
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Amantea. Il centro storico cade a pezzi? Ecco la soluzione possibile
Domenica, 19 Novembre 2017 22:31 Pubblicato in Primo PianoIl centro storico di Amantea cade a pezzi?
Purtroppo è la verità, la triste verità.
Che fare , allora ?
Continuare a farlo cadere restando vani, vuoti, inutili, inani e facendo finta di non sapere, di non vedere, di non aver capito, di non aver ricevuto comunicazioni o segnalazioni, di non avere i finanziamenti pubblici richiesti?
Può essere una soluzione, soprattutto per una politica inetta ed incapace.
Ma piano, piano Amantea perderebbe a pezzi la sua storia, il suo centro storico.
In modo irreversibile , definitivo.
Solo ad Amantea ogni politico può dire “ ma chi me la fa fare a litigare con i proprietari?”
Già!
Ma così potremmo dire “Chi me la fa fare a lottare contro la mafia ed il malaffare?
Ed ancora, chi me la fa fare a creare sviluppo per la città, a creare futuro per i giovani, a creare sicurezza per gli anziani, eccetera ?.
Allora tutti zitti. Come in passato.
Tanto la gente non parla, non si lamenta, la cultura dorme, i turisti nel centro storico non ci vanno.
Già come Andarci se le case sono pericolanti e tra l’altro molte stradelle sono chiuse!
Ce ne sono già quattro, quella Via Duomo nei pressi delle Casa sciollate, quella che da casa Mirabelli porta a San Francesco, quella che dal ponte azzurro porta alla chiesa di San Nicola di Myra, quella che da casa De Simone portava al castello.
Sono la conferma che la politica ad Amantea è orientata a “lassez faire” a nin fare nulla.
Una stradella chiusa in più sarebbe la ulteriore conferma che la politica di tutela del centro storico ad Amantea ancora deve nascere!?
Me la piglio con la politica, ma gli amanteani per taluni versi siamo peggiori!
Anche noi inani, omissivi, silenti.
Ma cosa fare? Anzi si può fare qualcosa?
Certo.
Tanti altri comuni lo hanno fatto e lo stanno facendo.
Cosa? Semplicissimo.
Il consiglio comunale deve deliberare ( facile sia alla unanimità) la volontà di recuperare il patrimonio abitativo del centro storico ed iniziare la sua riqualificazione urbana.
La giunta dovrà emanare una direttiva agli uffici disponendo la emanazione di ordinanze di messa in sicurezza e di recupero degli edifici inabitabili o crollati, intimando alternativamente o la messa i sicurezza a cura dell’ente, ma con aggravio di spesa al proprietario, o la cessione gratuita al comune.
Certamente non si potrà o dovrà fare la demolizione a spese pubbliche, come è successo!
Appena ricevuta la donazione il comune emanerà un bando di cessione ad un euro dei beni a coloro che si impegneranno alla messa in sicurezza dell’immobile.
Ovviamente sarà chiesta una fidejussione a garanzia dell’impegno.
Chissà che esista gente nel mondo che voglia apprezzare quasi ogni sera i nostri meravigliosi tramonti, avere la visione dell’azzurro del mare sotto i propri piedi, le Eolie e talvolta la Sicilia, leggere la storia di Amantea sui muri del centro storico, eccetera…..
Le foto mostrano Catocastro. Una parte ristrutturata meravigliosamente, una parte abbandonata.
Gli amici del Centro Storico
Etichettato sotto
Oliverio si incatena, Mascaro fa lo sciopero della fame, Minniti fa l’indiano.
Domenica, 19 Novembre 2017 22:01 Pubblicato in CalabriaMa che succede a questa nostra Calabria?
Oliverio annuncia che si incatenerà davanti al Parlamento se il governo non manderà via Scura.
Non è tanto per Scura quanto perché andando via la sanità passerà nelle sue mani.
Stanno arrivando le elezioni politiche e senza potere si resterà fuori.
A dargli man forte anche Enza Bruno Bossio (che ora vede il bicchiere mezzo vuoto!) e che non si incatena ma proprio oggi dichiara:
“La giusta e sacrosanta protesta degli amministratori e dei cittadini dell’alto Ionio cosentino, è una ulteriore dimostrazione di quanto sia necessario il superamento dell’attuale gestione commissariale della sanità calabrese”
Secondo la parlamentare “il commissario Scura è omissivo e inadempiente due volte: la prima verso la sentenza del Consiglio di Stato del 2015, la seconda verso il decreto 30 del 2016 da egli stesso emanato”.
