
E’ il caso del processo dei falsi invalidi a Rende
Parliamo del processo "Ippocrate".
Parliamo delle indagini su falsi invalidi avviate nel 2010 e che coinvolsero 74 imputati tra medici, funzionari e impiegati amministrativi del distretto di Rende dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.
Gli episodi contestati dalla Procura risalgono al periodo compreso tra febbraio e aprile del 2009.
Gli imputati sono stati accusati, a vario titolo, dei reati di truffa e falso.
Nell'operazione – che fece molto clamore all'epoca – finirono tra gli altri anche l'ex coordinatore provinciale del Pdl Sergio Bartoletti, l'ex presidente del consiglio comunale di Cosenza Pietro Filippo e l’ex sindaco di San Fili Ottorino Zuccarelli. Tutti coinvolti in qualità di medici.
La requisitoria del pm Cozzolino nell’ambito del processo “Ippocrate”, ha portato a 32 richieste di condanna , 2 assoluzioni e quara prescrizioni.
Richieste di assoluzione
- Giuseppe Curia (assoluzione)
- Angela Spizzirri (assoluzione);
Richieste di condanna
- Ottorino Zuccarelli (3 anni e 6 mesi di reclusione);
- Alfredo D'Alessandro (3 anni e 10 mesi);
- Francesco Vena (3 anni e 2 mesi);
- Dario Augieri (3 anni e 2 mesi);
- Giuseppa Soloperto (2 anni e 6 mesi);
- Ercole Vilotta (2 anni e 6 mesi);
- Mario Vetere (1 anno e 4 mesi);
- Franco Gioia (2 anni);
- Vita Cupertino (2 anni);
- Vincenzo Cappuccio (2 anni);
- Stefania Spadafora (2 anni);
- Patrizia Fucilla (1 anno e 6 mesi);
- Paolo Iuele (1 anno e 6 mesi);
- Pasquale Stillitano (8 mesi);
- Francesco D'Alessandro (2 anni);
- Italia Belmonte (8 mesi);
- Giuseppe Fama' (8 mesi);
- Francesca Di Francia (12 mesi di reclusione);
- Francesca Totera (1 anno e due mesi);
- Concetta Belli (8 mesi);
- Giuseppe Antonio Mandarino (8 mesi);
- Anna Mandoliti (8 mesi);
- Ersilia Russo (8 mesi);
- Luisa Aiello (8 mesi);
- Cleonice Zicarelli (8 mesi);
- Antonio Cribari (8 mesi);
- Raffaele Bartelli (8 mesi);
- Carmine Bartoletti (8 mesi);
- Salvatore Chiappetta (1 anno)
- Rosario Francesco Antonio Mirabelli (2 anni);
- Luigi Pulice (1 anno e 4 mesi);
- Franca Scerbo (8 mesi);
Prescrizioni
- Luigi Bruno (prescrizione);
- Paola Ferri (prescrizione);
- Mercedes Anna Principe (prescrizione);
- Gianna Paola Nucci (prescrizione);
- Elgisa Sabino (prescrizione);
- Valentina Alba Battendieri (prescrizione);
- Iolanda De Rago (prescrizione);
- Francesco Ruffolo (prescrizione);
- Maria Antonietta Baldino (prescrizione);
- Liliana Grazia Munizzi (prescrizione);
- Giuseppina Minardi (prescrizione);
- Caterina Stancati (prescrizione);
- Dolorata Nicoletti (prescrizione);
- Francesco Lambrosciano (prescrizione);
- Maria Grazia Pallone (prescrizione);
- Giuseppe De Munno (prescrizione);
- Sergio Bartoletti (prescrizione);
- Emanuela Coppola (prescrizione);
- Rosa Rovella (prescrizione);
- Dina Lio (prescrizione);
- Anna Luisa Motta (prescrizione);
- Giuseppina Comande' (prescrizione);
- Ernesta Pellicano' (prescrizione);
- Rosanna Labonia (prescrizione);
- Teresa Licastro (prescrizione);
- Francesco Beltrano (prescrizione);
- Anna Maria Conforti (prescrizione);
- Silvana De Luca (prescrizione);
- Anna Leonetti (prescrizione);
- Maria Pia Abate (prescrizione);
- Olivia Fallico (prescrizione);
- Alessandro Ponzetta (prescrizione);
- Beatrice Falco (prescrizione);
- Rosetta Tavernese (prescrizione);
- Domenico Cersosimo (prescrizione);
- Marcello De Bartolo (prescrizione);
- Eugenio Pudano (prescrizione);
- Franceschina Mancuso (prescrizione);
- Maurizio Anastasio (prescrizione);
- Rocco Infusino (prescrizione);
Il pm ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza per quattro testimoni. Gli avvocati di parte civile hanno depositato le loro discussioni.
