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Una barca si arena nel porto di Amantea
Domenica, 22 Ottobre 2017 00:04 Pubblicato in Campora San GiovanniSu Amantea esiste una maledizione. Non può essere diversamente.
Ed è quella che i suoi porti sono sempre destinati ad insabbiarsi.
Non sappiamo se, come le maledizioni romane, sia stata lanciata da qualcuno che voleva male alla nostra città.
( Nella antica Roma, attraverso un rito ben preciso, si consacrava alle divinità infernali la persona oggetto del proprio odio: un rivale in amore, un concorrente nelle competizioni sportive (come nel caso riportato sopra), un avversario nei commerci e magari, perché no, anche nella lotta politica; o più semplicemente uno che ci stava sulle scatole in maniera irresistibile.
Era sufficiente una lamina di piombo sulla quale si scriveva il nome dello sfortunato, con una certa cura, affinché la maledizione potesse risultare della maggiore efficacia possibile. Così, e non certo per spirito di pignoleria, si consacravano agli inferi anche specifiche parti del corpo. Di solito la lingua, ma anche le mani, i piedi, orecchie, cervello, polmoni; ultragettonati erano l’intelligenza e l’anima stessa.
Poi si inseriva la lamina in un anfratto, una cavità. Sovente un sepolcro, più di rado un pozzo, oppure un tempio o una sorgente d’acqua calda. Del resto è noto, le divinità degli inferi stanno “sotto”. Alla fine del procedimento, la lamina veniva saldamente assicurata mediante un lungo chiodo che la attraversava tutta).
Poco importa se si tratti di un progetto sbagliato.
Anche questo può essere inteso come una maledizione.
Come non parlare di maledizioni di fronte alla foto che mostra la barca che oggi 21 ottobre si è arenata all’ingresso del porto?
Come nelle favole quello che ha colpito i porti di Amantea nei secoli è ancora peggio di una maledizione, sembra addirittura un incantesimo malefico, per attuare il quale non è sufficiente essere ben motivati ma è anche necessaria una certa dose di sadismo e di crudeltà mentale che non tutti i posseggono.
Solo che nelle favole prima o dopo c’è una figura altrettanto magica, talvolta vestito di azzurro e su un cavallo bianco che scioglie il maleficio, libera dall’incantesimo, sveglia il bene, vince il male.
Ci sarà mai un principe azzurro capace di svegliare questa città dormiente in quasi tutte le sue cose?
Riusciremo mai ad avere un porto che non si insabbi e dove le barche possano entrare ed uscire liberamente per goder del nostro mare?
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E’ difficile accettare la morte.
E’ difficile, perfino, accettare quella morte che giunge dopo una vita terrena di sofferenze.
Una vita dove ogni giorno occorre trovare il coraggio di vincere il male , od almeno di resistere al male, una vita dove giorno dopo giorno occorre cercare la speranza che ogni domani sia migliore, più sereno, più dolce.
Una vita difficile da vivere , ma dove si diventa angeli giorno dopo giorno.
Resta, forse, la fede nell’al di là.
La fede in un posto, cioè, dove non esiste il dolore, dove tutto è amore, solo amore.
Un posto non certo ambito, e, comunque, da raggiungere il più tardi possibile.
Ma è ancor più difficile comprendere la morte degli angeli.
Quegli Angeli come Simona che abbiamo vista accompagnata per un breve tratto dai palloncini che si sono librati verso il cielo.
In mezzo, a loro uno stuolo infinito di cherubini che le tenevano le mani, la giovane amanteana che ha avuto solo dolore ma che pur riusciva a sorridere.
Ti abbiamo vista in tanti giovane e candida amica viaggiare verso la tua destinazione, quel Paradiso che da oggi è ancora più ricco, con la tua presenza.
So che eri tra noi e che hai visto le calde lacrime che hanno bagnato le gote di tanti presenti, muti nel loro dolore.
So che hai sentito le parole della lettera d’amore fraterno di una delle tue amiche.