Poi prosegue “Entrambi gli atti dispongono la riapertura del presidio ospedaliero di Trebisacce su questa vicenda il Consiglio di Stato ha fatto addirittura ricorso alla diffida nei confronti del commissario Scura.
Infatti attraverso una specifica ordinanza pubblicata il 25 ottobre u.s. ha dovuto prescrivere i termini entro i quali il commissario regionale dovrà provvedere all’attivazione di un efficace procedimento di riapertura dell’ospedale.
Scura è obbligato a procedere al ripristino dei servizi ospedalieri risalenti allo status quo ante e ad attivare in tempi rapidissimi, un efficiente pronto soccorso h 24. D’altra parte il Consiglio di Stato evidenzia una clamorosa pratica di malagestione amministrativa che non può passare inosservata e non essere valutata nella sua gravità dalla ministra Beatrice Lorenzin”.
“Non è possibile che, ancor più alla luce dei diversi pronunciamenti del Consiglio di Stato, il Governo continui ad attardarsi dal prendere atto del fallimento della gestione commissariale. Le sentenze dell’organo extragiudiziale, a partire da quelle relative agli ospedali di frontiera di Praia a Mare e Trebisacce, infatti danno corpo alla richiesta avanzata dal tavolo interministeriale al Governo nazionale di attivare la procedura di sostituzione del commissario per non aver realizzato gli atti indicati nel Piano di rientro e nel mandato commissariale e per le difficoltà registratesi in sede di verifica e monitoraggio nell’attuazione del piano stesso”.
Che si tratti di un effetto delle prossime politiche?
Nessun problema per il Poliambulatorio di Amantea al quale ormai hanno tolto quasi tutto( speriamo non ci tolgano anche il laboratorio di analisi cliniche).
A Lamezia Terme, invece, il sindaco di Paolo Mascaro ha annunciato lo sciopero della fame per protestare contro l’avvio dell’iter di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose all’indomani del lavoro della Commissione d’accesso. Mascaro lamenta di essere stato ignorato nel momento in cui ha chiesto di chiarire la sua posizione e passa dunque a questa clamorosa protesta. Che sembra chiaramente rivolta al ministro degli Interni Marco Minniti, il quale evidentemente sta cercando di fare l’indiano.
Ecco il testo del suo comunicato stampa.
Ad oggi è risultata vana ogni richiesta di essere sentito a chiarimento su qualsivoglia atto, provvedimento o comportamento che possa aver destato dubbi su possibili infiltrazioni o condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
Non può, però, essere calpestato il diritto del rappresentante di una comunità a fornire il proprio contributo nell’ambito di attività ispettiva e di indagine che ha riflessi di straordinaria importanza sul territorio.
Ritenendo ingiusto il comportamento ad oggi tenuto, ed avendo la responsabilità di tutelare in ogni modo la mia città cercando di impedire che a causa del detto mancato contributo possano essere in ipotesi frustrate le legittime aspettative di una collettività ad essere governata dai rappresentanti democraticamente eletti, da lunedì 20 novembre attuerò sciopero della fame sino al momento della mia audizione, assumendo in tale periodo solo sostanze liquide.
NO! Scura in questo caso non c’entra niente. Le prossime elezioni invece si!
Etichettato sotto
Incredibile ma sembra che nessuno legga le delibere comunali!
Domenica, 19 Novembre 2017 21:52 Pubblicato in PoliticaE’ stata pubblicata la delibera n 65 del 14 novembre 2017, quella con la quale la Giunta ha deciso di costituirsi in giudizio davanti al TAR per resistere nella causa promossa da Manfredi Ginevra.
Si tratta, come ben noto, di una casa popolare che è stata recuperata all’ente comune con ordinanza, n 73 del 19.7.2017 emessa dal responsabile dell’ufficio urbanistica.
Perché diciamo che nessuno le legge?
Semplice.
In nessuna parte della delibera è stato indicato il nome dell’avvocato incaricato della difesa del comune.
Perché questo mistero?
Scelta o dimenticanza?
Crediamo dimenticanza, anche perché nella delibera leggiamo che il legale “ si è reso disponibile all’incarico stesso per un compenso di euro 500….”
Segnaliamo, però, una cosa positiva quale è quella che questa delibera non ci sembra che rechi le solite “farfalle” ortografiche.
Ovviamente la delibera dovrà essere integrata.
Non vorremmo, però, che questo possibile ritardo incida sulla difesa.
Etichettato sotto