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Redazione TirrenoNews

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Anche questa volta due le auto coinvolte.

Come nell’ultimo incidente ,quello del 31 dicembre, avvenuto un po’ più avanti, prossimo al primo semaforo.

Questa volta ad intervenire solo la polizia Municipale.

Ad aiutarli due volontari, uno dei quali, nella foto in basso, Luca Guzzo (il fratello di Francesco).

A lamentarsi solo i congiunti di uno dei due conducenti “ Abbiamo chiamato i Carabinieri e la Stradale ma ci sono solo i Vigili Urbani”.

Il comando della Polizia Municipale è esattamente nei pressi del luogo dell’incidente.

Questa volta i due automezzi, una Range Rover Bianca ed un’Alfa 155 grigia, provenivano ambedue da sud .

Stando alle voci raccolte la 155 stava effettuando il sorpasso della Rover e quindi procedeva sulla carreggiata di sinistra.

Un comportamento vietato vista la presenza della striscia continua che si vede nelle foto.

La 155 era condotta da un agente che andava a prendere servizio presso il carcere di Paola.

Ad un certo punto l’impatto avvenuto sulla corsia opposta a quella di normale circolazione, come attentamente registrato dai due rilevatori.

La Guardia carceraria ha dichiarato che la Rover stava svoltando a sinistra.

Anche questo un comportamento vietato vista la presenza della striscia continua che si vede nelle foto.

Secondo i parenti del conducente della Rover, invece, questa auto ha invaso parzialmente la corsia di sinistra per evitare alcuni profughi che procedevano in gruppo sulla SS18.

La 155 dopo l'impatto andava a sbattere contro il gard rail opposto( vedi foto)

Noi eravamo assenti al momento dell’incidente e pertanto non siamo in grado di attestare alcuna delle diverse versioni.

Sul luogo dell’incidente è intervenuto anche il 118 che ha soccorso il conducente della Rover che cautelativamente è stato portato nel vicino nosocomio di Paola.

Ma non sembra che i due conducenti abbiano subito danni fisici .

L'Alfa 155

La Range Rover

Luca Guzzo

Il 118

Il Gard rail opposto

 

ndrin, ndrin, ndrin

Squilla il cellulare ma sono in un’altra stanza.

Faccio appena in tempo a raggiungerlo e senza guardare chi è rispondo “Pronto”

E’ un amico, uno dei pochi che ho ( parlo di amici per bene non di semplici conoscenti)

Mi fa” Ma è caduta la giunta?”

“Ancora non mi risulta- rispondo-“

Poi continuo :“Oddio, non è che stia tanto bene, ma certamente- ancora- non è morta! Ma perché mi fai questa domanda?”

“Perché sono più giorni che mi chiamano in diversi per chiedermi di candidarmi!”

Il mio amico è stato candidato in una lista la volta scorsa.

Il resto della conversazione resta riservato, ma a questo punto è evidente che in diversi si stanno preparando alle elezioni.

Elezioni evidentemente prossime se si pensa che è già cominciata la caccia ai candidati.

Le navi sono pronte-si dice-.

Il gasolio è stato caricato.

Le mappe nautiche sono a bordo.

I capitani hanno già comprato i cappelli quelli con i fregi anche sulla visiera.

Ora si stanno cercando gli ufficiali, i nostromi, i marinai per la cambusa, i marinai addetti ai motori, i serventi e tutte le altre figure necessarie a far salpare le navi.

Ma sapranno viaggiare nel mare in tempesta che sconvolge questa “nobile” città?

Non è dato sapere.

La verità è che ognuno pensa di saper fare un caffè e, quindi, di poter aprire un ennesimo bar.

Ognuno pensa di saper gestire un comune , tanto i politici sono intoccabili ….

Chi vuoi che controlli il loro operato?

La Corte dei conti? ( ma va!), l’Anac ? ( ma va!), la Procura penale? ( magari!), il TAR? ( viene adito a pagamento e si pronuncia dopo anni!), il Prefetto? ( ma va!).

Ma nuove elezioni significa l’arrivo di Commissari prefettizi e poi straordinari, quelli, cioè, che rinvieranno alla politica i problemi più spinosi.

E se è così chi darà risposta alle cooperative, agli LSU ed LPU, al personale da stabilizzare, al per personale da assumere, al personale delle Multiservizi?

Decine e decine di persone perderanno il lavoro? Amantea resterà piena di buche e di spazzatura?

O dietro c’è altro? Interessi, interessi, interessi, e peggio?

Questo non significa che l’attuale giunta possa essere assolta!

Galleggiare, infatti, non significa viaggiare!

Ma nessuno è in grado di dimostrarci che altre navi possano viaggiare ed altri equipaggi portare la nave in porto!

Nessuno ci sembra in grado di affrontare i gravi problemi tipici di un comune di dissesto.

Ed allora?

