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Redazione TirrenoNews

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Una vicenda emblematica .

Un operaio navigando in Internet si è imbattuto in un’inserzione, pubblicata su un noto sito di annunci, trattante la vendita di motori diesel

Li ha riconosciuti come quelli prodotti dall’azienda presso la quale è dipendente.

A conoscenza della circostanza che i motori in questione non potevano essere commercializzati al dettaglio l'uomo ha contattato l'inserzionista facendosi dare le matricole dei motori posti in vendita online.

A quel punto l'uomo ha accertato che i motori in questione, prodotti nel settembre del 2013 dalla sua azienda, appartenevano a una partita di motori spediti nell’ottobre dello stesso anno ad un cliente di Detroit (Usa).

Si è quindi finto interessato all’acquisto e contattato il venditore, dopo aver raccolto le informazioni specifiche sui cinque motori messi in vendita online, appreso che si trovavano stoccati in un capannone del comune di Brescello, si rivolgeva ai carabinieri brescellesi formalizzando la denuncia.

I militari di Brescello raccolta la denuncia e localizzato il capannone, risultato in disponibilità di un 50enne originario della provincia di Reggio Calabria e domiciliato a Parma, si recavano nell’immobile dove procedevano ai dovuti controlli trovando all’interno i 5 motori diesel oggetto della denuncia, del valore di oltre 10.000 euro, che il 50enne reggino aveva posto in vendita online. Alla luce dell’illecita provenienza dei motori i carabinieri provvedevano a sequestrarli, per la successiva restituzione all’azienda proprietaria, procedendo alla denuncia del 50enne peri ricettazione.

Le indagini dei carabinieri di Brescello ora mirano ad accertare come il 50enne sia entrato in possesso dei motori in questione certamente sottratti all’atto della partenza dai container sigillati che avrebbero dovuti vederli condurli in America. 

Il 50enne originario della provincia di Reggio Calabria e domiciliato a Parma è stato, così, denunciato dai Carabinieri di Brescello, in provincia di Reggio Emilia, con l’accusa di ricettazione.

Rissa nel Pronto soccorso, tre arresti a Cosenza

Domenica, 21 Gennaio 2018 19:02 Pubblicato in Cosenza

Padre e fratello di una ragazza litigano furiosamente col fidanzato accusato di averla fatta ubriacare. Il padre aveva con sé un coltello a serramanico.

Immediato l’intervento dei carabinieri e delle guardie giurate

Cosenza. Tre persone sono state tratte in arresto per rissa a Cosenza mentre litigavano furiosamente nel pronto soccorso dell’ospedale Annunziata.

Alle quattro del mattino i carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia del capoluogo brutto sono intervenuti mentre i tre avevano dato vita a una violenta colluttazione.

Il padre e il fratello di una ragazza si stavano azzuffando col fidanzato di quest’ultima, “reo” di averla fatta ubriacare.

Divisi e calmati dall’intervento dei carabinieri e delle guardie giurate, i militari hanno notato che il padre aveva con sé un coltello a serramanico, immediatamente sequestrato.

Visitati, al padre e al fidanzato della ragazza sono state riscontrate al volto e alla testa.

I tre sono stati arrestati e portati nelle camere di sicurezza a disposizione della Procura di Cosenza.

Domenica, 21 Gennaio 2018

Tentano di rapinare un extracomunitario minacciandolo con una sega e un'ascia e ferendolo con un coltello ma la vittima riesce a fuggire.

Loro, a distanza di alcuni giorni, vengono identificati e arrestati.

Il tutto è accaduto nei pressi di un bar sul lungomare di Falerna, qui un giovane ivoriano è stato avvicinato da tre soggetti che gli chiedono il telefono cellulare per poter fare una telefonata, egli si rifiuta e parte l'aggressione: «Uno di loro gli sferra un pugno sul volto e, subito dopo, una coltellata alla mano e, nella breve colluttazione che ne è seguita, gli altri due recuperano dal cofano dell’auto con la quale erano arrivati un’ascia ed una motosega e sopraggiungono minacciando il ragazzo nordafricano che, però, riesce a darsi alla fuga ed a raggiungere a piedi la vicina Stazione Carabinieri di Falerna».

Mentre il giovane viene medicato a seguito della frattura del setto nasale e del taglio sulla mano, i carabinieri avviano le ricerche riuscendo a rintracciare poco dopo i tre aggressori, ancora in zona, e l’autovettura a bordo della quale vengono recuperati anche gli attrezzi utilizzati per l’aggressione.

Si tratta di Dario Mendicino cl.65, Rosen Bonko Minchov c.90 e Georgi Dodnikov cl.79.

«Una personalità “violenta e spregiudicata” evidenziata anche dalle modalità dell’aggressione, nata per futili motivi, all’origine del provvedimento di custodia cautelare in carcere - spiegano i militari - emanato nei loro confronti dal locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica a seguito di un’accurata ricostruzione della vicenda, corroborata anche da alcune testimonianze.

I tre soggetti, quindi, sono stati tradotti alle prime ore della giornata odierna presso la casa circondariale di Catanzaro con l’accusa di tentata rapina aggravata in concorso e lesioni personali»

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