
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Amantea, a breve i bacini di San Bernardino( i piatti) torneranno in sito.
Venerdì, 01 Dicembre 2017 22:07 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaSulla facciata a cuspide della chiesa oggi si notano gli incavi dove sono stati collocati bacini di ceramica disposti a forma di croce.
Si tratta di preziosi lustri ispanici medievali di origine islamica decorati da motivi ornamentali, scene, figure ed intrecci di trame coloratissime che evocano la calda luce d’oriente.
Le rare ceramiche, nella loro disposizione cruciforme, rappresentano l’unico esempio del genere in Italia Meridionale.
I piatti sono stati accuratamente rimossi e recuperati.
Oggi sono allocati nel interno della cinquecentesca chiesa monumentale.
Per volontà del club nepetino dei Lions, attualmente guidato dalla presidente Ida Bruno, il maestro d’arte Pedrito Bonavita ha effettuato uno studio preliminare finalizzato al rifacimento delle repliche che riprendono fedelmente i motivi, le forme ed i materiali degli originali.
Tutto finalizzato a consentire la ricollocazione delle copie dei piatti nella loro sede originaria.
Il progetto è stato affidato all’architetto Tarquinia Alfano, che ha seguito il complesso iter procedurale, ottenendo il nulla osta dalla Soprintendenza dei beni artistici e architettonici della Calabria e tutti gli altri permessi necessari per consentire di effettuare il cambio e restituire agli amanteani (ma non solo) l’immagine di un tempo.
Ricordiamo che i primi occupanti della chiesa furono i frati minori che avevano abbandonato il convento francescano nel quartiere Catocastro che ha avuto recentemente una forte attenzione.
Domenica 3 dicembre, con un programma che prevede tra le altre cose un interessante incontro informativo, si giungerà all’atto finale ed i nove bacini e una piccola targa marmorea, adorneranno nuovamente un luogo di culto quanto mai suggestivo e denso di testimonianze artistiche.
I lavori del convegno inizieranno alle ore 18.30 con i saluti del sindaco di Amantea Mario Pizzino al quale faranno seguito quelli della presidente Ida Bruno.
Subito dopo gli interventi di Emilio Ruggiero dei Lions, di Padre Rocco Predoti Frate minore conventuale, dell’architetto Emilio Minasi responsabile ella soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Cosenza, di Francesco Nucci vicario foraneo della forania marina.
Concuderà i lavori Nicola Clausi vice governatore del distretto 108 Ya.
Due calabresi denunciati alla Fiera ornitologica internazionale di Reggio Emilia. NEWS
Venerdì, 01 Dicembre 2017 13:38 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiL’ operazione si chiama “Volo Libero”, ovvero “ Free Flight”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato relativo alla operazione di Polizia compiuta dal Nucleo Investigativo del Gruppo dei Carabinieri Forestale di Reggio Emilia, con la collaborazione delle Associazioni Lipu e Legambiente alla Fiera ornitologica internazionale di Reggio Emilia in occasione della quale sono state elevate 6 sanzioni amministrative per un valore stimato che si aggira sui 50 mila euro, sottoposti a sequestro penale 335 uccelli di cui 6 di specie esotica, deferiti all’Autorità Giudiziaria 10 soggetti tra cui un allevatore cosentino ed uno di Reggio Calabria.
Ricordiamo che alla mostra hanno partecipato anche alcuni amanteani!
“Controlli dei Carabinieri Forestali presso la Fiera Ornitologica Internazionale di Reggio Emilia: Deferiti all’Autorità Giudiziaria 10 soggetti per contraffazione ed uso abusivo di pubblici sigilli, illecita detenzione e commercio di avifauna protetta, acquisto di cose di sospetta provenienza; sottoposti a sequestro penale 335 uccelli di cui 6 di specie esotica; elevate 6 sanzioni amministrative di importo di 1700 euro; controllati 14 stand, 72 persone e 42 automezzi.
Nei giorni 24, 25 e 26 novembre 2017 in Reggio Emilia, i militari delle Regioni Emilia Romagna e Veneto, coordinati dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Reggio Emilia, con la collaborazione delle Associazioni Lipu e Legambiente, hanno condotto numerose attività di controllo per la tutela della fauna autoctona ed esotica nell’ambito della 78° edizione dell’Esposizione Internazionale Ornitologica tenutasi nel quartiere fieristico della città. Trattasi di un evento di portata internazionale e con cadenza annuale, in cui convergono migliaia di allevatori di avifauna sia per l’esposizione e la premiazione dei migliori soggetti, sia per la compravendita degli esemplari allevati.
L’attenzione dei militari operanti si è incentrata sulla rintracciabilità degli esemplari sottoposti a controllo e, quindi, sulla verifica degli anelli identificativi oltreché sulla documentazione attestante la provenienza degli stessi. Nelle fattispecie oggetto d’indagini, è stato accertato che gli esemplari in possesso degli indagati presentavano degli anelli visibilmente modificati e/o amovibili. Questa operazione consiste nell’allargare gli anelli in alluminio (F.O.I.), apporli al metatarso di soggetti adulti illegalmente catturati in natura per restringerli in seguito. La dimensione del diametro degli anelli da utilizzare per l’inanellamento degli uccelli risulta essenziale ai fini di garantirne l’effettiva inamovibilità; aumenti di pochi decimi di millimetro possono essere sufficienti per permettere il passaggio della zampa attraverso l’anello anche a crescita terminata.
Le attività di controllo si sono estese anche alla verifica delle condizioni di trasporto dell’avifauna e relativa documentazione, effettuati da pattuglie di carabinieri forestali, unitamente alla Polizia stradale, intervenute nei pressi del casello autostradale di ingresso alla città di Reggio Emilia.
