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Ingortp: festeggiato a Roma il 140° della fondazione, presenti i delegati calabresi
Giovedì, 25 Gennaio 2018 18:12 Pubblicato in ItaliaRiceviamo e pubblichiamo:
“Si sono svolti a Roma, nei giorni scorsi, una serie di eventi per celebrare il 140° anniversario della fondazione dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (Ingortp).
All’evento ha preso parte un considerevole numero di Guardie d’Onore della Calabria accompagnate dai relativi delegati provinciali con in testa l’Ispettore per la regione Calabria Floro De Nardo e Giovanni Tomaino di Cirò Marina, componente della commissione nazionale di disciplina.
A tutte le fasi celebrative, ha preso parte il principe Emanuele Filiberto di Savoia che, nell’occasione è ritornato ad affermare il suo pensiero sulla vicenda dell’arrivo in Patria delle reali spoglie di Vittorio Emanuele III e della regina Elena.
"La storia delle spoglie dei reali al Pantheon non è affatto conclusa” ha affermato nel suo discorso, tenuto alla fine della messa, il principe Emanuele Filiberto aggiungendo di ritenere “di non essere l'unico a credere che l'ultima sepoltura dei re d'Italia debba essere qui.
La permanenza delle spoglie nel santuario di Vicoforte, nel Cuneese, va considerata momentanea”.
“Spero veramente – ha aggiunto - che non solo Vittorio Emanuele III e la regina Elena, ma anche Umberto II e la regina Maria José possano un giorno avere come ultima sepoltura il Pantheon".
Il principe ha infine confermato di aver chiesto sostegno anche al Papa per dare concretezza al progetto. "Ho chiesto a sua Santità un incontro per discutere della questione. L'ambasciata sta andando avanti".
L’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon è un ente morale, fondato il 18 gennaio 1878 da alcuni ufficiali.
Nato come “Comitato Centrale dei Veterani e Reduci delle campagne di guerra nazionali e coloniali”, già “Comizio Centrale Romano dei Veterani delle guerre combattute per l’indipendenza e l’Unità d’Italia”.
È riconosciuto dalla Repubblica Italiana ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero della Difesa.
In circolari molto recenti, il gabinetto del Ministero, ha ulteriormente riconosciuto l’Istituto, conferendogli l’ordine di precedenza più importante nelle varie sfilate, essendo il più antico ente combattentistico d’Italia.
Fa parte, infine, del consiglio nazionale permanente delle associazioni d’arma (Assoarma), ente, che raggruppa trentacinque associazioni d’arma.
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Franco Corbelli leader del Movimento Diritti Civili è il candidato di Liberi e Uguali
Mercoledì, 24 Gennaio 2018 19:19 Pubblicato in CosenzaDice Franco Corbelli “Mi è stata chiesta dai dirigenti di questo partito, a livello regionale e nazionale, la disponibilità per una mia candidatura che ho dato ben volentieri perché ritengo Liberi e Uguali con Pietro Grasso in assoluto la formazione politica che porta avanti le stesse battaglie civili del mio Movimento: lotta alla povertà, sostegno alle fasce più povere e deboli della popolazione, cancellazione del Job act e tutela dei diritti dei lavoratori, l’accoglienza dei migranti (giusta e nel rispetto delle regole e della dignità umana), Ius soli, Unioni civili, testamento di fine vita, una giustizia giusta, riforma vera della scuola contro la nefasta cosiddetta buona scuola.
Da questo breve elenco si capisce il perché della mia candidatura con Liberi e Uguali.
Solo a questo partito potevo dare la mia disponibilità.
Per continuare, dentro il Parlamento, insieme a Liberi e Uguali, un comune impegno civile, umanitario e di giustizia.
Ho scelto un collegio grande e difficile, dove i sondaggi danno paradossalmente vincente un candidato ad oggi ancora fantasma.
Il collegio di Cosenza sembra infatti vedere favorito il candidato del Movimento 5 Stelle, il cui nome e volto ancora oggi nessuno conosce!
Vince un candidato al momento ancora sconosciuto, un fantasma appunto!
Un fatto surreale a conferma del fallimento della politica e dell’ondata populista che sta per travolgere il nostro Paese.
E proprio per fermare questa deriva(almeno in Calabria) che mi candido in questo grande e difficile collegio cosentino dove sono convinto avrò il consenso e la fiducia della gente.
Chiederò e sono certo che avrò il voto per ribaltare ogni pronostico e ottenere una vittoria, che sarebbe certamente clamorosa, ma che considero possibile e come l’inizio di un riscatto dell’intera Calabria.
Sono, del resto, da una vita, abituato a combattere le battaglie più difficili e spesso anche impopolari. La stima e la fiducia dei cosentini e dei calabresi (e non solo) nei mie confronti, per quello che rappresento da sempre, sono la mia forza sociale e popolare.
Questo mi fa essere assai fiducioso per l’esito finale di questa importante competizione elettorale. Lo dico con umiltà, ma sono convinto di riuscire a vincere questa nuova straordinaria battaglia. Spero di farcela per la nostra Calabria e per il Paese”
Nemmeno il tempo di un amen e Corbelli è passato dalla candidatura al senato a quella della Camera.
Anche alla Camera Corbelli dice “Faremo un’impresa storica, fermeremo l’ondata populista, conquistando il collegio di Cosenza e ottenendo con Liberi e Uguali, il partito più serio, autorevole, affidabile e credibile del panorama italiano, uno straordinario successo in tutta la Regione e sono certo nel resto del Paese, con la fiducia e il sostegno degli elettori ed elettrici della nostra regione e del Paese”.
Perché non ascoltate il consigliere regionale Aieta?.
Mercoledì, 24 Gennaio 2018 18:46 Pubblicato in Alto TirrenoIl Consigliere regionale Pino Aieta ha trovato la soluzione per i 3.500 ex percettori di mobilità in deroga e la propone.
Una sorta di uovo di colombo!
Basta che la regione trovi i soldi ed è fatto.
Ma non per soli 6 mesi, meglio per un anno
Tanto i comuni hanno bisogno di loro e sicuramente troveranno modo di utilizzarli
Anzi 3500 sembrano pure pochi per i comuni che non hanno più personale o non riescono a pagarlo.
Aieta spiega «In questi giorni per circa 3.500 ex percettori di mobilità in deroga si sta concludendo il percorso di politiche attive nei Comuni calabresi realizzate secondo quanto previsto dall’accordo sindacale del 2016 e dal bando pubblicato lo scorso marzo 2017 dalla Regione Calabria.
I tirocini nei Comuni – così come confermato da numerosi sindaci – si sono rivelati un’esperienza molto positiva sia per i lavoratori, che una volta superate le criticità relative alla convenzione Inps e quindi ai pagamenti, hanno potuto contare su un’entrata certa e pienamente legale, sia per i Comuni che hanno dato la disponibilità e che hanno valorizzato per 6 mesi i tirocinanti quale manodopera volenterosa e estremamente attiva.
Per questo motivo , ritengo sia opportuno che la Regione Calabria e quindi il presidente della giunta che al momento detiene le deleghe del lavoro, superi le difficoltà di non prorogabilità dei progetti relativi al bando e si attivi per pubblicare un nuovo bando che finanzi i tirocini nei Comuni.
Auspico, infine, che tale azione sia fatta nel più breve tempo possibile, al fine di ridurre al minimo i tempi di attesa dei lavoratori, troppe volte vittime di procedure burocratiche lente».
La stessa Camusso sarà d’accordo avendo dichiarato recentemente a Cosenza che c’è bisogno di lavoro certo( quale è più certo di quello pubblico?)