Grazie all’impulso della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, il Genio Civile Opere Marittime di Reggio Calabria ha appaltato il servizio di pulizia e disinfezione dei piazzali, delle banchine e dello specchio acqueo del porto di Vibo Valentia Marina, dopo cinque anni dalla sua interruzione.
L’affidamento del servizio è avvenuto tramite gara pubblica e avrà una durata complessiva di 12 mesi.
Il servizio, che è già stato avviato, viene espletato quotidianamente sulle banchine e sulle aree portuali attraverso personale dipendente della ditta che si è aggiudicata il servizio, mentre per lo specchio acqueo la Ditta aggiudicataria espleterà la pulizia mediante l’utilizzo dell’unità navale appartenente al Gruppo ormeggiatori del porto di Vibo Valentia, unità idonea a svolgere anche tale tipo di operazione.
Il porto di Vibo Valentia, inoltre, è oggetto di finanziamenti per diversi lavori di straordinaria manutenzione sia dell’impianto di illuminazione che degli arredi portuali. L’intervento ha previsto la sostituzione dei proiettori delle tre torrefaro esistenti, che ha consentito una totale illuminazione delle banchine nelle ore serali e notturne.
I lavori di manutenzione degli arredi portuali, invece, consistono nel rifacimento del ciglio banchina, ove danneggiato, il posizionamento di nuovi parabordi, la sostituzione di anelloni e catenarie, il ripristino dei gradini di diverse scalette e la riparazione di alcuni cancelli di accesso.
In definitiva, sono interventi importanti e necessari quelli in atto nel porto di Vibo Valentia Marina che forniscono aspettative incoraggianti per il futuro di questo sorgitore, in modo da poter offrire infrastrutture e servizi che possano rispondere al meglio alle esigenze di tutta l’utenza marittima nonché delle imprese portuali e dell’industria locale.
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Calabria
Il titolare di un oleificio di Cleto, è stato denunciato dai militari della Delegazione di Spiaggia di Amantea, dipendente dalla Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, dopo aver accertato, nei giorni precedenti, irregolarità in materia di smaltimento di rifiuti liquidi dell’attività produttiva.
Dal controllo effettuato, infatti, è emerso che il titolare dell’oleificio smaltiva illecitamente i rifiuti derivanti dal ciclo produttivo, disperdendo nell’ambiente circostante e in un attiguo canale d’acqua, affluente del torrente Torbido, le acque di vegetazione prodotte dal processo di molitura delle olive miscelate a quelle di lavaggio dell’impianto.
Per queste infrazioni, è scattata la denuncia per i reati di illecito smaltimento di rifiuti liquidi e per l'utilizzazione agronomica di acque di vegetazione dei frantoi oleari al di fuori dei casi e delle procedure previste. E’ stato, inoltre, effettuato il sequestro preventivo urgente delle vasche di raccolta, previa comunicazione al magistrato di turno della Procura della Repubblica di Paola.
Al titolare del frantoio è stata infine contestata la mancanza del previsto registro di carico e scarico dei rifiuti non pericolosi, infrazione per la quale è prevista una sanzione amministrativa di oltre duemila euro.
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Cronaca
Continua incessante il lavoro dei militari della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, che con la collaborazione del personale della Delegazione di Spiaggia di Amantea, hanno, nella giornata di ieri, individuato un motopesca intento ad esercitare l’attività di strascico in piena zona di tutela biologica.
L’attività, coordinata dal Servizio Operativo, è iniziata alle prime luci dell’alba, allorquando una radiomobile CP, intenta a vigilare via terra il litorale costiero compreso tra i Comuni di Belmonte e Vibo, notava la presenza di un motopeschereccio nelle acque antistanti la località Tonnara del Comune di Amantea.
Al fine di poter eseguire i controlli di polizia marittima in mare veniva, quindi, impiegato il battello pneumatico Guardia Costiera 353, di stanza nel porto di Amantea, che dopo pochi minuti raggiungeva il Motopesca ancora intento nelle operazioni di strascico a circa un miglio dalla costa della località “La Tonnara” e quindi in piena Zona di Tutela Biologica denominata “Area prospiciente Amantea”, istituita, con altre dodici Zone in tutta Italia, dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con il D.M. del 22.01.2009.
