
Uno degli effetti del NO referendario dovrebbe essere il ritorno alle vecchie province.
Se sarà così avremo un nuovo Mario Oliverio.
Ma certamente non sarà Di Natale.
Perlomeno se è vero, come sembra, che Franco Iacucci voglia fare VERA politica.
Che il ruolo di Richelieu di Mario Oliverio stesse stretto a Iacucci ci era parso non solo possibile, ma anche obbligato.
In Calabria si sa bene ci sono 5 anni di destra seguiti da 5 anni di sinistra. E così la prossima volta toccherà al centro destra .
E Iacucci non potrà aspettarsi un ruolo di maggioranza, lui che è nato ed ha vissuto sempre a sinistra.
Ed allora potrebbe essere utile uscire dall’ombra e candidarsi alla presidenza dell’ente provincia.
Certo che occorrerà l’avallo di Mario Oliverio
Un avallo che sicuramente ci sarà potendo Iacucci ( e chi altri) essere come Gentiloni per Renzi, na garanzia.
Una garanzia per il passato, una garanzia per il suo futuro politico.
La presidenza Iacucci inoltre è una garanzia Anche per la tenute del PD in provincia di Cosenza.
E poi lui conosce la provincia meglio di tutti.
Ed è per questo che a “chiedere un suo impegno diretto non sono solo diversi settori del Pd (renziani e minoranza interna), ma anche altri settori del centrosinistra come l'area che fa riferimento al deputato Franco Bruno e all'ex consigliere regionale Salvatore Magarò”
E Iacucci, poi, vanta importanti amici anche fuori dal PD ( non fateci fare i nomi: sono tanti).
L’unico problema è che le elezioni sono in programma per domenica 29 gennaio e, dunque, non c'è molto tempo per tergiversare.
Già forse proprio questo è il vero problema di Franco Iacucci.
Anzi qualcuno dice che la accelerazione delle elezioni sia stata fatta per lasciarlo fuori!
Vedremo.
In merito alla convocazione dei Comizi elettorali per l'elezione del nuovo Presidente della Provincia e il rinnovo del Consiglio Provinciale, il Presidente Graziano Di Natale ha dichiarato:
«Con Decreto n. 28 del 12 dicembre 2016 ho appena convocato le elezioni di secondo grado per il Presidente della Provincia e il rinnovo del Consiglio Provinciale.
Come detto al momento del mio insediamento, non ritengo di dover restare a guidare la Provincia di Cosenza un minuto in più rispetto a quanto la legge mi consente.
Pertanto, pur nell'incertezza della probabile incostituzionalità della Legge 56/2014 (cd. Delrio), ho inteso ugualmente convocare i Comizi elettorali per dare un segnale di rispetto delle istituzioni e delle leggi.
Nei prossimi giorni sul punto incontrerò gli Organi di Stampa».
Oggi questi sono i consiglieri provinciali :
Per Calabria Futura : BRUNO Francesco Giuseppe, FERRARI Basilio.
Per Patto tra i comuni: CAMPOLO Gioacchino, RUSSO Antonio, LAMBOGLIA Pasquale NICOLETTI Lucantonio
Per Provincia Democratica CAPALBO Pino, DI NATALE Graziano, IACUCCI Francesco, NOCITI Ferdinando, RIZZO Giuseppe.
Per Laboratorio Civico FIGLIUZZI Aldo.
Per Nuova Provincia SERRA Giulio, TENUTA Nicola.
Per Insieme per la Provincia PASCARELLI Franco.
Per Italia del Meridione RAMUNDO Gianfranco.
Rende (Cs) - L'Europa multerà l'Italia con 62,69 milioni di euro come risarcimento per i danni causati dall'inquinamento per via delle acque reflue, con l'aggiunta di 347mila euro per ogni giorno che passa senza interventi.
La Commissione europea chiede da tempo all'Italia che “le acque reflue urbane siano raccolte e trattate in modo adeguato, al fine di prevenire gravi rischi per la salute umana e l’ambiente”.
In Calabria sono stati individuati 13 agglomerati con i sistemi fognari e depurativi non a norma. Uno di questi è quello del Consorzio Valle Crati. Ma già nel 2012 sono stati stanziati 35 milioni di euro per il completamento della rete fognaria nei Comuni consorziati e il miglioramento del depuratore di Coda di Volpe, con la Delibera CIPE n. 60/2012, ma incredibilmente l’amministrazione del Consorzio non è riuscita a spendere questi soldi e si parla addirittura della perdita del finanziamento. Lo Stato, naturalmente, girerà la parte di multa comminata dall'Europa alla rispettiva regione, e così saranno i cittadini calabresi a pagare le inefficienze della classe politica che occupa i posti di comando di enti che dovrebbero gestire i servizi primari per i cittadini.
Il nome del Consorzio Valle Crati è associato, infatti a brutti ricordi: le mani dei partiti si sono posati su quello che è sempre stato un carrozzone politico e i risultati sono stati i fallimenti, i disservizi, le aspre lotte e finanche denunce varie tra gli uomini di Occhiuto e quelli di Adamo per la presidenza, le macchine che bruciano, gli operai non pagati per mesi e mesi, i Comuni che non pagano, che denunciano irregolarità amministrative o deliberano per l’uscita dal Consorzio, che pongono continui dubbi sull'effettiva prestazione dei servizi.
Nel 2013, ad esempio, Il depuratore fu sequestrato perché non depurava: le macchine adibite al filtraggio erano tutte spente, alcune risultavano rotte, altre malfunzionanti.
In ogni caso, anche se tutto avesse funzionato alla perfezione, i liquami prodotti da migliaia di famiglie non sarebbero stati trattati.
Il Movimento 5 Stelle di Rende ha denunciato, anche pochi giorni fa, il proprio sdegno per l’incredibile silenzio del sindaco Manna. Il primo cittadino non ha, infatti, mai avuto nulla da dire sulla gestione a dir poco dubbia del bando di gara, sulle gravissime irregolarità, riscontrate dal Comune stesso, rispetto alla modifica statutaria finalizzata alla trasformazione del Consorzio in azienda speciale, sulle manovre sospette per la costituzione di nuove società interamente partecipate dal Consorzio, sulla mancata consultazione, per come previsto dalla legge, del Consiglio Comunale. Manna ha continuato a difendere questa dirigenza invece di chiederne l’immediata sfiducia.
Gli attivisti del Meetup Cosenza – amici di Beppe Grillo si associano alla richiesta di sostituzione del CDA del Consorzio, ancora di più dopo i pesanti rilievi mossi dalla la Procura della Repubblica di Cosenza, così come divulgati dalla stampa locale. Ma il sindaco Occhiuto preferisce considerare prioritari per la città le luminarie e i musicanti, cosicché anche da Cosenza, che pure è il Comune capofila del Consorzio, arriva un’assordante silenzio.
La mancanza di adeguati sistemi di raccolta e trattamento nelle zone contestate - afferma la Commissione Ue - “pone rischi significativi per la salute umana, le acque interne e l’ambiente marino”. Per questo il Movimento 5 Stelle non può fermarsi in questa battaglia che stiamo portando avanti per eliminare la gestione partitica dai vertici del Consorzio e affidarla a persone competenti che possano gestire e far funzionare i servizi come si deve e a favore dell’ambiente e dei cittadini.
Domenico Miceli - Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende
Meetup Cosenza - Amici di Beppe Grillo