
Corigliano. Questa è la Calabria e non mi piace. Un fatto ordinario, anzi normale, diventa un fatto eccezionale. Gli agenti della Polizia provinciale, competenti al controllo del demanio fluviale trovano nell’alveo del torrente Malfrancato in località Torricella Superiore nel comune di Corigliano un’area di ben 6000 mq coltivata ad aranceto e la notizia riempie i giornali.
L’impianto aveva natura permanente e, quindi, costituiva un reale pericolo al deflusso delle acque.
Dobbiamo, cioè, supporre che non si trattasse di un aranceto impiantato da pochi giorni o da pochi mesi, bensì di una occupazione perdurante da molto tempo.
Il responsabile è stato individuato nel signor M.G., di anni 61, residente a San Giorgio Albanese.
L’area, quindi, è stata sequestrata e l’occupante è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rossano.
Possibile, allora, ci chiediamo, che solo oggi venga scoperta una occupazione abusiva perché priva di qualsivoglia autorizzazione quando tale occupazione non solo non è riferita ad ortaggi ma ad un agrumeto e quindi risale sicuramente a molto tempo fa?
Ed è incredibile che di fronte ad un inaccettabile ritardo nell’accertamento ci se ne faccia perfino un vanto?
Quanti altri casi similari ci sono nella centinaia di fiumi e torrenti in Calabria?
L’assessore od il presidente della provincia competente avranno cura di prendere i dovuti provvedimenti?
Se poi è vero che la dimensione è stata calcolata con il satellite!!!!!!
Ieri 1 marzo il consigliere comunale di Rende, Spartaco Pupo, e' stato sentito dagli agenti della Digos su mandato della Procura di Cosenza che ha aperto un fascicolo sulle minacce e le intimidazioni di cui l'esponente dell'opposizione è rimasto vittima negli ultimi tempi.
Tutto sembra partito dal fatto che la commissione d’accesso inviata dal Ministero per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nel municipio rendese lo ha sentito il 18 gennaio in prefettura e dal fatto che Pupo ha consegnato loro un corposo dossier sui settori amministrativi maggiormente esposti, secondo il suo parere, a condizionamenti mafiosi.
Pochi giorni prima il consigliere rendese aveva ricevuto una lettera contenente minacce di morte
Poi un duplice tentativo di furto nella abitazione.
Da qui la sua dichiarazione:"La lettera e il duplice tentativo di furto sono i fatti più gravi che mi sono capitati in questi ultimi tempi, ma gli episodi inquietanti sono stati diversi e sono iniziati già nel mese di agosto, guarda caso qualche giorno dopo essere stato sentito dalla Dda di Catanzaro. Ho fatto il mio dovere nel denunciare tutto alle forze dell'ordine e confido nel lavoro dei magistrati che, sono certo, non lasceranno nulla di intentato nell'accertare la matrice, l'origine e la finalità di queste azioni, a tutela dell'incolumità mia e dei miei familiari e anche del mio diritto di svolgere liberamente il ruolo di consigliere di opposizione in favore della legalità' e della trasparenza".
Che cosa contiene il dossier del consigliere che peraltro non sia notorio? Chi ha paura di quello che può essere scoperto? È possibile che a Rende sia un solo consigliere a sapere ed a parlare?
Ecco il messaggio dei “grillini” della provincia di Cosenza agli elettori del Movimento 5Stelle.
"Vogliamo dedicare la nostra affettuosa attenzione ai cittadini della nostra provincia, quella di Cosenza - e non ce ne vorranno tutti gli altri cittadini calabresi che, tramite il nostro itinerare di queste lunghe settimane, hanno avuto la prova provata del nostro interesse sincero verso tutto il territorio calabrese, considerato nella sua unicità -.
Vogliamo ringraziare, non banalmente, tutti i cittadini che ci hanno voluto fare partecipi e veicolo della comune indignazione verso una classe politica corrotta ed insensibile al triste quotidiano destino di questa comunità, facendoci assurgere in modo inequivocabile a prima forza politica".
"Vogliamo dirvi che avete visto giusto nel ribellarvi a queste persone che si sono elette a biechi padroni della nostra vita e che in noi avete trovato i giusti terminali per sconfiggere i monarchi dell'abuso rituale della democrazia, vera causa del nostro declino. Dobbiamo solidarizzare per essere finalmente artefici del nostro destino, senza più alcuna intermediazione parassitaria del consenso! Non solo nello svolgimento del nostro mandato avremo un vincolo ineludibile nel continuo contatto con il vostro consenso motivato ma vogliamo che questa provincia, per il tramite delle intelligenze che in essa si trovano, trovi uno sbocco in un'area metropolitana che identifichi uno spazio genuinamente calabrese, condiviso con le altre realtà del nostro territorio: in questo il vostro contributo fattivo sarà e dovrà essere decisivo".
"Siamo fieri ed orgogliosi della vostra fiducia nei nostri confronti ma vogliamo che esista un legame serio tra noi. Niente relazioni clandestine ma tutto alla luce del sole: è arrivato il momento di uscire dal buio..."