Appurato che il Motopesca stava esercitando l’attività di strascico in una zona vietata, l’equipaggio del GC 353 intimava al Comandante della predetta Unità da pesca di salpare le reti per procedere al sequestro degli attrezzi da pesca e del prodotto ittico contenuto nel sacco recuperato, nonchè di redigere l’apposita sanzione amministrativa di 4.000,00 €uro.
Dirottata, nel contempo, in zona, dalla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, anche la Motovedetta CP 265 che procedeva a scortare il Motopesca fino al Porto di Vibo Valentia Marina, ove giunto dopo circa due ore di navigazione, ad attenderlo vi era una pattuglia della Capitaneria di Porto che faceva sbarcare gli attrezzi da pesca e il prodotto ittico, quest’ultimo giudicato dal Veterinario idoneo al consumo umano e successivamente consegnato in beneficienza ad un istituto di carità del Comune di Mileto.
Il Comandante del Motopesca, per la grave sanzione, oltre a vedersi sottratti i punti dall’abilitazione alla condotta di unità da pesca previsti dal d.lgs. 04/2012, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Paola per i reati di deturpamento di bellezze naturali di luoghi soggetti alla speciale protezione dell’autorità.
Tale zona, infatti è regolamentata dall’Ordinanza n.11/2009 del 22.04.2009 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, che ha disciplinato quanto contenuto nel D.M. 22.01.2009 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In particolare nella predetta zona, tipo “nursery”, che si estende per circa 7 miglia dalla linea di costa, è vietata la pesca del novellame, lo strascico e per la pesca sportiva l’utilizzo di più di cinque ami. Consentite, invece, per le unità da pesca regolarmente iscritte e in possesso della prevista licenza, l’utilizzo delle reti da posta, nasse e l’uso dei palangari.
Un segnale di presenza costante – “spiega il C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE – Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina” - quello delle nostre unità nelle acque del Tirreno cosentino e delle nostre pattuglie lungo i 220 km di costa del Compartimento Marittimo, che vuole, con questa continua attività repressiva, evidenziare l’attenzione del Corpo per l’ambiente marino e sottolineare una tutela dei pescatori che rispettano le regole e non vedono di buon occhio comportamenti illeciti da parte di pochi Motopesca che credono di farla franca.-
Comunicato guardia costiera
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Per giorno 08.06.2015 questa Sezione della Lega Navale Italiana- sezione di Amantea- ha coordinato la realizzazione dell'evento "Giornata della Sicurezza in Mare"
La LNI si avvale della collaborazione del Comando della Capitaneria di Porto di VVM e della delegazione di spiaggia di Amantea.
Partecipa alla manifestazione anche il Polo Scolastico di Amantea con il progetto “Quanto é Profondo il Mare"
Questo il programma:
ore 10:30 Briefing operativo sulle attività dimostrative, presso la sede della LNI Amantea;
ore 10:45 Visita motovedetta di soccorso CP 808 e cani di salvataggio della SICS;
ore 11:10 Sparo razzo rosso a paracadute di soccorso;
ore 11:20 Apertura zattera di salvataggio da 25 posti e visita della stessa;
ore 11:25 Sparo fuoco a mano di soccorso dalla medesima zattera;
ore 11:30 Termine attività della "Giornata della Sicurezza in Mare" della LNI;
ore 12:00 Comunicato stampa sulle conclusioni del progetto "Quanto é Profondo il Mare", organizzato dall'Istituto di Istruzione Superiore Statale di Amantea;
ore 12:30 Consegna attestati di frequenza agli studenti e termine della manifestazione.