Il processo è stato rinviato al prossimo 22 maggio e proseguiranno il 5 giugno, il 26 giugno e il 3 luglio. Gli avvocati che difendono gli imputati, tra gli altri, sono Nicola Rendace, Antonio Ingrosso, Stefania Ingrossio, Andrea Onofrio, Marco Amantea, Franco Sammarco, Maurizio Vetere, Sergio Calabrese, Francesco Cappuccio, Ugo Ledonne, Innocenzo Palazzo, Sergio Sangiovanni, Fabrizio Falvo, Silvano Sardegna e Giuliana Ricioppo per le discussioni delle difese.
Luzzi. Nella serata di ieri i militari dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende unitamente a quelli della Stazione di Luzzi, hanno
rintracciato e tratto in arresto un 45enne di Luzzi residente in Germania sul quale pendeva un Ordine di Custodia Cautelare per i reati di “Tentata estorsione e Lesioni Personali” commessi in Luzzi nel mese di dicembre 2015.
Lo stesso, che da allora si era reso irreperibile in Germania, è stato trovato presso l’abitazione della madre ove stava alloggiando per il periodo delle festività pasquali.
A individuarlo i carabinieri dell'Aliquota Operativa del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Rende, insieme a quelli della Stazione di Luzzi.
L'uomo, che si era reso irreperibile in Germania, è stato trovato presso l'abitazione della madre dove stava alloggiando per il periodo delle festività pasquali.
L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso l’abitazione dei genitori in regime di arresti domiciliari
Ancora una volta i furbetti del cartellino di un paesino della provincia di Cosenza, San Vincenzo La Costa, e il personale dell’Azienda Sanitaria di Cosenza sono finiti in prima pagina perché anziché andare a lavorare andavano al bar o a fare la spesa.
Sono state notificate dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza 12 misure cautelari nei confronti di dipendenti del Comune suddetto e 4 a dipendenti dell’Azienda Sanitaria Cosentina impiegati presso il Servizio Cure Domiciliari Integrate.
I dipendenti pubblici sono indagati per truffa aggravata, per essersi indebitamente assentati dal luogo di lavoro.
La Guardia di Finanza ha accertato le condotte criminose attraverso le attività di videosorveglianza, pedinamenti ed osservazioni occulte, indirizzate a rilevare gli effettivi comportamenti dei dipendenti fedifraghi.
Gli impiegati dell’Azienda Sanitaria di Cosenza sono un medico e tre infermieri. Il Giudice delle Indagini preliminari ha disposto la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio dal pubblico impiego presso l’Azienda per la durata di dodici mesi.
Per otto degli indagati del Comune di San Vincenzo La Costa il Giudice, invece, ha disposto l’obbligo di presentarsi tutti i giorni lavorativi, per due volte al giorno, presso le Forze di Polizia.
La Guardia di Finanza ovunque in Italia sta pizzicando impiegati fannulloni e furbetti che invece di andare a lavorare se ne vanno in giro a fare i loro porci comodi, ma purtroppo, ancora una volta, dobbiamo registrare casi eclatanti e personale indegno a ricoprire cariche nei Comuni e nelle Aziende ospedaliere.
Ma non capiscono che fanno danno a loro stessi e alle aziende dove prestano servizio?
Ma hanno davvero “na bella faccia tosta”.
“Nun si mparano mai!”.