
Redazione TirrenoNews
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E’ arrivata l’influenza : la Calabria è la prima!
Venerdì, 08 Dicembre 2017 10:26 Pubblicato in Primo PianoAnno nuovo, influenza nuova. Allora vaccinatevi subito!
Già, perché le prospettive contenute nell'ultimo rapporto InfluNet dell'Istituto superiore di sanità non sono affatto incoraggianti e disegnano un quadro tra il comico e il preoccupante: saranno migliaia gli italiani daranno il benvenuto al 2018 con la febbre e il termometro in bocca per la misurazione delle temperatura.
In realtà c'è poco da stare sereni proprio perché il periodo di inizio anno sarà quello più critico.
Ma già questa ultima settimana si è rivelata piuttosto critica perché il numero di casi stimati è pari a circa 145.000, per un totale di quasi 600.000 casi.
In ogni caso, nessun allarme: l'attività dei virus influenzali è ai livelli di base
In alcune regioni italiane - stando ai dati elaborati dal dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità - è iniziato il periodo epidemico.
Le regioni più colpite sono la Calabria( 4 casi per 1000 Abitanti), la Provincia autonoma di Trento e il Piemonte.
Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 145.000, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 599.000 casi. Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 7,41 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 3,20 nella fascia 15-64 anni a 2,19 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 1,21 casi per mille assistiti. Le Regioni più colpite sono la Calabria (4 casi per mille), la Provincia autonoma di Trento (3,43) e il Piemonte
Nel complesso, in questa settimana l'incidenza totale è pari a 2,39 casi per mille assistiti, poco al di sotto della soglia che definisce l'inizio del periodo epidemico
La sorveglianza della sindrome influenzale InfluNet è coordinata dall'Istituto superiore di sanità con il sostegno del Ministero della Salute.
La rete si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, dei referenti presso le Asl e le Regioni.
L'obiettivo di questa attività che viene costantemente predisposta è descrivere i casi di sindrome influenzale, stimarne l'incidenza con cadenza settimanale nel corso della stagione invernale, così da determinare l'inizio, la durata e l'intensità dell'epidemia.
Naturalmente è sempre difficile effettuare stime, un po' più facile effettuare verifiche del lavoro svolto ovvero delle prospettive individuate.
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Sequestrati sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi non sicuri
Venerdì, 08 Dicembre 2017 10:08 Pubblicato in CosenzaCosenza 8 dic. - Sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza oltre sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi, destinati alla libera vendita, carenti dei contenuti minimi informativi obbligatori per legge e potenzialmente pericolosi per i consumatori.
Questo è il bilancio dell’operazione “Prenatale protetto” sviluppata, nel periodo precedente a quello natalizio, al fine di prevenire la commercializzazione di prodotti nocivi destinati agli acquirenti ignari del pericolo.
L’attività svolta dalle fiamme gialle ha permesso di individuare diverse imprese gestite da cinesi, dislocate nell’area urbana cosentina ed in quella silana, che nel periodo precedente a quello natalizio si erano rifornite di ingenti quantitativi di articoli a tema “sospetti”.
I primi controlli si sono svolti nei confronti di imprenditori che hanno posto in vendita luci natalizie fabbricate nei paesi dell’area asiatica e prive delle necessarie certificazioni sulla sicurezza. Risalendo la filiera distributiva ulteriori controlli sono stati effettuati nei confronti di aziende all’ingrosso, venditrici dei medesimi prodotti.
Nel corso degli interventi, i finanzieri cosentini hanno rinvenuto milioni di luminarie, avvolte in bobine della lunghezza di centinaia di metri e pronte ad essere vendute ai clienti in violazione delle prescrizioni sulla sicurezza e sulla trasparenza del Codice del Consumo.
Le luci sequestrate, realizzate in varie forme e colori richiamanti i simboli del Natale, sarebbero state destinate al decoro degli ambienti domestici, sia interni che esterni, ed avrebbero esposto i consumatori al rischio di incidenti o cortocircuiti derivanti dal possibile surriscaldamento delle guaine protettive.
Altrettanto pericolosi per la salute degli acquirenti, soprattutto per quelli più giovani, i giocattoli natalizi funzionanti elettricamente connotati da estrema fragilità a causa della scarsa qualità del materiale utilizzato per la costruzione degli stessi e sprovvisti delle istruzioni ed avvertenze per l’uso senza rischi.
A conclusione dell’operazione sono stati posti sotto sequestro oltre sette milioni tra luminarie ed altri gadget natalizi ed i legali rappresentanti delle sette società sono stati segnalati alle competenti Autorità Amministrative per l’accertamento delle conseguenti violazioni amministrative e la confisca dei beni.
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Che bella questa Calabria!.
I dirigenti sbagliano e gli enti pagano!
La vicenda ha avuto origine nel febbraio 2009, quando l’Arpacal indisse una gara per trovare una nuova sede per i propri laboratori in provincia di Cosenza.
Alla gara rispose solo la società Efim,finanziaria del gruppo Dodaro che, tuttavia, effettuò la compravendita due anni dopo la gara.
Vi fu il primo blocco dato dal parere dell’avvocato Valerio Donato, docente all’Università di Catanzaro, secondo il quale il palazzo era strutturato per uso destinato ad uffici pubblici e non laboratori; da qui lo stop all’acquisto da parte dell’ex direttore dell’Agenzia Vincenzo Mollace.
Dopo sopraggiunse un nuovo direttore dell’ente Arpacal, Sabrina Santagati(nominata su proposta del Presidente Scopelliti e dell’Assessore all’Ambiente Francesco Pugliano), che, invece, revocò l’annullamento della gara d’appalto mise a segno la vendita dell’immobile dall’Efim per due milioni e 152mila euro di fondi Por.
Un acquisto che, agli occhi degli inquirenti, non sembrò del tutto regolare.
L’imposta, infatti, non sarebbe stata versata nelle casse dell’erario.
L’indagine aveva già portato all’emissione di quattro avvisi di garanzia nei confronti dell’ex direttore generale dell’Arpacal Sabrina Santagati, dell’ex direttore amministrativo Stefania Polimeni,di Valeria Castracane, all’epoca dei fatti dirigente del dipartimento Programmazione della Regione, e di Francesco Italiano, dirigente dell’Arpacal.
Per tutti e quattro l’ipotesi è di abuso d’ufficio.
I cinque indagati sono stati poi rinviati a giudizio e la parola è passata al gup del Tribunale di Catanzaro.
La richiesta di rinvio a giudizio, perciò, è stata ribaltata ieri dal Pm Alessandro Prontera, intervenuto dopo l’ammissione della Regione Calabria a parte civile
Gli avvocati difensori hanno chiesto il proscioglimento dei loro assistiti.
Il Tribunale civile di Catanzaro ha condannato l’Arpacal ad un risarcimento danni a favore della Efim, a causa dell’allungamento dei tempi per la stipula del contratto.
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 9 febbraio per la decisione finale.
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