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Primo Piano
Si è da poco conclusa l’operazione di Polizia marittima eseguita sui trentasei comuni costieri del compartimento marittimo di Vibo Valentia che abbraccia 4 province( Potenza, Cosenza,Catanzaro e Vibo Valentia)
Le attività di controllo iniziate nel mese di novembre 2014 e terminate alcuni giorni addietro, hanno visto impegnati un cospicuo numero di militari del “nucleo operativo difesa del mare” degli uffici di Guardia Costiera di Vibo valentia, Maratea, Praia a Mare, Diamante, Cetraro, Paola, Amantea, Lamezia terme, Pizzo, Tropea e Nicotera.
L’attività è stata effettuata sotto il coordinamento del capo del compartimento marittimo CF Antonio Lo Giudice.
I militari impiegati hanno eseguito più di quattrocento verifiche in ambito demaniale marittimo con mirati accertamenti amministrativi e di polizia giudiziaria sulle concessioni demaniali di 220 km di costa tirrenica calabro-lucana, da Nicotera a Maratea.
Grazie ai controlli è stato possibile accertare che quarantacinque strutture balneari autorizzate per il mantenimento delle opere in concessione solo per il periodo estivo risultavano non essere state rimosse a fine stagione
Da qui le denunce a carico dei soggetti titolari delle concessioni alle procure della repubblica competenti di Lagonegro, Paola, Lamezia Terme e Vibo valentia
Gli accertamenti hanno portato al sequestro di 38 strutture balneari di cui ben trenta in provincia di Cosenza e le altre 8 nelle province a sud.
Nella provincia di Cosenza sono state sequestrati uno stabilimento balneare ad Amantea, due a Diamante, otto a Scalea, dodici a San Nicola Arcella, sette a Santa Maria del Cedro.
Gli altri stabilimenti sono stati sequestrati due a Nicotera, quattro a Tropea, uno a Gizzeria, uno Nocera Terinese
Molte le amministrazioni comunali che a seguito di tale attività hanno potuto verificare che numerosi concessionari non avevano effettuato i pagamenti dei canoni previsti ed hanno avviato in alcuni casi il procedimento di decadenza del titolo concessorio secondo quanto previsto dalla legge.
Il comandante della Capitaneria CF Antonio Lo Giudice le attività di verifica sul demanio marittimo da parte degli uffici marittimi dislocati lungo il compartimento marittimo continueranno sia per tutelare la costa sia per prevenire e reprimere abusi in danno dell’erario
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Primo Piano
Comunicato stampa - una esercitazionie quella che si è
svolta nello specchio acqueo portuale di Vibo Valentia Marina nella mattina di ieri l’esercitazione complessa di soccorso e antincendio, coordinata dalla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Vibo e alla quale hanno partecipato le motovedette della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, del servizio medico 118 di Vibo, della Scuola Italiana Cani da Salvataggio e un elicottero del 5° Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria.
L’esercitazione è stata organizzata dal Comandante della Capitaneria di Porto CF (CP) Antonio Lo Giudice e del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vibo Ing. Giuseppe Bennardo, nel contesto della manifestazione del 4 dicembre dedicata a S. Barbara, Patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco.
Nello specifico si riporta, di seguito, lo scenario simulato durante l’attività addestrativa.
L’imbarcazione dei Piloti, con tre persone a bordo, simula di mollare gli ormeggi dalla banchina Fiume per raggiungere un mercantile che deve entrare nel Porto di Vibo Valentia Marina. Dopo tale manovra, nella sala macchine scoppia un incendio che il personale a bordo tenta di domare.
Nella contestualità il Comandante dell’unità lancia il May Day sul CH 16 e fa sparare due razzi rossi a paracadute. Ricevuta la richiesta di Soccorso la Sala Operativa, sede di Unità Costiera di Guardia della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, immediatamente attiva il dispositivo SAR, dirottando verso l’unità in fiamme le Motovedette CP 808 e CP 733, al momento impegnate in attività di vigilanza, che dirigono alla massima velocità verso la pilotina.
Vengono inviati sul posto anche due radiomobili della Capitaneria di Porto, che una volta arrivati chiedono alla Sala Operativa l’intervento dei Vigili del Fuoco e di un’autoambulanza del 118.
