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Redazione TirrenoNews

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Da tantissimi anni appena scesi nella Stazione Termini di Roma da un treno di primissimo mattino potevi scorgere decine di fagotti pieni di umanità sui marciapiedi.

Cartoni per terra e qualche coperta.

Posti riservati da anni sempre alle stesse persone fino a quando erano in vita o non decidevano di trasferirsi in qualche altro luogo.

E quando uscivi da uno degli accessi laterali della stessa stazione Termini di Roma era impossibile non imbattersi in decine e decine di altri fagotti umani

Ora l’albergo sotto il cielo è stato chiuso e decine di persone sono state sfrattate

“Tende, giacigli e alloggi di fortuna ricavati in alcune autovetture utilizzate come dimora, ma anche per bivacco ed incontri appartati con le prostitute.

E' il chilometro dei 'barboni', dove i senza fissa dimora che gravitano nella zona della stazione Termini sono soliti passare le loro notti.

Proprio nell'area dello scalo ferroviario dell'Esquilino, su disposizione del Comandante del Corpo di Polizia Locale, Diego Porta, gli agenti della municipale hanno effettuato una operazione di bonifica.

L'operazione ha riguardato l'area che si sviluppa su via Marsala, via di Porta San Lorenzo e largo Sisto V. Sul posto gli agenti del Pics (Pronto Intervento Centro Storico), insieme ad altro personale del nucleo Termini.

Con il supporto di AMA sono stati rimossi circa 30 tra giacigli e tende disseminate lungo il percorso a ridosso delle Mura Aureliane.

Nei portici della struttura ferroviaria, sui marciapiedi adiacenti sono state identificate 12 persone alle quali è stata offerta assistenza, dalle stesse rifiutata.

Tutto il tratto di circa un chilometro è stato oggetto di pulizia e sanificazione, con la rimozione di circa 12 metri cubi di rifiuti.

Sono state rimosse anche vetture abbandonate, usate per il bivacco notturno e la prostituzione.

Roma today

Cetraro sequestrato impianto fotovoltaico

Lunedì, 30 Ottobre 2017 21:37 Pubblicato in Cetraro

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, coadiuvati da quelli della Compagnia di Paola, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Paola su richiesta della Procura, di un impianto a concentrazione solare per la generazione di energia termica ed elettrica che serve l'ospedale di Cetraro "G.Iannelli".

Dalle indagini, coordinate dal procuratore di Paola Pierpaolo Bruni e dal pm Valeria Grieco, cui hanno collaborato funzionari della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, è emerso che l'area è situata all'interno del vincolo paesaggistico e in zona sismica.

Pertanto sarebbe stato necessario chiedere specifiche autorizzazioni.

Una ambientale ed una sismica

Cinque le persone denunciate alla Procura

Due funzionari dell'Asp di Cosenza, committente dei lavori.

Tre responsabili della progettazione e dell'esecuzione dei lavori per violazioni alla normativa paesaggistica e sulla regolamentazione edilizia.

L'impianto è stato realizzato su un'area di 3000 metri quadrati.(Ansa)

Vi parliamo di quando la festa di Halloween in Calabria era solo la festa delle streghe.

La nonna quasi centenaria è ancora agile in casa e nel vicino orto.

Attiva, lucida, bella e serena, risponde alla nostra domanda:

“Quando eravate bambina facevate anche voi le zucche intagliate con dentro la candela?”

Sorride dolcemente, come ci viene sollecitato alla memoria un fatto antico, ormai quasi dimenticato ma ancora bello, e scuote lievemente la testa.

Poi mi guarda e sempre sorridendo aggiunge“ Noi eravamo molto poveri e non ci potevamo permettere di sprecare una zucca con la quale mangiavamo per diversi giorni “

Ed infine conclude” Ma anche a me piaceva vedere di sera le zucche intagliate con il viso di una strega, con dentro la carta velina rossa e la candela od il lumino e che venivano esposte davanti a certe case. Ne avevo paura e tenevo sempre stretta la mano della mamma.

Poi non ne ebbi più paura, anzi mi piaceva vederle ogni anno a fine ottobre.

E quando fui più grande ed ebbi modo di avere anche io la rara carta velina rossa, la feci anche io e la esposi sulla finestrella ovale sotto il tetto”

La ringrazio, le sorrido ed insisto: “Ma che cosa significava?”

“ Allora non lo sapevo e credo non lo sapesse nessuno. Era una tradizione come la vamparita .. quella che si faceva nella notte di San Giovanni.

Qualche tempo dopo un uomo colto mi spiegò che era una festa per far paura all’inverno che stava per arrivare.

L’inverno era il periodo più difficile da passare perché c’era poco da mangiare, pioveva e faceva freddo, e così volevamo che arrivasse il più tardi possibile o che passasse prima possibile”.

Mi sorprende ed allora un po’ stupidamente le chiedo “ Vuoi dire che la strega nella zucca aveva un valore apotropaico?”

Mi guarda sorpresa, anzi un po’ infastidita per il termine che non comprende.

Mi scuso e le dico “ Perdonami, questa parola indica una cosa che serve per allontanare il male”

Sgrana gli occhi e dice “ Si, si. Con la strega e la luce rossa volevamo vincere il buio dell’inverno e se non proprio vincerlo almeno allontanarlo.

Era una strega buona, come la Befana che portava doni ai bambini, come i Re Magi li portarono al bambinello.

Adesso so che è diventata una festa importante come quella di Babbo Natale. Di più non so. So però che era una festa di noi contadini.

E come noi veniva da un lontano passato.

E poi la strega serviva per tenere lontani gli spiriti malvagi che fanno ritorno nel regno dei vivi ed un po’ per ricordare e celebrare i morti.

Sai i morti sono sempre vicini a noi, molti sono buoni, ma non tutti”

Davvero resto sorpreso per questa lezione di storia calabrese ed un po’ amanteana poi la saluto dicendole “ Grazie nonna sei stata preziosa”

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