Noi ci siamo commossi e abbiamo spinto via il magone che ci stringeva il cuore con un applauso liberatorio.
Lo stesso applauso che ti abbiamo tributato quando siamo rimasti tristi, inani, senza vita, lì davanti alla chiesa di San Bernardino, quando ci hai lasciati per il tuo ultimo percorso terreno.
Amantea non ti dimenticherà Simona.
Resterai il monumento della sofferenza ed insieme della dolcezza.
A te, per quanto tu non ne abbia bisogno, il paese eleverà le sue preghiere.
Sono il tardivo segno dell’amore che avremmo voluto e dovuto tributarti.
Addio, Simona.
O forse solo arrivederci, se sapremo avere i tuoi stessi meriti nel procurarci il Paradiso.
Congresso PD Amantea: “Enzo Giacco riconfermato Segretario”
Sabato, 21 Ottobre 2017 21:12 Pubblicato in Primo PianoRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:
“Si è svolto in data 20 ottobre 2017 – nella sede del Circolo “Moro-Berlinguer” – il Congresso del PD Amantea per l’elezione del Segretario del Circolo cittadino, del Direttivo, del Segretario provinciale e dei membri dell’Assemblea provinciale.
I lavori si sono svolti alla presenza della garante nominata dalla Commissione provinciale per il Congresso Eleonora Ienaro.
Dopo l’elezione della presidenza del Congresso – composta da Antonio Veltri, Antonio Chiappetta, Laura Pagliaro, Giovanna Buffone e Stefano Spina – sono state presentate le linee politiche organizzative dei candidati alla Segreteria provinciale ed alla Segreteria del Circolo.
Ha aperto i lavori la lunga relazione del Segretario uscente Enzo Giacco – con la quale ha riproposto la sua elezione alla guida del Circolo - che ha voluto tracciare un quadro dei passi in avanti fatti dalla Sezione di Amantea nei due anni di lavoro del nuovo gruppo dirigente: «due anni fa, abbiamo preso in mano un Partito ridotto alle macerie – ha dichiarato Giacco – ed oggi, grazie al prezioso lavoro di tutto il gruppo dirigente, il PD ha una sua rappresentanza in Consiglio Comunale, con un gruppo consiliare composto da tre consiglieri, di cui due con ruoli di governo.
Un Partito al quale viene riconosciuto un ruolo in città e non solo.
Questo è il risultato di un lavoro che viene da lontano.
Il lavoro fatto da un gruppo dirigente che ha creduto e crede in quello che fa.
Che crede nel fatto che il Partito nella società ha una funzione ben precisa: quella di farsi interprete delle istanze che dalla società provengono, partendo da chi vive condizioni di maggiore fragilità, e quello di filtrare gli interessi e metterli in comunicazione con le istituzioni, promuovendo la necessaria connessione sentimentale tra le istituzioni, il Partito e la comunità.
Ritengo che proprio questa sia stata la motivazione nobile del gruppo dirigente di questo PD. Penso che l’opportunità che abbiamo oggi - quella di poter essere più incisivi nel dare il nostro contributo per cambiare Amantea - sia il risultato di questo lavoro, di questa credibilità coltivata con sacrificio e dedizione».
I votanti sono stati complessivamente 165.
Ed alla fine l’esito del voto è stato eloquente: Enzo Giacco, con 159 preferenze, è stato rieletto Segretario del Circolo “Moro-Berlinguer” di Amantea.
Per quanto riguarda il Segretario provinciale, 140 sono le preferenze ottenute da Guglielmelli, mentre 23 quelle della candidata Donato.
Durante i lavori del Congresso si è provveduto ad eleggere anche il Direttivo del Circolo ed i membri dell’Assemblea provinciale.
In chiusura dei lavori grande soddisfazione è stata espressa dai componenti del gruppo dirigente per aver contribuito a scrivere un’altra bella pagina di democrazia e partecipazione.
PD AMANTEA
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