Ci sono voluti ben 22 anni
Però meglio tardi che mai.
Sono ben 26 i dipendenti che nel 2020 rientreranno nell’organigramma del comune paolano.
A Paola è arrivata in comune oggi amministrato dal sindaco Roberto Perrotta,la stabilizzazione per i lavoratori ex LSU.
Per loro un contratto da 26 ore settimanali.
Da Facebook
Siamo alla resa dei conti e questi conti mi vedono come l’unico politico calabrese a non meritare la candidatura perché macchiato di terribili colpe.
L’unico».
Esordisce così sulla sua pagina facebook il consigliere regionale Orlandino Greco, sul quale nelle ultime ore si è abbattuto il veto di Pippo Callipo che ha lanciato un vero e proprio ultimatum sulle liste pulite.
A poche ore dalla presentazione dei candidati a consigliere.
«E quali sarebbero queste colpe? – continua Greco –
Io che non sono neanche stato rinviato a giudizio, perché dovrei pagare?
C’è un giudice che deve ancora esprimersi sulla richiesta di rinvio e che potrebbe anche pronunciarsi rigettandola così come è stata rigettata la richiesta di misura cautelare più volte da parte del Gip, del Tribunale del Riesame e anche dalla Cassazione che ha dichiarato inammissibile l’azione della Procura».
Nei confronti di Greco, la Dda di Catanzaro ha di recente chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio.
Accuse che il consigliere contesta: «Sono amareggiato – dice – perché chi mi conosce sa quanto la politica dia senso alla mia vita, quanto ami la mia terra e come, da sindaco, abbia amministrato con trasparenza e integrità denunciando quelli che oggi mi accusano.
Ridicolo.
Ridicolo è il trattamento che mi è stato riservato.
Ridicolo e vergognoso.
Ma dov’è lo Stato di Diritto?».
A suo dire, dietro la mancata candidatura ci sarebbe il fatto che viene considerato «scomodo». «Così come è scomodo il movimento che mi onoro di rappresentare – conclude -.
Siamo una forza inarrestabile che cresce sempre di più e mette radici in ogni territorio.
Amici, hanno paura di noi e se questo da un lato mi gratifica dall’altro mi impone delle responsabilità.
E oggi mi sento responsabile.
Ma non finisce qui.
Sono più carico che mai e quanto accaduto, insieme al sostegno di tutti, mi motiva ad andare avanti perché la Calabria, quella bella, è ancora possibile».
È accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, perché avrebbe messo a disposizione dei clan di Vibo Valentia i propri legami massonici
C’è anche il gran maestro onorario della massoneria del Goi (Grande Oriente d’Italia), Ugo Bellantoni, 83 anni, per anni alla guida dell’Ufficio tecnico del Comune di Vibo Valentia, fra gli indagati a piede libero dell’operazione “Rinascita-Scott”.
Nei suoi confronti la Dda di Catanzaro muove l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Per la Procura distrettuale avrebbe messo a disposizione dei clan di Vibo Valentia i propri legami massonici.
Il gip distrettuale ha tuttavia respinto la richiesta cautelare della Dda di Catanzaro pur sottolineando i suoi rapporti con Giovanni Giamborino, 59 anni, di Piscopio (frazione di Vibo Valentia), quest’ultimo arrestato (carcere) per associazione mafiosa e cugino di Pietro Giamborino, l’ex consigliere regionale finito agli arresti domiciliari.