniera definitiva.

L’approccio Integrato è una terapia d’avanguardia, una tecnica risolutiva, nel vero senso della parola. Non ç’è terapia più precisa e profonda di questa, proprio perché va nella giusta direzione, che è poi quella di risolvere i delicati meccanismi interni ed esterni del problema. La divulgazione dei libri sulla balbuzie sono un completamento di un processo di approfondimento, di un disturbo che non va assolutamente sottovalutato.

Il dott. Antonio Bitetti, inoltre, ha esteso il suo modello di intervento di cura anche in maniera preventiva, in quei bambini al di sotto dei 4-5 anni, che hanno mantenuto attivo il balbettìo, ma non possono essere definiti bambini balbuzienti. Questa estensione del suo Approccio Integrato è una conquista e una novità assoluta nel panorama nazionale e si rivolge ai genitori che vorrebbero intervenire in tempi rapidi, ma non ricevono risposte adeguate da nessun ambito in Italia.

Dott. Antonio Bitetti

Via Sant’Antonio, 5 “ Palazzo Schuster”

20122 Milano

NUMERO VERDE: 800029714

Cell. 3393161317

Nelle primissime ore della mattina del sette ottobre, poco dopo le 10, abbiamo postato l’articolo dal titolo “Il Catocastro “nero” ed il mare “nero”, corredato dalle foto delle acque nere del fiume Catocastro e delle acque nere antistanti la foce.

 

Nell’articolo sottolineavamo l’impegno del corpo di Polizia municipale, due agenti del quale era stati alla foce del fiume e si accingevano a risalirlo per capire il punto di immissione.

Più tardi il comune evidenziava che non era stato possibile rilevare il preciso punto di scarico, ma anche di essersi “subito attivati per il tramite del Comando dei Vigili Urbani e, d’intesa con la Procura della Repubblica, abbiamo prelevato dei campioni del materiale sversato che lunedì sarà consegnato all’Arpacal, per le necessarie analisi”.

La nota concludeva ringraziando il Maresciallo Avolio dei carabinieri Forestale per essersi recato sul posto prontamente per un sopralluogo e lanciando l’ipotesi che potesse trattarsi degli effetti del “ dilavamento di zone bruciate”

 

L’amministrazione si impegnava a tenere la popolazione aggiornata sugli sviluppi.

Giorno 10 ottobre, infine, il comandante della PM locale certificava l’avvenuto prelievo delle acque e l’invio all’Arpacal.

Fintanto non sapremo che cosa e chi abbia inquinato il Catocastro ed il nostro mare saremo preoccupati.

Sono inaccettabili queste continue violenze al nostro ambiente ma è ancora più inaccettabile la sostanziale indifferenza della società civile amanteana.

Ora l’Arpacal cortesemente ci informa che gli esiti delle indagini sono stati acquisiti dalla competente procura della repubblica di Paola e che essi saranno resi pubblici non appena i giudici daranno la necessaria autorizzazione

Possiamo, così, supporre che non si tratti di nerofumo.

Curiosi e preoccupati ringraziamo ed aspettiamo.

Appena possibile vi faremo sapere.

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy