
I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Cosenza hanno sequestrato in provincia di Cosenza oltre mille quintali di patate, in gran parte d’importazione, conservate in ambienti privi di idonea verifica igienico – sanitaria.
In violazione degli obblighi comunitari a tutela del consumatore un grossista commercializzava prodotti ortofrutticoli omettendo le previste comunicazioni agli Organi di controllo, Regione Calabria e Asp di Cosenza.
In particolare, l’esercizio di una attività imprenditoriale di distribuzione di alimenti è sottoposto agli obblighi di comunicazione e autorizzazione previsti dalla normativa comunitaria recepita dal legislatore.
Si tratta di disposizioni a tutela della sicurezza alimentare che prevedono l’obbligatorio rispetto di un insieme di procedure volte a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti (c.d. “sistema Haccp” - Hazard-Analysis and Critical Control Points).
Infatti, l’accertata verifica dell’idoneità igienica dei locali e l’avvenuta derattizzazione e disinfestazione da insetti, costituiscono necessario presupposto per la corretta conservazione del prodotto destinato al consumo.
La preliminare comunicazione dello svolgimento dell’attività all’Asp consente la verifica delle idonee condizioni igieniche dei locali ed il rilascio della cosiddetta “registrazione sanitaria”, vera e propria autorizzazione.
L’omessa comunicazione dello svolgimento dell’attività di distribuzione di prodotti alimentari ha quindi impedito la verifica della sussistenza delle indispensabili condizioni igieniche e sanitarie dei locali e la garanzia di esclusione di possibile contaminazione del prodotto destinato al consumo umano.
L’esposizione al rischio per la salute dei consumatori dei prodotti alimentari ha comportato l’immediato sequestro preventivo degli alimenti presenti, costituiti da oltre mille quintali di patate, e l’irrogazione di sanzioni amministrative per un massimo di quindicimila euro.
Le domande:
1) ma se non ci fosse la Finanza chi garantirebbe la salute degli italiani?
2) ma esistono ancora i medici di igiene e sanità pubblica nelle Asp? E che fanno?
Montalto Uffugo – Un’ attività finalizzata al controllo sullo smaltimento dei rifiuti ha portato nei giorni scorsi nel comune di Montalto al sequestro di un terreno e al deferimento di quattro persone che dovranno rispondere di “smaltimento illecito dei rifiuti”.
L’attività investigativa condotta dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo ha fatto si che si individuasse in località “Lucchetta” un terreno che veniva utilizzato per lo smaltimento illecito di rifiuti di materiale di scavo e materiale inerte proveniente dalla demolizioni di un cantiere.
Tale attività, eseguita su di un terreno posto a meno di 150 metri dal Torrente Mavigliano, iscritto nelle acque pubbliche della Provincia di Cosenza, era realizzata in assenza delle autorizzazioni previste ed ha portato ad una modifica dello stato dei luoghi.
Si è quindi proceduto, oltre al sequestro dell’area, circa 2500 metri quadri, al deferimento all’Autorità Giudiziaria, in concorso tra di loro, del proprietario del terreno, tecnici e imprenditori
Siamo invasi da prodotti cinesi.
Se c’era necessità di conferma, eccola.
Nella sola Cosenza (nemmeno100 mila abitanti) c’erano 2 milioni e mezzo di maschere e vestiti di carnevale, quali maschere veneziane, costumi e parrucche oltre ad una serie di altri gadget, quali cover di cellulari e giocattoli per bambini.
Ma chi volete che potesse comprarli?
Quanto tempo ci sarebbe voluto per commercializzarle?
E parliamo solo di maschere e di vestiti.
E quanti altri sono i prodotti cinesi importati in calabria?
La cosa inaccettabile è poi il fatto che si tratta di prodotti potenzialmente pericolosi.
Sono prodotti di libera vendita senza le indicazioni obbligatorie previste dal D.Lgs 206 del 2005 (Codice del Consumo) a tutela del consumatore.
L'operazione denominata Maschere Protette ha permesso di individuare diverse società gestite da soggetti di nazionalità cinese.
Mancavano le indicazioni riguardanti la composizione dei materiali utilizzati per la realizzazione, con etichette non contenenti le informazioni considerate obbligatorie dalla normativa, sia nazionale che comunitaria, e sprovvisti dei relativi certificati attestanti i test di sicurezza e del controllo sanitario, nonché delle istruzioni ed avvertenze per l'uso.
Gli articoli di carnevale sottoposti a sequestro sono risultati potenzialmente pericolosi poiché gli acquirenti, indossandoli, sarebbero stati esposti al rischio di contrarre infezioni cutanee e/o altre malattie dermatologiche.
Come consigliato da esperti si tratta di maschere o alle parrucche pericolose se fatte di materiale irritante o tossico e che è opportuno evitare di indossare se hanno un odore forte di "sostanza chimica".
Ma anche di schiume, stelle filanti spray, fiale che contengono spesso sostanze chimiche irritanti e sensibilizzanti.
Altri articoli, in particolare accessori d'abbigliamento, sono risultati contraffatti in quanto recanti illegittimamente marchi registrati e griffe di note case produttori