Negli spazi esterni alla fiera si è avuta la collaborazione della Polizia Municipale di Reggio Emilia al fine di prevenire e reprimere eventuali attività di scambio e/o vendita di uccelli da parte di soggetti non accreditati.
Attività di prevenzione dei reati è stata effettuata anche dai militari dell’articolazione territoriale dell’Arma nonché dall’Associazione Nazionale dei Carabinieri in congedo.
All’esito dei controlli sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 10 soggetti e sottoposti a sequestro penale 335 uccelli di cui 6 di specie esotica. Sono stati altresì elevate 6 sanzioni amministrative per violazioni in materia di trasporto e benessere degli animali. per un valore stimato che si aggira sui 50 mila euro.
I reati contestati sono la contraffazione e l’uso abusivo di pubblici sigilli, l’illecita detenzione ed il commercio di avifauna protetta nonché l’acquisto di cose di sospetta provenienza.
Tra le specie di uccelli sequestrati v’è il Cardellino (Carduelis carduelis), il Verzellino europeo (Serinus serinus), il Frosone (Coccothraustes coccothraustes), il Pettirosso (Erithacus rubecula), la Peppola (Fringilla montifringilla), il Fringuello (Fringilla coelebs), la Capinera (Sylvia atricapilla), il Pettazzurro (Luscinia svecica), l’Inseparabile testarossa (Agapornis pullaria).
Gran parte degli esemplari sequestrati risultavano muniti di anelli identificativi palesemente contraffatti per quanto riguarda le dimensioni, lo spessore, l’altezza ed il diametro esterno. Trattavasi, pertanto, di animali illecitamente catturati in violazione della normativa posta a tutela degli stessi.Gli esemplari di pappagalli Inseparabili testarossa, specie inclusa nella normativa di attuazione della CITES (Convenzione internazionale sul commercio delle specie minacciate di estinzione), sono stati sequestrati in quanto venivano posti in commercio in assenza di documentazione attestante la legittima provenienza.
Gli esemplari di fauna autoctona sono stati affidati in custodia giudiziaria al centro di recupero “Il pettirosso” di Modena, mentre quelli esotici al Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone in Sasso Marconi (BO).
A seguito delle valutazioni dei veterinari, si procederà, previa autorizzazione del Pubblico Ministero dr.ssa Valentina Salvi titolare delle indagini, alla liberazione degli esemplari di fauna autoctona reintroducendoli in ambiente naturale idoneo alla loro sopravvivenza.
I soggetti denunciati, di cui alcuni stranieri, risiedono in Comuni delle provincie di Reggio Calabria, Napoli, Venezia, Milano, Reggio Emilia, Salerno, Latina e Cosenza.
Reggio Emilia, lì 30 novembre 2017
NEWS, NEWS.
Da Amantea sono partiti circa settanta allevatori per la Fiera di Reggio Emilia.
Uno solo di loro ha infranto la legge.
Si tratta di DL.
Ci hanno chiesto di indicare le generalità onde evitare che possa crearsi confusione con tutti gli altri partecipanti.
Assenteismo nel Comune di Sant'Ilario dello Ionio: inquisiti 11 su 19
Venerdì, 01 Dicembre 2017 10:46 Pubblicato in Reggio CalabriaI militari della Compagnia Carabinieri di Locri hanno eseguito 11 ordinanze di applicazione di misura cautelare personale, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Locri su richiesta della Procura della Repubblica di Locri, nei confronti di 11 impiegati pubblici del Comune di Sant'Ilario dello Ionio.
Il comune di Sant'Ilario dello Ionio, con una popolazione di circa 1400 residenti, ha 19 impiegati in servizio presso l'ente comunale i cui "comportamenti lavorativi" sono stati monitorati nel corso delle indagini svolte tra il settembre 2016 e il gennaio 2017 dai militari della Stazione Carabinieri del luogo.
Parliamo come al solito di "assenteismo".
I reati contestati vanno dalla truffa aggravata e continuata in danno dell'Ente Pubblico, all' attestazione fraudolenta della presenza in servizio, all'abuso d'ufficio e al peculato.
Tra i tanti dipendenti comunali coinvolti nell'attività investigativa, spiccano anche alcuni impiegati con funzioni di responsabilità amministrativo-contabile che hanno agevolato il personale assenteista non perseguendo determinati comportamenti volti a certificare falsamente la presenza in servizio strisciando il badge ma di fatto assenti dal luogo di lavoro procurando, quindi, verso questi ultimi, ingiusti vantaggi patrimoniali con danni per l'ente che erogava gli stipendi.
Molti dipendenti, tra i quali responsabili di area e di settore, pur risultando regolarmente in ufficio a prestare ore di lavoro in favore dell'Ente pubblico di appartenenza, si trovasse, invece, in tutt'altri luoghi privati, attestando falsamente la propria presenza in ufficio.
Gli indagati, eludendo il sistema di rilevazione elettronica delle presenze, si dedicavano alle più svariate attività personali: vi era infatti chi andava al mercato a fare la spesa, chi stava in auto a leggere il giornale, chi effettuava sortite in circoli ricreativi, in supermercati o nei bar o addirittura chi si recava dal barbiere.
Il caso più simpatico è quello di un dipendente pubblico che in più occasioni, quasi quotidiane, faceva un uso momentaneo di un autoveicolo dell'Ente posto nella sua disponibilità, sottraendolo alla sua destinazione originaria recandosi nei comuni limitrofi per fare shopping o commissioni di natura privata, creando così un apprezzabile danno economico. (Da Il Dispaccio)
Etichettato sotto