Allora come si dice d Amantea “simu ‘mbrazza a Maria”!

Né c’è da sperare che le pecore di Amantea sappiano diventare lupi e tantomeno leoni!

Riceviamo e pubblichiamo:

“Ci risiamo.

Notizie gravi precise e concordanti lasciano pensare ad una fine vicina della consiliatura Pizzino.

Ancora una volta, a distanza di un anno da quando finiva l’esperienza Sabatino.

Non è mai bello vedere la fine di un’amministrazione, anche quando la città merita di liberarsene, perché per chi fa politica come noi, in modo disinteressato ed anzi rimettendoci in salute e risorse, non c’è niente da rallegrarsi a vedere un ulteriore fallimento di una comunità che ancora una volta ha scelto gente immeritevole di rappresentarla ed incapace di gestirla.

Un anno fa, non a cuor leggero, firmavamo per lo scioglimento anticipato della giunta Sabatino, mentre erano già presenti gli sciacalli gongolanti che si sono puntualmente candidati, pensando di poter vincere un’elezione poi “governata”  dal pifferaio magico che ha messo in fila i topolini da eleggere e gli elettori per votarli.

Ma adesso i topi scalpitano e lui, il pifferaio, ha deciso di disperderli così come li aveva riuniti.

Una domanda semplice e banale: qualcuno di loro ha mai pensato per davvero cosa significhi governare seriamente e in modo integerrimo una città?

In questi giorni comunicati stampa e post ovunque, fiumi di parole, anzi fiumi di ipocrisia e falsità, ma risalta nella lettura di questi scritti elaborati sicuramente da luminari e dotti della politica,  non trovare  parole importantissime e chiave come etica, morale, onestà, eguaglianza sociale, meritocrazia… niente, niente di tutto questo!

E come è stato sette mesi fa, chissà se anche stavolta accadrà di notte come la notte prima della presentazione delle liste in cui un Pizzino qualsiasi è stato destinato ad essere il sindaco di questa città.

Certo, indipendentemente dal pifferaio magico a tutti noto, Pizzino merita prepotentemente di andarsene a casa: ha saputo sconvolgere il già precario equilibrio della macchina comunale, ha caricato ai diversi capisettore un carico di lavoro insostenibile, perdendo finanziamenti per circa un milione di euro pacchi di Natale compresi, ha depotenziato l’ufficio tributi piuttosto che potenziarlo, ha affidato al ragioniere di nuova nomina e già oberato  anche il personale e l’economato, non è riuscito a riorganizzare i servizi facendo continue ed illegittime proroghe per non parlare del problema della scuola media , del porto, del Catocastro, e del disagio sociale.

Terribile poi la situazione dell’ultimo consiglio comunale (surreale e da non credere se non lo avessimo visto con i nostri occhi!) con il quale è riuscito ad inimicarsi l’associazione commercianti, creando un’ insanabile frattura tra questa e il suo presidente, ha illuso i vigili precari perdendo la possibilità di stabilizzarli e ha mostrato di essere da un punto di vista amministrativo e gestionale lo zero assoluto, spaccando anche la maggioranza che ha mostrato con chiarezza di non essersi evoluta dalla sua realtà di impalcatura elettorale mai diventata squadra di governo.

Una lista infinita di incapacità, irregolarità e leggerezze che continuano ad affossare la già agonizzante città.

Di tutto questo Pizzino presentatosi come il risanatore, deve assumersi responsabilità e deve farlo nelle sedi istituzionali: ecco perché abbiamo già pronta una richiesta per incontrarci nella conferenza dei capigruppo, perché la fine di questa amministrazione non sia lasciata al pifferaio magico, ma avvenga nelle sedi opportune come deve essere e davanti alla città.

Non sappiamo dirvi cosa accadrà dopo: potrà esserci chi dall’opposizione prima inciucia e poi insoddisfatto chiede le dimissioni, oppure la vergognosa precedente amministrazione che  invece di temere il giudizio della Corte dei Conti parla del dissesto senza rendersi conto che il dissesto non si fa ma si dichiara e si dichiara solo e soltanto se esiste nei numeri della contabilità di un comune.

Per cui dire “noi non l’avremmo fatto” significa dire che avrebbero continuato ad occultare la verità nella carte contabili dei bilanci come è stato fatto per lo meno negli ultimi 25 anni nel Comune di Amantea, grazie ad accordi scellerati tra la parte politica e la parte amministrativa che poi si sono sovrapposte ed "unificate" nell'ultima amministrazione prima dell'inevitabile dissesto.

L’unica speranza rimane solo nella capacità dei cittadini, i più capaci e meritevoli, che devono trovare la forza e il coraggio di mettersi a disposizione di un cambiamento reale per il futuro che può esserci non certo se si crede alle bugie di chi è lì a distruggere politica e città da trent’anni.

Gruppo consiliare M5s

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

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