In virtù del propagarsi dell’incendio i tre marittimi della pilotina, indossano i giubbotti di salvataggio e si lanciano in mare. Uno di questi, nella concitazione prima di lanciarsi scivola e batte violentemente la gamba sul piano di calpestio e, una volta giunto in acqua viene sorretto da un secondo marittimo, mentre il terzo, si allontana dai due in quanto, nel tentativo di domare l’incendio ha riportato ustioni alle gambe ed è in preda al panico.
Giungono nei pressi dell’unità in fiamme quasi contemporaneamente la MV CP 808 seguita dalla MV CP 733. Dalla prima si lancia il Rescue Swimmer (Guardacoste abilitato al Salvamento nuoto in mare), mentre dalla seconda si lancia l’unità cinofila della S.I.C.S. (composta da un cane di razza Labrador e da un abilitato al salvamento nuoto), che dirigono verso i primi due naufraghi.
Il Rescue Swimmer, raggiunge il naufrago con la gamba rotta e lo trasporta verso la CP 808, mentre l’Unità Cinofila SICS, raggiunto il secondo naufrago lo trasporta verso la CP 733. Entrambe le Motovedette, con i naufraghi a bordo, dirigono verso la banchina Tripoli, ove si provvede allo sbarco dei due malcapitati, che presi in consegna dal 118, vengono trasferiti presso il nosocomio di Vibo.
Il nostromo del porto, segnala alla S.O. la presenza in acqua di un terzo naufrago. Ricevuta la notizia, la Sala Operativa richiede l’intervento del gommone dei sub della Guardia di Finanza, precedentemente allertato e dirotta in area un elicottero della Polizia di Stato in sorvolo su Vibo, che individuato il naufrago, lancia un fumogeno in acqua.
Il gommone della Guardia di Finanza e l’elicottero giungono contemporaneamente sul terzo naufrago e provvedono all’imbracatura dell’ustionato e alla manovra di verricellamento sull’elicottero. Quest’ultimo, verificato che il soggetto prima di essere trasferito presso un nosocomio attrezzato per le ustioni, ha necessità di essere prima assistito da sanitari, richiede alla Sala Operativa della Capitaneria di poter atterrare in porto per farlo visitare.
Ricevuta l’autorizzazione, l’elicottero atterra sulla banchina Fiume ove interviene una seconda autoambulanza, che presta le prime cure sanitarie all’ustionato e lo trasferisce verso il nosocomio di Vibo.
Terminate le operazioni di recupero e trasferimento dei naufraghi, la S.O. della CP VVM, provvede a far intervenire le due motovedette dei Vigili del Fuoco e un’autobotte in banchina Fiume, che iniziano a spegnere l’incendio. Terminate le operazioni di spegnimento dell’incendio la Sala Operativa richiede al Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza l’intervento del nucleo sommozzatori per una prospezione allo scafo dell’unità sinistrata e la verifica di eventuali ulteriori persone disperse sul fondale.
A garantire la polizia marittima durante l’esercitazione hanno provveduto la motovedetta CC 812 dei Carabinieri ed una motovedetta della Guardia di Finanza del ROAN di Vibo, mentre la circolazione stradale è stata garantita da tre pattuglie della Guardia Costiera e due della Polizia Municipale.
La complessa esercitazione aeronavale, che ha visto impiegati uomini e mezzi delle diverse forze di polizia e di soccorso in mare, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Vibo, cui per legge è demandato il coordinamento dei soccorsi in mare, si è svolta alla presenza delle massime autorità Civili e Militari della Provincia ed a circa 700 studenti provenienti dai vari istituti del comprensorio di Vibo. I ragazzi hanno potuto assistere alla manifestazione grazie anche ai mezzi messi a disposizione della Scuola Agenti della di Polizia di Stato di Vibo, ai volontari della protezione civile, ai Comuni di Vibo e di Pizzo nonché dall’Istituti Omnicomprensivi di Vibo e di Amantea.
Tutti i presenti hanno assistito con ammirazione e attenzione tutte le varie fasi dell’emergenza, che ha potuto dar dimostrazione di sinergia tra le varie unità di soccorso e di polizia che hanno operato con la massima professionalità sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto.
