
Redazione TirrenoNews
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In Onore di San Nicola il comune di Lago fa solidarietà
Martedì, 05 Dicembre 2017 20:51 Pubblicato in Amantea FuturaSan Nicola di Bari è il padrone di Lago.
San Nicola è uno dei santi più conosciuti del mondo.
In America divenne perfino Santa Klaus , cioè babbo natale.
Anche ad Amantea, come in tante altre parti del mondo, san Nicola vanta una chiesa.
Solo che ad Amantea conserva ancora il suo nome originario, cioè San Nicola di Myra ( od in dialetto du rimu).
A Lago domani 6 dicembre si terrà la prima Giornata della raccolta di indumenti usati.
Gli indumenti si potranno conferire presso lo stand allestito in piazza Matteotti.
Gli preferiscono abiti e maglieria maschili.
Gli indumenti saranno distribuiti nelle strutture di accoglienza.
Siamo felici di cogliere la mancata esistenza i poveri nel vicino comune di Lago, così che tutto quanto donato dagli abitanti del comune sarà dato ai profughi delle strutture di accoglienza.
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Calabria verde Sai quanto ha fottuto a quel ragazzo del panificio di Amantea?.
Martedì, 05 Dicembre 2017 20:16 Pubblicato in Campora San GiovanniLe intercettazioni sono al vaglio della Procura di Castrovillari, che indaga sulla truffa della legna a Calabria Verde.
E potrebbero aprire un filone investigativo inedito e forse più inquietante di quelli già emersi nelle due inchieste (una affidata agli uffici giudiziari del Pollino, l’altra alla Procura di Catanzaro) in corso.
È ancora presto per valutare la portata delle conversazioni captate. Per capire se troveranno riscontro o rientreranno tra i (tanti) pettegolezzi che gli uomini del Corpo forestale dello Stato sono stati costretti ad ascoltare indagando sull’agenzia regionale.
A Calabria Verde – i fatti si riferiscono al periodo precedente all’arrivo del commissario Aloisio Mariggiò – tutti (o quasi) i manager erano pronti a pugnalarsi alle spalle, utilizzando dossier più o meno dettagliati.
E al telefono parlavano liberamente di pratiche illecite intestate ad altri.
Come il 7 aprile 2016, quando un dirigente spiegava a un collaboratore in dialetto cosentino: «Stai attento a M., è pericoloso; a chiru là ca si portava a Cusenza, chiru du panificiu, te lo ricordi?
Sa quantu c’ha fricatu? 15mila euro perché gli aveva detto che lo faceva entrare come… e chissu venia tutti i juarni là, io non riuscivo a capire (…) sembrava un dipendente».
I militari traducono: «Si parla del fatto che tale M. è pericoloso perché si fa pagare, come nel caso di un ragazzo di Amantea, proprietario di un panificio, dal quale si sarebbe fatto dare 15mila euro con la promessa di farlo diventare un dipendente».
E non è l’unico caso riportato nella chiacchierata: analoga promessa sarebbe costata a un’altra persona circa 3mila euro più un carico di legna.
La storia si era già proposta all’orecchio degli investigatori qualche giorno prima.
Stesso dirigente, diverso interlocutore: «Te lo ricordi quel ragazzo del panificio di Amantea, sai quanto gli ha fottuto a quello? 15mila euro… perché gli aveva detto che lo faceva entrare a Calabria Verde. Per questo quello ogni giorno stava là?
Io… non ci penso… ci portava i dolci… potevo pensare una cosa del genere, una cosa gravissima». Gravissima e contenuta nei faldoni che raccontano quel ramo dell’inchiesta che coinvolge gli uffici della Cittadella regionale.
La pratica viene citata, sempre con riferimento a questo dipendente ritenuto «pericolosissimo», anche con riferimento a un altro ruolo – evidentemente – ambito dai dipendenti.
«Ti devo dire – questo colloquio risale al 14 marzo 2016 – che ha chiesto dei soldi, che si è fatto pagare da persone che già hanno preparato tutto quanto per farle diventare guardie giurate (…) si è fatto dare cinquecento euro».
Ogni cosa aveva il suo prezzo nella vecchia Calabria Verde.
Pablo Petrasso
https://www.laltrocorriere.it/quindicimila-euro-un-posto-calabria-verde/
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A che punto è la Scabbia nel Liceo Scientifico di Amantea ?
Martedì, 05 Dicembre 2017 19:26 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaEra il 29 novembre quando il dirigente medico dr Antonio Frangione scriveva al Preside del Polo Scolastico architetto Francesco Calabria segnalando la presenza nella quinta C di un caso di scabbia.
Proprio il 29 il medico della Unità Operativa di igiene pubblica segnalava di aver ricevuto una denuncia di scabbia, malattia infettiva a denuncia obbligatoria.
Opportunamente il dr Frangione invitava docenti e studenti a controllare viso, mani, braccia per la cogliere la eventuale comparsa di manifestazioni pruriginose da comunicare immediatamente al proprio medico.
Comunque rassicurava che la fonte della malattia non era più contagiosa alla data del 29 novembre.
Non sappiamo se la informativa sia stata resa da un dermatologo o da un medico generico.
Supponiamo, poi, che l affermazione che la fonte della malattia non sia stata più contagiosa sia stata resa proprio dal medico che ha informato Unità Operativa di igiene pubblica della presenza della scabbia.
Questo però significa, stando alla letteraria sanitaria, che si sia trattato di una infezione già datata.
E questo può significare soltanto che la infezione sia stata curata.
La persona, infatti, è considerata infettiva dal momento in cui risulta contagiata sino a che si è concluso il trattamento sanitario.
Linens( lenzuola) and clothing capi di abbigliamento) sono considerati infettivi sino al termine della terapia o sino a due settimane dopo l’ultima esposizione
Se non curata la scabbia non guarisce spontaneamente, ma è spesso sufficiente un’unica applicazione della terapia prescritta per risolvere l’infezione.
La scabbia è causata da un acaro, invisibile ad occhio nudo, che è un parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (36 ore circa).
Proprio questo fatto rende sostanzialmente inutile la sterilizzazione o disinfezione dei locali scolastici.
La affermazione che l’infezione si diffonda più facilmente nei luoghi affollati, nelle scuole o negli asili deve essere posta in relazione con i contatti tra sano e malato non curato.
Peraltro anche il successivo caso segnalato sembra non presenti più alcun fenomeno pruriginoso.
Sembra cioè che la infezione sia stata fermata per tempo.
Ora l’unico problema è trovare la fonte originaria che però potrebbe essere anche extra scolastica
Che non ci sia alcuna preoccupazione lo dimostra inettamente il fatto che il liceo è frequentato anche dai figli dei medici amanteani.
E scusate se è poco.
Non sarebbe male che chi di dovere approfittasse per educare i giovani al problema in generale delle infezioni dermatologiche , scabbia in primis!
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