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Nella mattinata di ieri una radiomobile CP del Nucleo Operativo Difesa Mare della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, impegnata in attività di monitoraggio ambientale nel Comune di Nocera Terinese, con particolare riguardo all’alveo del Fiume Savuto, per individuare eventuali scarichi abusivi, notava sul margine sinistro del predetto Fiume, la presenza di eternit abbandonate ed ammassate in un’area di circa 700 mq. di demanio fluviale.
Immediato l’intervento dei militari della Guardia Costiera, che indossati i dispositivi individuali di protezione (tuta-guanti-mascherina-occhiali) provvedevano a quantificare 35 lastre di eternit di grandi dimensioni ammassate e varie sfibri di amianto cosparse nell’area interessata dalla discarica abusiva.
Ravvisati i reati di abbandono incontrollato di rifiuti speciali pericolosi (in violazione dell’art.256 comma 2 lettera b del D.lvo 152/2006), smaltimento illecito di lastre ondulate di eternit (in violazione dell’art. 192 comma 1 del D.lvo 152/2006), nonché la violazione dell’art.674 del Codice Penale (gettare o versare, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte ad offendere o imbrattare o molestare persone), i guardacoste hanno provveduto ad avvisare telefonicamente il Pubblico Ministero di Turno della Procura della Repubblica di Lamezia Terme – Dott.ssa Marta Agostini, che ha condiviso la necessità di sottoporre a sequestro preventivo l’area adibita a discarica di eternit, che è stata quindi delimitata a mezzo di nastro bicolore e cartelli monitori riportanti la dicitura “Area Sottoposta a Sequestro”.
La custodia dell’area è stata affidata al Sindaco pro-tempore del Comune di Nocera Terinese, mentre sono parallelamente state avviate le indagini di polizia giudiziaria tese ad individuare gli ignoti responsabili del grave illecito ambientale.
Continueranno – si legge nella nota stampa della Guardia Costiera di Vibo, il cui Comando è stato assunto nello scorso mese di Settembre dal C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE -, senza sosta le attività di monitoraggio ambientale dei Comuni ricadenti nel Compartimento Marittimo, con la speranza che le attività di bonifica della zona appena sequestrata possano essere avviate a breve, così da evitare sia la dispersione nell’aria delle polveri di eternit, che l’eventuale dispersione in mare, a seguito di possibili aumenti di portata del Fiume Savuto, le cui acque distano appena 10/15 metri dall’area sequestrata, in considerazione altresì del fatto che la foce dello stesso dista appena 900 metri.-
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Lamezia Terme
L'operazione di soccorso ad Amantea è scattato dopo la chiamata al numero blu di Emergenza i Mare 1530 alle ore 07.40 presso la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia.
E’ giunta intorno alle 07.40 alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, tramite il numero blu “emergenza in mare 1530”, la richiesta di soccorso da parte di uno dei due diportisti che si trovavano a bordo di un natante di cinque metri di lunghezza uscito dal porto turistico di Amantea e con il motore in panne, quindi alla deriva. Allertato il dispositivo S.A.R., il Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo, disponeva l’immediata uscita del battello pneumatico Guardia Costiera GC 353, di stanza nel porto di Amantea e comandato dal Sottufficiale MARRELLO, responsabile della Postazione Mare Sicuro, insieme al Np. VASSALLUCCI, per l’intercetto del natante alla deriva. Dopo aver verificato il moto ondoso in zona – mare lungo da Est – che aveva fatto allontanare il natante a circa 2 km dalla costa, il veloce mezzo nautico della Guardia Costiera intercettava il motoscafo e dopo aver verificato lo stato di salute dei due diportisti, lo rimorchiava nel porto di Amantea, ove giungevano intorno alle 08.30.Si è conclusa bene, spiega il Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE, cui è demandato il coordinamento operativo dei mezzi navali e terrestri della Guardia Costiera di Vibo nel Circondario Marittimo, che si estende da Belmonte a Nicotera, la richiesta di soccorso lanciata tramite il telefono cellulare al 1530. Fondamentale – spiega l’Ufficiale Capo Servizio – avere rischiarato un mezzo navale della Guardia Costiera sul litorale Amanteano, in quanto, questo, soprattutto nel periodo estivo, garantisce una maggiore efficacia in termini di intervento, visto che i primi mezzi di soccorso – le motovedette ogni tempo -, sono ormeggiate nei porti di Vibo e Cetraro, equidistanti dal litorale nepetino di oltre 50 km, quindi a circa 50’ di navigazione.Eccellente la risposta dell’equipaggio, comandato dal Capo MARRELLO, prontamente intervenuto per intercettare il natante alla deriva. Infatti, la postazione GC 353, da egli comandata, sta operando quest’anno senza soluzioni di continuità nel periodo estivo, dando un contributo aggiuntivo, in termini di controllo del litorale costiero compreso tra Belmonte e Capo Suvero, con un mezzo navale e un mezzo terrestre, alla locale Delegazione di Spiaggia di Amantea. Un consiglio che viene dato dalla Guardia Costiera è quello di intraprendere le navigazioni sempre dopo aver verificato sia il motore, le dotazioni di sicurezza e le condizioni del meteo e l’evolversi dello stesso nelle ore che si vuole stare in mare, anche chiamando telefonicamente il 1530, che veicolerà le informazioni sulle sale operative competenti per territorio.
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Basso Tirreno
Nel primo pomeriggio di oggi, la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, in esecuzione della ordinanza del Tribunale del riesame , ha proceduto al dissequestro ed alla riconsegna del Porto di Amantea
Erano le 14.30 circa
La “restituzione” del porto è avvenuta nelle mani del sindaco Monica Sabatino e dell’assessore al Porto Gianluca Cannata.
Il personale della capitaneria ha provveduto di conseguenza alla rimozione fisica dei sigilli e degli altri elementi indicanti il sequestro del 23 giugno scorso.
25 giorni di passione ed ora la giustizia ha dato una diversa risposta, quella attesa da tutti
Dalla comunità, dalla politica tutta, sia di maggioranza che di minoranza, dai diportisti, dal personale che opera nella struttura.
Ma ad attendere più di tutti questo provvedimento sono stati i pescatori che sono stati inibiti all’esercizio dell’attività peschereccia.
E’ stato un provvedimento atteso , cercato, voluto, e la stessa pacifica dimostrazione svoltasi nei giorni scorsi ne era la plastica dimostrazione.
Fermo restando infatti la necessità del collaudo amministrativo e tecnico dell’opera, fermo restando la necessità che una struttura similare debba essere sicura per chi la usa, ma anche per chi la visita, fosse anche la classe di una delle scuole del comprensorio, la sua fruizione per anni certamente indica la sua non pericolosità
Ora al sindaco ed all’assessore al porto di procedere a trovare la soluzione per il collaudo della importante opera.
Un particolare ringraziamento all'avvocato Nicola Carratelli del quale per la prima volta si è avvalso l’amministrazione comunale ed al quale si deve il brillante risultato che oggi si realizzato
Ora la curiosità resta quella di conoscere le motivazioni alla base della sentenza .
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Nel pomeriggio di ieri un turista è annegato nelle acque antistanti alla spiaggia di localita’ “Fiorina” a Capo Vaticano (Vv). Da una prima ricostruzione, l’uomo si era tuffato in mare nel tentativo di riportare a riva le due figlie risucchiate dalle onde, ma, sbattendo contro gli scogli, e’ annegato. Le ragazze sono state poi tratte in salvo da un bagnino il quale e’ stato poi trasportato all’ospedale di Tropea essendo rimasto a sua volta ferito, anche se non in maniera grave. Il corpo del turista e’ invece stato recuperato dagli uomini della Capitaneria di Porto che, congiuntamente ai Carabinieri di Spilinga (Vv) hanno avviato le indagini sull’accaduto. Al momento non sono state rese note le generalita’ del turista.
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Vibo Valentia